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Messaggio Re: Monitoraggio Teleconnessioni E Andamenti Meteoclimatici

#106  and1966 Sab 18 Gen, 2025 14:48

Grande Paolo. Complimenti!
 




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Messaggio Re: Monitoraggio Teleconnessioni E Andamenti Meteoclimatici

#107  Gab78 Sab 18 Gen, 2025 18:50

Paolo & c. ce li abbiamo solo noi...  
 




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Messaggio Re: Monitoraggio Teleconnessioni E Andamenti Meteoclimatici

#108  setra85 Dom 19 Gen, 2025 06:24

Non so se qualcuno saprà di cosa sto parlando ma ci provo lo stesso.
Il fiume di correnti d'alta quota, facenti capo alle correnti a getto oscilla periodicamente e riceve energia dalle basse latitudini,specie equatoriali pacifiche, quanto oceano più grande al mondo.
Specie nel mentre della stagione fredda boreale, le zone in cui avviene la convezione Inter tropicale indo pacifica stanno alla base del disegno che prendono le onde, specie nella loro ampiezza.
Il fronte polare, identificabile sul piano isobarico con la 552 DAM e facente capo in quota dal getto polare, è il confine in cui si scontrano masse d'aria totalmente differenti, di origine subtropicale e di origine polare/artica.
Quando specificatamente in area Italiana il fronte polare è presente nella media Invernale, l'Inverno in area mediterranea ed Europea trascorre mediamente sotto l'influenza di masse d'aria di origine polare/artica.
Dunque ci si trova di fronte ad un raffreddamento della massima importanza, in quanto il flusso principale scorre mediamente basso.
In Italia climatologicamente in Inverno il fronte polare trovasi mediamente tra i 42 e i 47 gradi nord.
La re analisi della media assoluta del GPT individua gli inverni ( pallini ) con queste coordinate più o meno propensi a essere dominati dal flusso principale, con tutte le conseguenze del caso, tra cui ondate di freddo anche molto importanti.
Nel grafico l'isobara dei 5525 si trova a centro grafico, a identificazione della media climatologica.
Gli inverni al pari della 5525 o al di sotto, sono Inverni trascorsi come sopra descritti, prevalentemente a curvatura ciclonica, mentre gli inverni al di sopra della 5525, circolazione cicloniche secondarie con masse d'aria meno fredde o a carattere anticiclonico con ingressi di aria subtropicali.
Quel che ne esce dal grafico è che non è la NAO, l'AO o l'EA a determinare la media dell'Inverno europeo e Mediterraneo, bensì la propensione della cresta atlantica a essere più o meno attiva e a questo ci si rifà all'origine convettiva intertropicale.

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Messaggio Re: Monitoraggio Teleconnessioni E Andamenti Meteoclimatici

#109  setra85 Dom 19 Gen, 2025 06:26

L'inverno in corso, nonostante l'EA negativo dominante, non presenta una cresta atlantica abbastanza attiva a generare blocchi alle alte latitudini.
Il fronte polare scorre alto di latitudine e l'Italia trovasi con circolazioni secondarie.
Nonostante ciò, per esempio, il Nord est italiano vede un influenza dominante dal primo quadrante, come aria entrante.
Comunque in un contesto prevalentemente secco.

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Messaggio Re: Monitoraggio Teleconnessioni E Andamenti Meteoclimatici

#110  setra85 Dom 19 Gen, 2025 16:40

il fosso ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Come preannunciato proverò a spiegare come realmente funzionano le interazioni fra i piani isobarici del VP, specie tra VPT e VPS.

Il CONDIZIONAMENTO da stratosfera non esiste come forzante in grado di incidere, in maniera direttamente proporzionale alla sua forza, esiste come INFLUENZA, ma esiste, SEMPRE, in qualunque situazione di forza o debolezza del VPS ... nei paper scientifici si trova descritta per le fasi EXTREME (strong/weak) perché quella che è la "normale" ingerenza delle vorticità potenziali stratosferiche sulle vorticità troposferiche, diventa percentualmente importante nei grandi vortici che riescono a sincronizzarsi con vorticità analoghe in troposfera.

In pratica, la stratosfera NON PUO' influire sulla troposfera in senso generale, ha gradiente termico inverso e densità enormemente inferiore, è la troposfera che con le sue azioni Rossby (onda negativa e onda positiva di risposta) trasmette quantità di moto e calore verso la stratosfera.

