#1 Carletto89 Ven 04 Ott, 2019 12:47
Salve a tutti,
Apro questo nuovo topic per il periodo 2019/20, che fa seguito al precedente topic consultabile al seguente link: : http://www.lineameteo.it/analisi-e-...8-vp496059.html
Una piccola premessa riguarda lo scopo di questo topic, il quale come spesso ribadito, non è un topic puramente previsionale, bensì un costante monitoraggio di INDICI TELECONNETTIVI ed eventuali analisi della STRATOSFERA, pertanto tutto ciò che rientra in queste macro categorie dovrà essere discusso in questa stanza, nei limiti del possibile.
Personalmente, vorrei soltanto proseguire il lavoro che avevo cominciato riguardo al monitoraggio di alcune delle principali SST, aggiornate con il mese di Agosto secondo i report della NOAA.
Partendo dall’anomalia che ritengo più influente l’ ENSO, direi che si scorgono segnali decisamente positivi, poiché si registra un calo notevole nelle diverse aree geografiche in cui viene convenzionalmente suddiviso:
I valori ONI di riferimento ci indicano che siamo entrati in una neutralità positiva da Luglio (+0,3) ed Agosto dovrebbe aver registrato un ulteriore lieve calo +0,2.
Questo è quanto riporta la NOAA come previsione:
L’ENSO neutrale è favorito durante l’autunno 2019 nell'emisfero boreale (~ 75% di probabilità), proseguendo fino alla primavera del 2020 (55-60% di probabilità).
Si nota come ci sia un notevole e crescente raffreddamento delle regioni 3 e 1+2.
Devo dare atto a Paolo ( ilfosso), il quale circa 2 mesi fa diceva che saremmo andati incontro ad una fase neutro-negativa, in effetti siamo ora in fase di neutralità positiva ed abbiamo qualche minima possibilità di una fase con neutralità negativa.
Comunque al di là di quanto si possa leggere in giro, vorrei chiarire che al momento siamo ancora lontani da una fase di Niña vera e propria.
PDO
Con questa anomalia, potete ben vedere dalla prima mappa del post, che in Agosto eravamo messi decisamente male, con un valore di +0,45 nel mese di Agosto.
Attualmente non è che sia molto meglio, anche se qualche timido segnale di calo in prossimità della costa canadese e statunitense si scorge, come vedete dalla seguente mappa:
Chiaro è che a prescindere da qualche accenno di cambiamento, il pattern positivo è ancora fortemente consolidato e dubito fortemente possa essere ribaltato senza un passaggio vero e proprio ad una fase di Niña, poiché le due anomalie sono spesso strettamente collegate.
TRIPOLO ATLANTICO
Anche questo, durante il mese di agosto è risultato positivo come si vede nella prima mappa.
Come riporta la NOAA, tale positività si ha a causa della persistenza a lungo termine di una fase positiva di NAO media, tuttavia quest’ultima è in deciso calo da maggio in avanti e ne stanno risentendo in parte e molto lentamente anche le SST nord atlantiche. Quindi, forse per questo indice si sta muovendo finalmente qualcosa.
Concludo lasciandovi nello “spoiler” di seguito, un rapido glossario alle terminologie con acronimo citate in questo breve briefing per una migliore comprensione. Ciao
SST= Sea Surface Temperature (Temperature superficiali dei mari)
ENSO= El Niño Southern Oscillation (El Niño-Oscillazione Meridionale)
ONI= Oceanic Niño Index (Valori di riferimento per classificazione ENSO)
PDO= Pacif Decadal Oscillation (Oscillazione Pacifica Decadale)
NAO= North Atalntic Oscillation (Oscillazione Nord Atalantica)
Ultima modifica di Carletto89 il Sab 25 Gen, 2020 20:40, modificato 2 volte in totale
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#2 GiagiMeteo Dom 06 Ott, 2019 17:32
Intanto possiamo osservare come la fase ENSO sia stabilmente neutro positiva nella sua zona W, mentre l'anomali negativa si stia intensificando nelle vicinanze delle coste cilene.
