
E dunque eccoci al Sorapiss, quel massiccione disposto a mo' di mastodontico anfiteatro globalmente famoso per il fatto che offre lo sfondo alle cartoline del Lago di Misurina, mostrando le sue pareti settentrionali corredate di nevai e piccoli ghiacciaietti.
A sud, invece, precipita vertiginosamente sulla Valle del Boite con il paretone della Croda Marcora che incombe su San Vito di Cadore.
Paradossalmente è poco visibile dalla sottostante Cortina a causa della presenza di avancorpi (Faloria, etc.) che ne impediscono la visuale.
La nostra escursione prevede le seguenti tappe: Passo Tre Croci - Forcella Malquoira - Forcella Faloria - Sella di Punta Nera (m. 2738, punto più elevato dell'escursione) - ferrata - discesa ai Tonde de Sorapiss - laghetto e Rifugio Vandelli - Ritorno per Valbona.
L'organizzazione è curata dal Cai Perugia (Gruppo Azimut) in collaborazione con la sezione di Vittorio Veneto.
Partiti da Passo Tre Croci, imbocchiamo il sentiero 213 in direzione Forcella Malquoira e al bivio successivo a destra per la Forcella Faloria.
Zona del bivio, con il Cristallo sullo sfondo:
Fine della stradetta e inizio di un sentiero via via sempre più "rude":
A NE troneggiano le Tre Cime di Lavaredo con i loro versanti meridionali ed il massiccio degli Scarperi:
Curioso pinnacolo nei paraggi di Forcella Faloria:
La Croda Rotta e sullo spalto roccioso sottostante un branco di camosci purtroppo non visibili dalla foto:
Ora in direzione della Sella di Punta Nera, tratto piuttosto ripido e faticoso con qualche passaggio su roccette:
Nubi in addensamento sulla Punta Nera e paretina della via normale:
Altre due immagini della Croda Rotta e l'abisso sulla Valle del Boite (circa 1600 m. di salto)
La Sella di Punta Nera e i suoi paraggi:
Da lì, veduta sulla Punta Sorapiss/Fopa di Mattia:
Inizia la ripidissima discesa, tratto anche attrezzato, scivoloso e piuttosto franoso, fino ad una cengia a tratti esposta:
La cengia deposita su ghiaione molto scosceso, e allora giù a rotta di collo!
Scorci mozzafiato, laghetto Sorapiss compreso:
S'arimbuja ma è 'no spettacolo lo stesso:
Ecco il ghiacciaio occidentale:
Ancora il laghetto, dalle zone moreniche e poi... sopra!
I due loschi figuri sono i capogita (gruppo Azimut - Cai Perugia)
Il Dito di Dio (si presume indice, ehm!) col tempaccio che incombe:
Finalmente il rifugio Vandelli!
A seguire, dopo un doveroso thé + strudel, inizio del diluvio (messo da giorni in preventivo) e discesaccia di due ore su terreno scivolosissimo, passando a lato della cascata, ben rimpolpata dallo sgrullone, fino a Valbona, molli guasti, dove gli autisti del pullman ci hanno accolti con discrete madonne e santi vari come potete ben immaginare... scherzo, sono stati anche fin troppo comprensivi!
Insomma meraviglioso, anche se giro col phon che me sto ancora ad asciugà!