Nei vortici non c'è trasmissione di calore, un vortice è una "depressione" nell'aria, lo dovete immaginare come un’avvallamento semisferico in un altopiano (per es la tropopausa) ... QUINDI un vortice forte stratosferico va a incidere sulla tropopausa con una ansa depressa e questa ovviamente avrà un qualche tipo di ingerenza con ciò che accade sotto, specie nelle fasi in cui le anse “combaciano” con i grandi vortici troposferici… ecco dove sta il “condizionamento", è una ingerenza nell'equilibrio della tropopausa ... ma ciò avviene sempre, per ogni vortice, anche nel caso di VP weak estremo, sono le due vorticità a creare trasmissione attraverso la tropopausa in caso di  sincronizzazione con vorticità troposferiche.

Allora uno Extreme strong vortex event avviene quando abbiamo un VPS estremo e con asse centrale, e l'ansa in tropopausa va a sincronizzarsi con vorticità troposferica… questo dunque può avvenire solo centralmente o molto vicino al Polo geografico, perché i vortici dislocati dal centro non sono stabili, oscillano e si muovono, creando attriti e intercicloni, e solo temporaneamente possono “combaciare” con influenze da VPS
Di norma infatti accade che NON c'è sincronismo perché gli attriti che ci sono in troposfera non consentono un vortice polare stabile…


Insomma, spero si capisca almeno qualcosa; in pratica condizionamento teorico esiste sempre, le vorticità sono veicoli di "connessione" tropo-strato. Gli studi menzionano le fasi estreme in cui le vorticità diventano sincroniche per lungo tempo, vuol dire flussi molto anomali negativi su tutta la fascia tropo-stratosferica ... non è facile, le cose dipendono da tanti fattori e molti sono anche casuali, come trova la trasmissione di un onda trasmettendosi in strato, come stanno fluendo i flussi in strato .. molto difficile , ma penso che a grandi linee possiate intuire come possano agire i moti caotici sui vari piani, e come sommariamente avvolte possano allinearsi verticalmente.

Allineandosi il vortice si approfondisce e accelera, e ciò porta un concentramento di massa verso il polo; così subisce sempre minori inserimenti di flussi destabilizzanti verso il suo core, dall’esterno verso l’interno, cioè dalla cintura tropicale alle varie altezze, verso il centro… e anche sempre minori attriti interni alle varie altezze, perché i vortici artici tendono a raggrupparsi fino a formare un unica massa priva di intercicloni…

Così il VP ormai stabile, fa quello che fanno i vortici barotropi (lo vediamo spesso nei cut-off), ruotano su loro stessi alimentandosi del differenziale termico-barico tra il centro e l’esterno, finché l’equilibrio termo-dinamico non viene rotto, nel caso del VP dall’’avanzare della stagione…

Le varie soglie di cui parlano nei forum riguardano il fatto che "statisticamente" le fasi di strong vortex mostrano il superamento di quelle soglie .. NON DICONO il contrario, NON succede NIENTE se si superano tali soglie, NIENTE di definito, NON SCATTA NESSUNA condizione diversa…
Semplicemente si sta nella condizione minima statistica per poter avere un evento estremo, ma la maggior parte delle volte NON SI HA stabilizzazione, si hanno solo fasi transitorie di influenza, e ovviamente più a lungo permane la condizione di VPS estremo, più è probabile che ad un certo punto i due piani trovino equilibrio.
Ma semplicemente perché ovviamente maggiore è la durata, maggiori sono le probabilità di sincronismo, ASSOLUTAMENTE NON perché il VPS estremo rende automaticamente forza al VPT, questa è una cazzata gigantesca che circola da anni nei forum, e che continua a farlo nonostante le decine di studi che possono essere letti sull’argomento, o anche semplicemente la possibilità di consultare le rianalisi sugli andamenti passati nelle dinamiche T-S.