Se continuasse a progredire in questa maniere ci potremmo aspettare una Nina debole in prossimità dell'inverno.
Per il resto siamo in una situazione di minimo solare (3 o 4 giorni fa si è interrotta una serie di 29 giorni di fila senza spots) con, però, un QBO ancora parecchio positiva a tutte le quote, accoppiata che, statisticamente, non è il massimo per quanto riguarda le dinamiche del VP.
Intanto situazione che sta pesantemente variano nella zona PDO con anomalia positiva in forte ritirata e "comparsa" di macchie blu anche piuttosto consistenti.
Situazione invece di negatività per il tripolo atlantico, compresa la zona EA, il che non è propriamente un bene dato che si rischiano nuovi affondi del JS in quella zona, proprio come quello previsto per l'inizio della prossima decade.
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#3 il fosso Dom 06 Ott, 2019 20:59
Grazie Carlo per il bel topic e per avermi ricordato nell’analisi.
Per quanto riguarda l’andamento ENSO, si è nuovamente accumulato calore sotto zona 3-4, accumulo dovuto all’insistente fase Mjo1; ciò rallenta il decorso ma il “tiro” generale rimane verso Nino neutro o lievemente negativo.
La zona PDO, al di là delle fluttuazioni interannuali e delle influenze tropicali, che possono portare fasi positive è entrata da qualche anno in fase tendenzialmente negativa, e vi rimarrà probabilmente per un paio di cicli solari. Ora è in calo e calerà ancora prossimamente con buona probabilità.
Il VP è partito weak, si è dimostrato molto importante, da recenti studi, il suo andamento in ottobre per determinare gli sviluppi successivi, specie per la prima fase invernale. Vedremo come procederà il mese, ma sembra rimarrà mediamente debole. Importanti anche gli sviluppi dell’innevamento su eurasia, più sarà precoce ed esteso, maggiori saranno i disturbi di tipo termico che subiranno i flussi del VP, questo specie nella parte matura della stagione fredda, monitoreremo.
Ricapitolando; PDO in calo, ENSO neutro o lievemente negativo, minimo solare, VP weak; sembra buona anche la distribuzione delle anomalie atlantiche.
Ci sono i presupposti per una stagione mossa, anche parecchio, almeno nella sua prima parte (Novembre/Dicembre/Gennaio con NAO neutro- negativa). Vedremo se ci premieranno le linee del getto, come sempre, al di là degli assetti generali, ci vorrà la fortuna della giusta sinottica locale e nessuno può fare previsioni in tal senso.
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#4 Cyborg Lun 07 Ott, 2019 09:01
Gran bel lavoro ragazzi
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#5 Carletto89 Lun 07 Ott, 2019 12:16
Grande Paolo, analisi che ti vede sempre sul pezzo!
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#6 Frasnow Dom 13 Ott, 2019 18:20
Ciao a tutti. Mi unisco anche io al 3d sperando di fare cosa gradita. Mi permetto inoltre di ringraziare Carlo per l'apertura del topic e tutti quelli che vorranno partecipare.
Volevo iniziare subito col sottolineare come negli ultimi due inverni abbiamo vissuto due eventi di riscaldamento stratosferico di tipo major (anche se poi con effetti diversi) con record di inversione dei venti stratosferici anche se soltanto giornalieri. Troviamo comunque analogie col passato anche se bisogna andare molto indietro con gli anni. Come mai sono partito subito con questo argomento? Perchè è innegabile, a mio parere, come Febbraio 2018 risulti un po' l'anno 0 del VP dei giorni nostri, avendo avuto 2 riscaldamenti contemporanei nella stessa stagione che arrivano a 3, in totale, negli ultimi due anni in stratosfera e per gli effetti che ha poi portato in Europa e non solo. Anche Gennaio 2019 ha visto un forte riscaldamento ma con effetti in troposfera "limitati" (rispetto all'enorme potenzialità dell'evento stesso) a causa del displacement avuto a posto dello split. Andando poi ad analizzare la situazione di quest'anno, balza subito agli occhi ( immagini sotto) come da Aprile in poi abbiamo avuto una troposfera e parte della stratosfera fortemente condizionata dal riscaldamento finale verificatosi in quel periodo.
