Finché le dinamiche in qualche modo non si resettano, finché non interviene un disturbo al sistema che almeno faccia ripartire le onde planetarie, resteremo in una staticità ricorsiva, quella che è alla base della prolungata stabilità sul nostro comparto continentale, così come delle recenti attività alluvionali in diverse aree del nostro e di altri continenti boreali.
Ebbene, come da tempo annunciato da diverse fonti, la situazione si sta avvicinando ad un momento di svolta.
La svolta trarrà origine, come spesso accade, dalla stessa causa che ci ha trattenuti in questa situazione, ovvero dalla pervicace resistenza del Vortice Polare.
E' infatti vero che, con le progressive modificazioni strutturali stagionali conseguenti alle condizioni fisiche dei livelli atmosferici, modificazioni intrinseche dell'atmosfera invernale, compreso l'assottigliamento della stessa, per il raffreddamento e il derivato aumento di densità, la persistenza di taluni flussi andrà esercitando un crescente forcing verso i livelli atmosferici più alti, con le conseguenze che andremo ad analizzare.
Tra le varie cause della mia latitanza da questi schermi

Tra l'altro, le stesse proiezioni stagionali, anche quelle "ottobrine", ci avevano indicato la probabile staticità.
Ora qualcosa sembra volersi iniziare a muovere.
Lo stesso Colarieti ci indica i seguenti possibili scenari:
1) Gli attuali disturbi al vortice polare stratosferico non sono sufficienti a cambiare la situazione e dopo una fase di allentamento delle velocità zonali la trottola polare torna alla sua corsa. Devo dire che questa soluzione a mio avviso è quella che ha minori possibilità di realizzarsi.
2) L’impulso troposferico fornito dalla seconda onda troposferica in azione negli ultimi giorni del mese in corso potrà assumere le caratteristiche di propagazione verticale d’onda tale da portare all’SSW; questa evenienza rispetto alla collocazione nel corso della prima decade di gennaio nel primo outlook, ora alla luce dell’aggiornamento finale dell’IZE si sposterebbe in avanti di circa una decina di giorni e quindi nel corso della seconda decade di gennaio.
3) La situazione di cui al punto due non rappresenta l’impulso troposferico atteso e quindi il tutto si sposterebbe ancora più in avanti magari dopo la metà di gennaio quando, sempre dando credito all’IZE, si presenterebbe un nuova attività d’onda.

Nel suo stesso articolo, molto dettagliato ed una vera e propria chicca per chi voglia capire più a fondo le dinamiche tropo-stratosferiche, titola "Inverno: ad un passo dal punto di svolta", ed il punto di svolta è l'impulso che si ritiene possa essere responsabile della partenza della dinamica TST (Troposphere-Stratosphere-Troposphere) per l’avvio dello Stratwarming di tipo ’SSW (Sudden Warming).
Ma la condizione necessaria è la propagazione d’onda verticale in mancanza della quale l’onda stessa non propagandosi in stratosfera non sarà in grado di produrre alcun effetto. Le onde in grado di propagarsi sono le onde stazionarie troposferiche perché persistono nel tempo, e quelle effettivamente in questo momento non mancano affatto!
Personalmente sono abbastanza fiducioso sulla spallata determinante che deriverà dalla dinamica TST, ma ancora nutro qualche dubbio sull'entità della stessa.
Insomma, se fosse SSW (Stratospheric Sudden Warming), con conseguente split del VP (split la cui collocazione e dinamica sarebbe, tra l'altro, tutta da inquadrare e non necessarimente a noi favorevole), avremmo un vero e proprio sconquasso del VP e della conseguente circolazione emisferica, e stimo parlando di conseguenze a partire dalla seconda parte di gennaio (in realtà c'è incertezza assoluta sui tempi, potremmo anche sbagliare di settimane), mentre con una "spallata" minore avremmo comunque un rimescolamento delle carte ed un VP che comunque uscirebbe dal binario finora percorso, dando vita ad un'inverno sicuramente più "normale" e quindi variabile.
Teniamoci aggiornati, e teniamo questo topic aperto anche alle descrizioni delle dinamiche emisferiche, non strettamente e solamente stratosferiche.