Questi i principali elementi che regolano le dinamiche di interazione, poi ci sono anche altri fattori  secondari che ora proverò a spiegare, ma prima  vorrei fare alcuni esempi storicamente rilevanti, di superamento di soglia NAM, o accadimento di low flux event, nei quali il VP ha successivamente mostrato  evoluzioni anche diametralmente opposte…

img_8165

Inverno 19/20; Qui un esempio di VP estremo. Vedete come un VPT molto forte ha causato una progressivo approfondimento di VPS, ma si è dovuti arrivare a febbraio per avere una colonna “solidale”… quindi una lunga fase AO+…
 img_8163

Inverno 13/14; due fasi di VPT forte tra novembre e dicembre, che hanno portato a superamento di soglia NAM, ma il VPT  guarda un po’ manco s’è accorto dopo le fasi forti, a “ballato” neutro-negativo…

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Inverno 15/16; qui abbiamo un esempio di come un VP estremo possa comunque cedere di schianto… Dicembre con colonna solidale che fa credere ad una lunga stabilizzazione, invece a Gennaio AO negativissima!!!… questo anno è molto didattico perché il VPS rimane medio/forte, e si leggono molto bene le fasi di influenza transitoria che possono accadere con VPT dinamico che temporalmente ha fasi di accentramento… questo è anche tipico di ENSO+, ma non mettiamo troppa carne al fuoco

Ora due esempi importanti, perché impressi nella memoria orticellistica collettiva;

img_8162

Inverno 11/12…VPT forte con fasi di colonna solidale ad inizio inverno, poi MMW displacement… e ricordiamo tutti come andò anche da noi…
 img_8174

Inverno 04/05… VPS estremo, con fasi di colonna solidale, ma il VPT “se ne sbatte” e rimane molto dinamico con fasi di AO molto negativa… e anche qui penso che in molti ricordano come andò anche da noi… questo anno è molto didattico anche perché fa capire le potenzialità di inverni con VPS forte e VPT dinamico… farò una parentesi anche su questo punto.
 
 Insomma abbiamo visto come non esistano soglie…le cose vanno osservate SEMPRE, senza preconcetti… e avrei potuto fare tanti altri esempi…

Dicevo sopra, va chiarito anche un altro punto. Spesso mi avrete sentito nominare un VPS forte come "pericoloso", non solo perché può andare a colonna solidale se il VPT “collabora” ma anche perché le sue linee zonali possono più facilmente contrastare le trasmissioni d'onda (moto e calore) verso la medio-alta stratosfera e quindi fanno da "impedimento" per lo sviluppo e amplificazione d'onda ... quindi più facilmente possono portare a smorzamento delle attività d'onda fino ANCHE a situazione estrema ... ma di solito questo avviene dopo una lunga fase di una troposfera poco dinamica che manda pochi scossoni in stratosfera ... l'esempio classico del 2020 con oltre un mese di AO+ troposferica e bassi flussi ... e a febbraio si entrò in fase estrema ... fino a tutto aprile, e ci furono dei sobbalzi troposferici solo dopo metà aprile ..

Ma abbiamo visto come nel 2005 nonostante il superamento di quelle ca**o di soglie fin da metà dicembre, e con permanenza di VPS forte, non si raggiunse MAI condizione estrema perché la troposfera continuò a essere dinamica e non consentì il placarsi delle attività d'onda, anzi, da metà gennaio, come ricordiamo, queste si amplificarono colpendoci ripetutamente.

Qui l’altra parentesi. Un VPS estremo è pericoloso, ma ha anche grandi potenzialità (2005…) perché mantenendo tese le linee zonali, e amplificando i vortici troposferici per temporanee influenze, donano forza dinamica al VPT, che in caso di estensione d’onda si trasmette come massiccia estrusione artica… insomma gli affondi artici possono essere più estesi ed insistenti…

Parentesi sulla MJO. Anche qui siamo soliti usare gli schemi di anomalie che emergono come segnali di risposta alle varie fasi in determinati stati ENSO.
Ma dobbiamo essere consapevoli che:

1. Gli schemi di anomalia sono il risultato della somma di anomalie che possono avere distribuzione molto differente dal risultato (es. due casi di NAO opposta sommati danno NAO neutra…)
2. Gli schemi di anomalie riguardano un set di dati molto limitato (alcuni decenni sono nulla rispetto all’infinita variabilità delle forzanti meteo/climatiche), quindi tocca essere fortunati per avere esempi attinenti allo schema teleconnettivo corrente…

Quindi va principalmente osservato come intensità e posizione di incidenza…

Insomma non abboccate alle leggende forumistiche, la Natura NON ha soglie, siamo noi che guardiamo statisticamente le cose e sappiamo che QUANDO avvengono queste soluzioni estreme troveremo che quelle soglie sono state superate, ma NON è vero il contrario, il superamento di una soglia, o una certa statistica, non ci dicono niente se non osserviamo le situazioni di contorno…
di più non so' che dirvi, sono innumerevoli le volte che abbiamo superato NAM 1,5 e non è successo proprio niente, idem con i flussi bassi a -5,5 ecc.. ecc... la Natura è molto variabile e imprevedibile, NON HA SOGLIE!
Non accettate schemi precostituiti che non siano le leggi della fisica atmosferica conosciute e usate dalla Scienza !