2018:
2019:
Ciò ha portato ad avere una NAO stabilmente negativa per 5 mesi consecutivi e ondate di calore record in Europa ma in un contesto di onde mobili e non stazionarie.
Potrebbe tutto ciò avere ripercussioni anche nella stagione autunnale/invernale? Difficile dirlo ad oggi, ma il rapido mutamento di alcuni predictors che ci hanno accompagnato nel corso degli anni potrebbe propendere a favore di nuove dinamiche difficilmente inquadrabili a livello deterministico, ma che fanno ben sperare per il futuro avendo un asset a livello planetario un po' diverso a come eravamo abituati.
A tal proposito cito lo snowcover, visto in grande spolvero sul settore euro/asiatico
e la disposizione, attuale, del VPT che lo vede accentrato maggiormente sulla verticale del polo a differenza del 2018 dove risiedeva addossato al Canada e Groenlandia.
Altro punto, direi quasi fondamentale, è l'area PDO e conseguentemente l'indice PNA. Come possiamo osservare dalle due immagini allegate, ad un risicato raffreddamento dell'acqua a ridosso della west coast Americana si è verificata una forte oscillazione negativa dell'indice collegato. Casualità? Lo vedremo nei prossimi mesi, ma è importante ridurre il grosso "blob" rosso che staziona da anni in pieno oceano Pacifico settentrionale, dato che è risaputo come abbia una forte influenza sulla modulazione del getto in uscita in area Atlantica.

Un'ultima considerazione la voglio fare su un fattor che, anche se ancora poco noto, statisticamente ha una sua diretta influenza sullo stato di salute del VPS. La BDC, che viene vista sempre più in rinforzo aumentando così il trasporto di ozono dai settori equatoriali a quelli polari. Quando l'aria, carica anche di ozono, inizia a scendere alle alte latitudini si riscalda a causa della compressione adiabatica per differenza di pressione e perchè la decomposizione che subisce l'ozono stesso ,per azione dei raggi ultravioletti, è associata a sviluppo di calore.
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Ultima modifica di Frasnow il Dom 13 Ott, 2019 18:35, modificato 1 volta in totale
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#7 Carletto89 Dom 13 Ott, 2019 19:27
Intervento super interessante Fra, grazie!
Grazie anche a Giacomo per il suo intervento in precedenza.
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#8 Frosty Dom 13 Ott, 2019 19:47
Complimenti per l analisi!
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#9 Frosty Gio 17 Ott, 2019 21:28
Per coloro che sono più esperti di me ...un VP non a ridosso del nord america ma invece molto piu verso l euroasia ( anni passati era sempre li anche di questi periodi nel nord america ) può essere un presupposto di un inverno un pò piu movimentato per noi ( europei ) ?
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#10 Carletto89 Gio 17 Ott, 2019 22:54
Per coloro che sono più esperti di me ...un VP non a ridosso del nord america ma invece molto piu verso l euroasia ( anni passati era sempre li anche di questi periodi nel nord america ) può essere un presupposto di un inverno un pò piu movimentato per noi ( europei ) ? 
Credo sia ancora piuttosto prematuro azzardare ipotesi sull'effettivo dislocamento del VPS.
La sua ancora non completa maturazione non lascia fare troppe ipotesi in merito.
Però sì, in linea teorica un suo dislocamento sbilanciato verso il comparto euro-asiatico può sicuramente essere una pedina a noi favorevole in determinate condizioni.
Il raffreddamento determinato dal coricamento del vortice polare in quelle zone è sempre un ottimo segnale per l'Europa.
Chiaramente non è sufficiente come condizione per sperare in un inverno più movimentato.
