#1 tifernate Dom 03 Ago, 2008 11:32
Fannulloni : Crollo del fenomeno in luglio: -40%
Assenteismo: pedinamenti e denunce record
Trenta lavoratori denunciati per truffa e peculato al Museo Baglio Anselmi di Marsala
ROMA - Ieri trenta dirigenti, istruttori tecnici e lavoratori socialmente utili sono finiti nel mirino delle Fiamme Gialle, che li ha denunciati per truffa e peculato. Se ne andavano dopo aver timbrato o non si presentavano affatto al lavoro nel Museo archeologico regionale «Baglio Anselmi» di Marsala. E proprio ieri il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, ha annunciato che la prossima settimana renderà noti dati che definisce «sorprendenti» sulla riduzione dell'assenteismo negli uffici pubblici, nel mese di luglio. In pratica una contrazione di ben oltre il 40 per cento.
Un crollo verticale, dopo il meno 10 per cento di maggio e il meno 20 per cento di giugno. Nemmeno un mese fa Brunetta aveva detto: «Staneremo gli assenteisti con la Guardia di Finanza. Quello che finora hanno denunciato i giornali e Striscia la notizia lo faremo noi». E così è stato a Marsala: appostamenti, pedinamenti, registrazioni con telecamere hanno documentato che i denunciati erano riusciti a eludere i sistemi di controllo duplicando i badge originali. In più, in soli quattro mesi, un gran traffico di telefonate «a sbafo» dal telefono di servizio (9mila dirette a 600 utenze dei dipendenti o dei loro familiari).
L'«effetto Brunetta» si dispiega dalle Alpi alle Piramidi (o quasi, sul canale di Sicilia). Fioccano le denunce, da parte di colleghi, da parte delle forze dell'ordine: la magistratura apre inchieste a raffica. E c'è persino un sito web (cittadinisoddisfatti.it) con una sezione dedicata alle segnalazioni del fenomeno. Qualche esempio. Dieci giorni fa, il 23 luglio, 27 dipendenti della provincia di Agrigento vengono denunciati dai Carabinieri. Il trucco usato era sempre quello dei cartellini elettronici duplicati, come a Marsala. Il 12 luglio, 70 denunce e addirittura 12 arresti scattano all'ospedale Santa Maria della Misericordia a Perugia, dopo la segnalazione di un militare dell'Arma. Alla Asl 1 di Napoli la caposala dell'ospedale Gesù e Maria denuncia alla magistratura l'assenteismo di un intero reparto, dal momento che il posto del primario era vacante. Il 10 luglio, alla Reggia di Caserta, l'Arma controlla a sorpresa le presenze dei 200 dipendenti. Quattro sono fuori senza permesso e vengono denunciati alla Procura di Santa Maria Capua Vetere.
Il 18 luglio è la volta di 4 dipendenti dell'Inpdap e il 24 luglio la denuncia scatta per 6 dipendenti della Provincia. Ad Aosta, i pm indagano tre donne e un uomo scoperti in flagranza di reato dagli agenti della Questura, coinvolta anche la Digos. A Trani a 20 assenteisti del Comune e 18 fiancheggiatori vengono notificati gli avvisi di chiusura indagini da parte della Procura. Il 31 maggio i Carabinieri di Gioia Tauro hanno eseguito 3 ordinanze di custodia cautelare, del gip Palmi. Un arresto c'è stato anche l'altro ieri a Messina: un'infermiera del Policlinico si confezionava falsi certificati di malattia. Assenteismo in calo grazie all'effetto Brunetta? «Questo lo dice lui, che adesso si diverte a fare il novello Torquemada, ma quando era europarlamentare è stato tra i più assenteisti» dice Gianni Baratta, segretario confederale Cisl.
«Il merito non è mio» ribatte il ministro. «Il Paese si è svegliato, è finita la connivenza, è finita la tolleranza da parte di tutti: colleghi, dirigenti, organi di controllo, forze dell'ordine e magistratura. Sono veramente orgoglioso che il Paese abbia saputo reagire in così breve tempo, io ho solo capito che il tempo era maturo». Risultati così importanti permetteranno, secondo il ministro, di passare alla fase 2: «Non solo punire chi viola le regole, ma premiare chi lavora bene, premiare la qualità».
M.Antonietta Calabrò
03 agosto 2008
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probabilmente in generale l'assenteismo nella pubblica amministrazione calerà, ma i fannulloni obbligati a stare in ufficio poi lavoreranno come si deve?
comunque credo sia già qualcosa...
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#2 mondosasha Dom 03 Ago, 2008 12:02
Intanto è un primo passo. Poi è ora di finirla con il premio produttività a tutti, lo merita solo chi lavora!!E anche nella pubblica amministrazione si può misurare con dei parametri, magari all'inizio con delle sperimentazioni, ma questa è la strada da prendere!
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#3 burjan Dom 03 Ago, 2008 16:28
Non è facile parlare qui sul forum di tematiche che attengono al mio lavoro; ci provo, sperando di dare un contributo e avvertendo che forse, per ragioni di opportunità, riservatezza e buon gusto, potrei non portare avanti fino in fondo questo argomento. Come sicuramente molti di voi sanno, di mestiere faccio il responsabile del servizio risorse umane del terzo comune umbro.
