
e secondo te questa immagine é sufficiente a dire che la CdG sta da favola?
Casomai é solo la prova (che nessuno sta cercando...almeno per ora) che la CdG "sta", cioé che c'é... ma su questo nessuno aveva dubbi, nemmeno quegli scienziati, inglesi, tedeschi, russi, islandesi, danesi,norvegesi ed americani (sono troppo pochi?), che stanno conducendo delle attente ricerche sui vortici di affondamento islandese e groenlandese che si trovano nell'Atlantico Settentrionale.
É di circa un mese e mezzo fa la notizia della constatazione strumentale dell'effettivo rallentamento dei flussi di affondamento nei suddetti vortici, inoltre le osservazioni sottomarine hanno verificato la scomparsa di "molti vortici" minori in cui le acque affondavano.
La questione, quindi, non é tanto di capire se la corrente sta rallentando e se si é indebolita... il problema é capire se questo cambiamento, ormai in atto (correlato al cambiamento di salinitá, giudicato il cambiamento piú importante mai accaduto, delle caratteristiche chimicofisiche di un oceano, nell'era moderna), continuerá, se diminuirá o se accelererá fino a bloccare il circuito termoalino.
Inoltre, data la mancanza di dati, non é ancora possibile quantificare un possibile scenario, visto che ci sono diverse ipotesi e teorie sulla eventuale dinamica di arresto (fenomeno giá accaduto in tempi relativamente recenti... e non si parla di tempi geologici, ma di secoli, o al piú, di pochi millenni fa).
Secondo la teoria piú pessimistica il riscaldamento globale starebbe causando lo scioglimento dei ghiacci artici e continentali, e un aumento della portata dei fiumi sia per il continuo aumento dello sfruttamento delle falde acquifere e che per l'aumento delle precipitazioni sull'Europa settentrionale... Questo, unitamente all'attivitá solare (prevista in diminuzione, ma mai stata cosí attiva negli ultimi 1000 anni, come negli ultimi 70 anni) provocherebbe un'ulteriore diluizione delle acque superficiali che, arrivate dal Golfo del Messico, non peserebbero piú abbastanza da sprofondare una volta raffreddatesi, avendo ceduto il calore all'atmosfera. Quindi "ristagnerebbero" in superficie, perché molto meno pesanti di quelle accumulatesi negli strati inferiori. In tal modo interromperebbero il circuito che non permetterebbe un ulteriore afflusso di acque calde da S-SW.
Secondo la teoria piú ottimistica invece le acque in arrivo dal Golfo del Messico continuerebbero a sprofondare e a riempire il bacino sottomarino sottostante, e la diluizione sarebbe estremamente lenta, tanto da impiegare secoli.
Insomma, ci sono ancora pareri contrastanti, ma la mia speranza é che il fenomeno sia solo parte di un ciclo naturale e che la salinitá riprenda presto a stabilizzarsi e/o a crescere, anche perché un eventuale blocco rappresenterebbe una vera minaccia, non solo per i paesi atlantici europei e per quelli americani orientali, ma per tutto l'Emisfero Boreale, dato che provocherebbe un aumento di effetto albedo e potrebbe (secondo alcune teorie) funzionare da vero e proprio innesco per la prossima glaciazione.
Negli allegati qui sotto si possono vedere le conseguenze termiche immediate di un eventuale blocco della CdG, e un grafico che confronta l'andamento del Flusso della CdG previsto nell'Atlantico Settentrionale in caso di blocco (linee colorate corrispondenti a modelli che tengono conto di diversi fattori e ritmi di diluizione) e in caso di ininfluenza della diminuzione di salinitá sul flusso (linea nera).
É da tenere presente, sulla mappa, che l'area europea mediterranea subirebbe un calo di 1 grado o 2 ... che é un'enormitá se consideriamo che la PEG é stata causata da un calo termico inferiore.


Saluti
Marvel