Parentesi sull’inverno attuale.
Certamente abbiamo un  “pericolo” di stabilizzazione, certamente non veniamo da anni favorevoli, ma abbiamo visto le potenzialità di accoppiata VPS forte/VPT dinamico…
Io suggerisco di osservare, senza preconcetti o aspettative di nessun tipo.
Spero che apprezzerete sto pipponne
È stata una faticaccia, ma non tornerò più sull’argomento, chi vuole capire capirà  


Il prosieguo della stagione continuerà nella sua fase zonale a mio parere.
L'ampiezza delle rossby in Inverno dipende dalla quantità di moto.
Dal momento che il momento angolare è una forza che si conserva e la fonte produttrice di momento angolare è l'oceano pacifico intertropicale ( forte/debole convezione ) , vedi Brewer dobson circulation, speculare al riguardo, mi sa che per veder un cambiamento si dovrà attendere il FW di origine radiativa.
Sperando di essere dalla parte della saccatura.
 



 
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Messaggio Re: Monitoraggio Teleconnessioni E Andamenti Meteoclimatici

#111  il fosso Gio 23 Gen, 2025 10:39

Quello che scrivi è semplice da capire Setra, ma proviamo a fare un po’ di ordine, la “cresta atlantica”, così come i valori AO, NAO ecc… sono conseguenza, non causa, dell’insieme delle forzanti teleconnettive, di cui la convenzione intertropicale è importante attore ma certamente solo uno dei tanti elementi.

Certamente il posizionamento medio del FP ci dice a posteriori  dove esso è andato ad incidere con maggiore frequenza, ma questo dipende appunto dalle varie forze in gioco, e da come esse vanno a direzionare il suo andamento.

L’attività della “cresta atlantica” e l’andamento dell’indice NAO sono due facce della stessa medaglia, e dipendono dalle velocità zonali in atlantico alle varie latitudini, quindi dalla dinamicità del vortice polare, che possiamo monitorare come semplificata nell’andamento AO, quindi dalla forza del VPT e da come esso viene modulato dalle varie forzanti…

L’importanza dell’andamento NAO nel determinare le vicissitudini meteorologiche europee, emerge in maniera palese nella forte correlazione inversa che si trova analizzando gli andamenti passati;

img_8186

Chiara la frequente corrispondenza tra NAO negativa e anomalie negative di GPT in Europa..,
Linea verde la media, linea nera il trend nominato come GW.

img_8185

In area mediterranea la correlazione inversa è meno netta, per maggiore variabilità caotica e maggiori ingerenze sub-tropicali che riducono l’ampiezza del segnale di risposta, ma comunque chiarissima…

Il ruolo importante ma solo parziale della convenzione intertropicale, si può leggere in maniera anche qui molto limpida in rianalisi, sia negli andamenti medi pluriennali, che stagionali.

Già solo osservando i mutamenti negli schemi meteorologici dominanti, ad esempio come ampiezza generale e puntuale del FP, attraverso i decenni, si riscontra che a tali mutamenti non corrispondono a cambiamenti significativi nell’ampiezza del segnale di convezione intertropicale;

img_8187

Semplificando, attraverso i decenni abbiamo osservato ciclicamente forti mutamenti nel “comportamento” del VP e di come il FP ha inciso sui vari ambiti geografici di media latitudine (es. Europa), ma in maniera non fortemente connessa al segnale di convezione.

Cerchiamo dunque di quantificarne l’incidenza.
Ovviamente più ci si avvicina alla “sorgente” del ssgnale, più esso appare nitidamente. Allontanandoci dalla sorgente esso comincia a “subire” le interazioni con le altre variabili che determinano l’andamento delle masse d’aria.