Le storie che l'articolo citato da Tife sono vere, e purtroppo sono solo la punta di un iceberg storicamente di dimensioni allucinanti. Di qualche anno fa l'indagine che portò ad accertare l'ora (1 ora) netta giornaliera di lavoro effettivo dei dipendenti della Regione Puglia.
Di contro a queste storie, ce ne sono tante, altrettanto allucinanti, di amministrazioni sovraccariche di lavoro con un terzo degli organici coperti, di impiegati che si pagano di tasca marche da bollo e notifiche pur di non andare in galera, di straordinari non timbrati o mai pagati o recuperati, di mobbing e stress. Di dossier segretati, elaborati da alcune importanti P.A., dove TUTTE le famiglie dei loro funzionari sono state distrutte dal superlavoro e dallo stress dei loro cari.
Il tanto sbandierato decreto Brunetta non introduce niente di nuovo o quasi, rispetto alle leggi esistenti.
Di fatto, amplia soltanto la fascia di reperibilità (dalle 8 del mattino alle 8 della sera) infischiandosene di chi è malato di esaurimento nervoso e ha bisogno di uscire per poter guarire; dispone l'obbligatorietà della visita fiscale, aumentando la spesa della P.A. e sovraccaricando le competenti strutture ASL, le quali fatalmente distoglieranno medici dai servizi ospedalieri; toglie 10 giorni di retribuzione accessoria ad ogni certificato, considerando tutti i dipendenti a priori come truffatori. Disincentivare o punire la malattia? Scherziamo? E' forse nella disponibilità del lavoratore essere malato o meno? In compenso, praticamente elimina l'incentivo alla progettazione interna delle opere pubbliche, con sommo beneficio e gaudio di tutti gli studi libero-professionali.
Le leggi per colpire l'assenteismo c'erano già prima, bastava solo applicarle, come il caso dell'ospedale perugino dimostra. Giusta, sacrosanta, l'ondata di indignazione popolare contro questi LADRI e DELINQUENTI.
E veniamo ora al nodo dei compensi di produttività. Per la mia esperienza, diretta e indiretta, non servono proprio a niente.
Il problema di fondo è che misurare l'efficienza di una PA. con indici numerici è semplicemente impossibile, perchè la P.A. non è orientata al profitto. Qualsiasi indice per misurarne la redditività sarà ridicolmente parziale, distorto, fuorviante. La registrazione e gestione di questi indici costerebbe cifre iperboliche. In un Comune come il mio ci vorrebbero almeno tre giovani laureati in più. Chi li paga? Li assumiamo per risparmiare denaro e premiare chi lavora? Un giovane laureato costa alla P.A. almeno 32.000 euro all'anno e prende, netti, 1.600 euro al mese. Infatti, i bocconiani difficilmente fanno concorsi pubblici. Chi gli dà torto?
Ma c'è di più.
Nel mio comune la produttività non viene più data a pioggia da almeno 3 anni. Si può prendere cifre che vanno fra gli 0 e i 3000 euro annui, con valutazione sulla partecipazione personale che spesso riescono anche a tener conto di indici quantitativi e di risultato. Bene, direte voi. Male, dico io. Perchè l'effetto pratico e reale di tutto questo è stato il seguente: chi lavora bene è comunque convinto di prendere troppo poco per quello che fa, e comunque, siccome abbiamo un posto vacante su tre, più di quello che fa attualmente non può fare; chi lavora male si infuria, si demoralizza e finisce per mettersi di traverso e non fare più nulla del tutto. Effetti riscontrati in tante altre realtà.
Non si possono mutuare gli strumenti del privato, in una realtà in cui non bisogna portare a casa margini di profitto, gli amministratori non sono i padroni, i dirigenti non si possono licenziare ad nutum, i dipendenti non sono scelti dagli stessi dirigenti, i quali a loro volta non li possono licenziare senza prove schiaccianti della loro assoluta inettitudine.
Io penso che la soluzione sia semplice, in realtà. Paghiamo ai pubblici dipendenti uno stipendio fisso mensile serio e dignitoso, a livelli europei. Smantelliamo tutta sta sovrastruttura fintamente privatistica che gestisce la miseria del trattamento accessorio, ed eliminiamo quest'ultimo. Facciamo un serio piano industriale della P.A. che abbia al centro un gigantesco piano di prepensionamenti e ricambio di una generazione, quella degli ultra 52enni, ormai in gran parte decotta e non più riconvertibile. Diamo la caccia ai truffatori con gli strumenti propri: quelli della polizia giudiziaria, e licenziamoli senza alcuna pietà.
Tanto altro ci sarebbe da dire, ma fa troppo caldo. Per ora mi fermo qui
____________ Il dono della previsione è far comprendere quanto sia perfettamente inutile dare una risposta alle domande sbagliate (Ursula Le Guin)
Ultima modifica di burjan il Dom 03 Ago, 2008 16:51, modificato 2 volte in totale
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