Vi rendo partecipi del nostro (mio e di 3 amici) breve viaggio in Georgia effettuato dall'11 al 15 Febbraio. All'ultimo momento (come sempre), vista la penuria di neve in Italia, decidiamo di sfruttare gli ultimi 4 posti disponibili per 3 giorni di CAT-SKI (sci freeride con risalite in gatto delle nevi) a Bakhmaro, località turistica estiva della Guria, nel sud della Georgia.
Abbondanti nevicate hanno preceduto il nostro arrivo, e le previsioni ipotizzavano ulteriori nevicate (tra il debole ed il moderato) durante i giorni del nostro soggiorno. Ma nessuno (nemmeno gli organizzatori) avrebbero potuto immaginare quanto sarebbe accaduto.
Arriviamo (11 febbraio) in una luminosa giornata di sole, dall'aereo la mole del Monte Elbrus (5600 e passa metri) si staglia sulla catena del Grande Caucaso. Il freddo è pungente, il vento forte. Dopo un lunghissimo viaggio (oltre 5 ore di cui 2 in gatto delle nevi), giungiamo nella valle di Bakhmaro, a circa 1900m di quota. La neve è già molto abbondante, intorno al metro/metro e mezzo. La temperatura gelida, di circa -15°.
La località, essendo estiva, è completamente deserta. Le case sono tutte "serrate". Non esistono locali, alimentari, bar. Solo un piccolo "pub". Si circola solamente con gatto delle nevi, pelli di foca o ciaspole. Impossibile o quasi camminare a piedi, se non per poche decine di metri e sulle tracce dei gatti. Non c'è connessione internet e siamo praticamente isolati dal mondo.
La mattina seguente (12 febbraio) il cielo si presenta nuvoloso, ma non nevica. Piccoli imprevisti a parte, riusciamo a sciare, anche se intorno mezzogiorno inizia a nevicare. La precipitazione diventa abbondante nel pomeriggio. La temperatura sfiora i -10°C. La sera i fiocchi vengono giù enormi e fitti. Nevicherà per tutta la notte.
13 febbraio: 1 metro di neve fresca caduta in nottata. Le previsioni danno un'attenuazione delle precipitazioni a metà giornata, che non si verificherà mai. La neve cade copiosa e senza sosta per tutte le 24 ore della giornata. Non riusciamo a sciare praticamente nulla, perchè nemmeno i gatti riescono ad aprire le strade per farci risalire. Decidiamo di fare un breve "tour" con le pelli di foca sotto gli sci, una fatica immane aprire la traccia con 1,5 metri di neve fresca. Continua a nevicare per tutta la sera/notte, ed iniziamo anche a temere sulla possibilità di poter rientrare a valle.
14 febbraio: nevica senza sosta, nonostante le previsioni vedessero la cessazione totale entro le ore 11. L'accumulo di neve fresca supera ormai i 2 metri. Impossibile sciare, si affonda nella neve fino al petto, ogni piccola caduta diventa un'impresa per rialzarsi. Smette di nevicare soltanto alle ore 16, ed un timido sole illumina la valle sommersa dalla neve. I gatti riescono a liberare la strada che, in tarda serata, ci avrebbe ricondotto alla civilità. Dopo oltre 6 ore di viaggio, arriviamo alle 1 di notte a Kutaisi (dove troviamo 10cm di neve). Ci attendono 3 ore scarse di sonno.
15 febbraio: si parte all'alba per il rientro in Italia. La vacanza è stata pessima sotto il profilo sciistico (fortunatamente gli organizzatori, per ricompensarci, ci hanno offerto un secondo soggiorno ad un prezzo stracciato) ma splendida sotto il profilo paesaggistico e avventuriero/umano. Raramente, forse mai, ho visto 2/2,5 m di neve fresca (in 48 ore) su un accumulo già considerevole.
Di seguito un po' di immagini scattate durante la nevicata e con le ultime 3 ore di sole prima della partenza. Mai come in questo caso vale il detto "le foto non rendono l'idea", specialmente perchè scattate con smartphone.
Abbondanti nevicate hanno preceduto il nostro arrivo, e le previsioni ipotizzavano ulteriori nevicate (tra il debole ed il moderato) durante i giorni del nostro soggiorno. Ma nessuno (nemmeno gli organizzatori) avrebbero potuto immaginare quanto sarebbe accaduto.
Arriviamo (11 febbraio) in una luminosa giornata di sole, dall'aereo la mole del Monte Elbrus (5600 e passa metri) si staglia sulla catena del Grande Caucaso. Il freddo è pungente, il vento forte. Dopo un lunghissimo viaggio (oltre 5 ore di cui 2 in gatto delle nevi), giungiamo nella valle di Bakhmaro, a circa 1900m di quota. La neve è già molto abbondante, intorno al metro/metro e mezzo. La temperatura gelida, di circa -15°.
La località, essendo estiva, è completamente deserta. Le case sono tutte "serrate". Non esistono locali, alimentari, bar. Solo un piccolo "pub". Si circola solamente con gatto delle nevi, pelli di foca o ciaspole. Impossibile o quasi camminare a piedi, se non per poche decine di metri e sulle tracce dei gatti. Non c'è connessione internet e siamo praticamente isolati dal mondo.
La mattina seguente (12 febbraio) il cielo si presenta nuvoloso, ma non nevica. Piccoli imprevisti a parte, riusciamo a sciare, anche se intorno mezzogiorno inizia a nevicare. La precipitazione diventa abbondante nel pomeriggio. La temperatura sfiora i -10°C. La sera i fiocchi vengono giù enormi e fitti. Nevicherà per tutta la notte.
13 febbraio: 1 metro di neve fresca caduta in nottata. Le previsioni danno un'attenuazione delle precipitazioni a metà giornata, che non si verificherà mai. La neve cade copiosa e senza sosta per tutte le 24 ore della giornata. Non riusciamo a sciare praticamente nulla, perchè nemmeno i gatti riescono ad aprire le strade per farci risalire. Decidiamo di fare un breve "tour" con le pelli di foca sotto gli sci, una fatica immane aprire la traccia con 1,5 metri di neve fresca. Continua a nevicare per tutta la sera/notte, ed iniziamo anche a temere sulla possibilità di poter rientrare a valle.
14 febbraio: nevica senza sosta, nonostante le previsioni vedessero la cessazione totale entro le ore 11. L'accumulo di neve fresca supera ormai i 2 metri. Impossibile sciare, si affonda nella neve fino al petto, ogni piccola caduta diventa un'impresa per rialzarsi. Smette di nevicare soltanto alle ore 16, ed un timido sole illumina la valle sommersa dalla neve. I gatti riescono a liberare la strada che, in tarda serata, ci avrebbe ricondotto alla civilità. Dopo oltre 6 ore di viaggio, arriviamo alle 1 di notte a Kutaisi (dove troviamo 10cm di neve). Ci attendono 3 ore scarse di sonno.
15 febbraio: si parte all'alba per il rientro in Italia. La vacanza è stata pessima sotto il profilo sciistico (fortunatamente gli organizzatori, per ricompensarci, ci hanno offerto un secondo soggiorno ad un prezzo stracciato) ma splendida sotto il profilo paesaggistico e avventuriero/umano. Raramente, forse mai, ho visto 2/2,5 m di neve fresca (in 48 ore) su un accumulo già considerevole.
Di seguito un po' di immagini scattate durante la nevicata e con le ultime 3 ore di sole prima della partenza. Mai come in questo caso vale il detto "le foto non rendono l'idea", specialmente perchè scattate con smartphone.




















In ultimo, un video riassuntivo della vacanza
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