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#11 Frosty Gio 17 Ott, 2019 23:45
Grazie ...
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#12 Frasnow Dom 20 Ott, 2019 12:44
Buongiorno a tutti. Purtroppo non arrivano buone notizie dalla stratosfera. Siamo di fronte ad un forte raffreddamento con ripresa zonale che rischia di compromettere parte della stagione invernale. Resta ovviamente una situazione da monitorare costantemente, anche perchè uno Stratcooling così precoce sarebbe tutto da studiare e seguire.
In questo grafico possiamo notare come col passare dei giorni, il blu che sta ad indicare una pressione più bassa rispetto alla media del periodo, inizia sempre di più ad impadronirsi della colonna sulla verticale 65-90N, sintomo di un rinforzo del NAM con conseguente rischio di coupling tra i due piani isobarici.
Anche a livello di temperature alla quota di 10hPa siamo già un bel pezzo avanti per il periodo.
E con questa ultima mappa possiamo osservare la previsione di EMCWF a 240h, dove troviamo un ulteriore rinforzo zonale sia a livello di vento che di temperature alla quota sempre di 10hPa.
Le premesse ad oggi non sono delle migliori, vediamo se e quanta capacità avrà l'omonimo troposferico di "ribellarsi" al continuo dominio stratosferico sulle sorti invernali. Dai due principali GM ancora non si scorgono avvisaglie di un pesante condizionamento ma anzi, abbiamo un vortice tutt'altro che compatto e anche ben sbilanciato verso il settore russo-siberiano favorendo l'avanzata dello snowcover.

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#13 GiagiMeteo Dom 20 Ott, 2019 13:43
Per ora l'accoppiata AO/NAO rimane su valori saldamente negativi a differenza della NAM stratosferica che è ultra-positiva.
Distinzione molto netta e particolare per il periodo stagionale in cui ci troviamo, come dice Frasnow tutto da monitorare attentamente.
Intanto la MJO rimane molto fuori dal cerchio e perennemente in fase 2. Anche quest'indice, importante per la definizione delle linee di convergenza tropicali, si trova da un mese o più in un picco anomalo nelle fasi 1-2, con le conseguenze visibili nell'andamento dell'ENSO (che molto probabilmente non virerà in territorio neutro/negativo proprio per questo fattore)...
...e dello IOD, che attualmente si trova in territorio super positivo (quasi in fondoscala).
Situazione che ancora non sembra propensa a sbloccarsi e che rischia di proseguire per gran parte del prossimo mese, che potrebbe essere dominato da scambi meridiani importanti in pieno oceano e rimonte altopressorie su di noi, con zonalità debole a causa proprio della debolezza del VP troposferico in questa fase.
Un'incognita ancora indecifrabile appare l'EA che sinceramente non so bene come trattare, so solo che ci troviamo in un momento in cui esso è neutro/positivo e che sembrerebbe calare nei prossimi mesi, forse portandoci qualcosa di meglio in ottica trimestre invernale.
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#14 Carletto89 Mer 23 Ott, 2019 11:40
Curioso come la NAO si mantenga ancora negativa:
Con tutta probabilità anche ottobre chiuderà con valori negativi, facendo di fatto registrare il 6° mese consecutivo di negatività.
Per trovare il primo caso analogo in ordine di tempo bisogna risalire al 2012 (maggio-novembre con NAO- ) :
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#15 il fosso Mer 23 Ott, 2019 16:14
Curioso come la NAO si mantenga ancora negativa:
Beh, mentre il VPS si sta mostrando molto profondo, il VPT non finora non è mai stato molto compatto, AO sostanzialmente neutra nell’ultimo mese, e ha mostrato parecchia mobilità con frequenti sbilanciamenti; noi ce ne siamo accorti solo per le acutizzazioni calde, un po’ per sfortuna, un po’ perché geograficamente più esposti.
Il forte avanzamento dello snowcover ne è evidente conseguenza;
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