Quando parlo di testi, mi riferisco all'analisi di:
-PNA
-PDO
-AO
-NAO
-QBO
-NINA
ecc. ecc.
Interpolando gli effetti che sul clima italiano avrebbero avuto gli indici di cui sopra, teoricamente e seguendo ciò che loro prevedono, come dice anche marvel, ci si sarebbe dovuto attendere:
A- Temperature sopra media su States centro-orientali
B- Regressioni sfavorite sul continente Europeo
C- Pochi forcing disturbatori in sede polare
Secondo me no, 1° perchè
GL'indici non devono essere confusi tra loro ma allo stesso tempo quelli predittivi devono essere interpolati dando il giusto peso e la giusta collocazione ad ognuno. Ad esempio la Nina può avere valori massimi di raffreddamento in diverse posizioni (W-based, E-based etc), stessa cosa la QBO sia per i tempi di sviluppo che per le situazioni, tralascio poi gli indici favorevoli (minimo solare, PNA).
Se sono stati seguiti i miei vari interventi da novembre ad oggi ne ho parlato più volte, tempo fa obbiettai a Frasnow il discorso sull'influenza della QBO+, a fine dicembre scrissi di essere in disaccordo con chi riteneva fossimo difronte ad un febbraio da AO++ e spiegai il perchè, si parlò con Marvel della relazione tra deficit ghiacci artici, mare più caldo e maggiore formazione degli anticicloni.
Qui sotto una parte di quanto scrissi a novembre per una rivista circa l'inverno 2010/2011 (nella prima parte ho descritto sommariamente
GL'indici di cui secondo me si sarebe dovuto tener conto):
"Per quanto riguarda il continente europeo, molto probabilmente, ciò significherà una maggiore propensione alla formazione ed alla presenza di aree di alta pressione tra l’oceano Atlantico settentrionale e la Scandinavia. Gli anticicloni nord europei con il loro naturale movimento antiorario agevoleranno la discesa di masse di aria molto fredda di origine polare attraverso la Russia nord occidentale e la Scandinavia fin nel cuore dell’Europa. L’aria fredda entrando poi a contatto con aria più calda ed umida di origine sia mediterranea che atlantica, specie durante la prima parte dell’inverno, darà vita ad intense aree di bassa pressione sopra i paesi mediterranei. Probabilmente fino ad inizio gennaio lo schema base sarà piuttosto simile a quello avuto durante l’inverno passato, ossia freddo più intenso sull’Europa centro orientale e sul nord Italia dove avremo frequenti nevicate, sull’Italia meridionale invece piogge abbondanti e temperature miti. Le regioni centrali ed in particolare il nostro comprensorio, si troverà sulla linea di contatto tra aria fredda ed aria mite, con il prevalere della prima assisteremo a nevicate fino a bassa quota con temperature rigide, nelle fasi in cui prevarrà l’aria mite saranno le piogge abbondanti e le temperature sopra le medie a caratterizzare le giornate. Naturalmente il nostro comprensorio, trovandosi piuttosto a nord, sui confini meridionali del nord Italia, sarà più frequentemente interessato da correnti fredde rispetto a quelle calde. Attualmente, basandosi sui tempi di propagazione delle ondulazioni planetarie del Vortice Polare, riteniamo possibile una fase fredda e nevosa per il nostro comprensorio durante l’ultima decade di dicembre. A partire da gennaio 2011, poi, l’anticiclone nord europeo tenderà a proporsi più frequentemente verso ovest, in particolare tra la Groenlandia sud occidentale, l’Inghilterra e la Norvegia, supportato dal basso dalla più frequente espansione verso nord dell’alta pressione delle Azzorre. Le irruzioni di aria fredda durante la seconda parte dell’inverno assumeranno quindi, almeno inizialmente, una direttrice più meridiana, poi con la rotazione oraria dell’asse dell’alta pressione le correnti tenderanno ad orientarsi da nord est. Conseguentemente l’aria fredda interesserà maggiormente le regioni adriatiche e quelle meridionali dove ritroveremo anche le maggiori precipitazioni, mentre sul nord Italia e sulle regioni centrali tirreniche avremo aria fredda ma in prevalenza asciutta ed in grado di produrre solo scarse precipitazioni"