OMA - Almeno 250 morti, circa un milione e mezzo di senzatetto. Questi sono i numeri della catastrofe che sta flagellando l'Africa. Da un paio di settimane, la fascia centrale del continente, da est a ovest, è battuta da piogge incessanti e torrenziali, che si sono trasformate in vere e proprie alluvioni. Diciotto i Paesi colpiti, con uno scenario devastato: oltre alle vittime, è andata perduta la produzione agricola dell'area colpita (era quasi il momento del raccolto), così come sono andate perdute le poche scorte riposte nelle capanne, con interi villaggi travolti dalle acque. La situazione sanitaria è peggiorata rispetto a quella abituale, di per sé già drammatica. E già si parla di epidemie, dalla dissenteria al colera.
L'allarme arriva dalle agenzie umanitarie internazionali, Onu e Croce Rossa in primo luogo, così come da fonti locali. Tutti - con gravissimo ritardo, secondo gli osservatori locali - chiedono interventi con la massima urgenza. I tempi sono stretti, migliaia di persone rischiano di morire nei prossimi giorni, al massimo nelle prossime settimane.
Nella maggior parte dei casi, è quasi impossibile raggiungere le località più colpite, quelle nel profondo delle foreste, dove già di norma è molto difficile arrivare. Secondo gli osservatori, l'unica possibilità (oltre alle canoe, attualmente di difficile utilizzo) è il ricorso agli elicotteri, ma è difficile stabilire quanti ne occorrerebbero per portare soccorso in una situazione di emergenza assoluta con cui si stanno confrontando quasi due milioni di persone. Intanto, le previsioni meteorologiche danno poche speranze di miglioramento a breve. Un'interruzione delle precipitazioni consentirebbe, almeno, di far arrivare gli aiuti più agevolmente. Perché, per il resto, tutto è perduto.
Per quanto riguarda i Paesi più colpiti, nell'Ovest c'è da segnalare in particolare il Ghana, dove le cifre ufficiali aggiornate parlano di almeno 18 morti; il Burkina Faso (33 morti), il Mali (15), il Togo (20), e il Niger (12). Colpita anche, ma più marginalmente, la Costa d'Avorio. A Est, è nel Sudan meridionale la situazione peggiore del continente, con almeno 64 morti e centinaia di migliaia di senzatetto. In Uganda si registrano 21 morti e circa 150 mila sfollati), in Etiopia 17 vittime, 15 in Ruanda e 12 nel nord del Kenya.
Almeno quattro degli Stati colpiti - Burkina Faso, Ghana, Togo e Uganda - hanno già decretato lo stato d'emergenza. Per le organizzazioni umanitarie sarà un impegno enorme, e soprattutto una corsa contro il tempo: ogni ora di ritardo aggrava, infatti, drammaticamente la situazione.