Immaginate di far rotolare un sasso giù da una scarpata, la sua traiettoria e gli effetti che provocherà lungo il suo percorso saranno prevedibili nei primi metri, dopodiché risulterà sempre più difficile calcolarli… ostacoli e asperità del terreno (variabili…) renderanno sempre più complesso il calcolo… ovviamente più è pesante il sasso (intensità della convezione…) meglio riuscirà a farsi strada fra gli ostacoli ( emersione del segnale…).
A tutto ciò dobbiamo aggiungere che noi conosciamo  abbastanza bene (e comunque anche qui c’è approssimazione) solo le condizioni  iniziali, cioè peso del sasso ( intensità della convezione) inclinazione del terreno e entità degli ostacoli/asperità più prossime a noi ( entità delle variabili nel momento di impulso del segnale dalla sorgente), ma più si va avanti più anche le suddette variabili diventano imprevedibili… c’è da dire anche che di queste variabili solo alcune risultano chiare… e che in tutto ciò abbiamo a che fare anche con la variabilità caotica… del tutto imprevedibile…

Qui ci vengono in soccorso i modelli, con la loro immensa mole di dati e potentissima capacità di calcolo, a dare un po’ di luce su questa intricatissima rete di variabili, ma anche loro non possono fare miracoli, e oltre un tot i loro calcoli cominciano a fare acqua…

Parliamo dunque della propagazione di questo segnale sul quadro che ci interessa, quello euro/atlantico, e vediamo come emerge fra le altre variabili.

img_8183

Nominata la capacità di calcolo dei modelli, vediamo in un caso di studio come è andata la realtà.
La linea nera rappresenta il comportamento medio previsto dai modelli, la rossa ciò che è accaduto realmente. Vediamo che in un caso la risposta al segnale è stata sottovalutata, nell’altro sopravvalutata…

Altro esempio sull’andamento storico delle varie fasi dì convezione e i loro effetti;

img_8184

Qui possiamo vedere come la propagazione di un segnale di convezione incida per un 10/20% sull’ emersione di un dato pattern…

img_8189

Qui sopra abbiamo le stime di andamento delle varie fasi attraverso i decenni. Come vedete ho evidenziato due fasi in cui l’ampiezza del segnale di alcune fasi è particolarmente intenso, e infatti il segnale di risposta è stato più marcato ( fase anni 50-70 con NAO- prevalente; fase fine anni 80 inizio 90 con NAO+ prevalente), più è pesante il sasso, più prevedibile sarà la sua traiettoria

Insomma cosa emerge, emerge ciò che ci insegna la fisica moderna, cioè che il segnale di convezione agisce insieme ad altri variabili, conoscibili e inconoscibili, e si comporta come una sorta di onda probabilistica (tanto per citare un concetto che sta alla base della fisica moderna, Schrödinger, Heisenberg et al.), in cui il suo impulso ci dice di un aumento di probabilità di emersione di un certo segnale di risposta, più forte sarà l’impulso, più probabile sarà questa emersione. Ma parliamo sempre di ambito probabilistico, MAI deterministico oltre un certo limite di calcolo.

Passiamo all’altro quesito.
La legge sulla conservazione del momento ci dice che, il momento angolare, o quantità di moto si conserva SE è nullo il momento delle forze esterne che agiscono su di esso…
Abbiamo parlato di VP , e di come si comporta in un quadro di stabilità , e questo somiglia ad un sistema in cui “è nullo il momento delle forze esterne”( anche se la stabilità nel sistema atmosferico è sempre relativa, anche in un quadro stabile avrà sempre a che fare con forze esterne che faranno oscillare l’ampiezza della quantità di moto…), ma ciò non si è ancora verificato nell’attuale andamento del VP

L’oceano Pacifico intertropicale come abbiamo visto ha forte importanza nella produzione di quantità di moto e di onde, ma non come unico attore…
Parlando di Brewer e Dobson, essa identifica per sommi capi la legge che governa l’interazione tropici/polo, l’ampiezza delle Rossby dipende in parte dalla quantità di moto e dall’intensità della convezione, ma le Rossby stesse governano la ridistribuzione di quantità di moto…
Quindi è giusto dire semmai che una debole convezione facilita la conservazione del momento angolare…

Veniamo ora all’andamento dell’attuale stagione;

img_8190

Dalle anomalie emerse finora, a fronte di un VPS sempre più forte, si legge di un VPT certamente non stabile, che ha prodotto alle medie latitudini zone in cui sono state più frequenti le azioni polari/artiche.
Ma scarsamente connesse al getto artico (rotture d’onda).
La “cresta atlantica” risulta attiva alle medio-basse latitudini, ma “incapace” di spingersi molto a nord.

Abbiamo avuto in questa parte di stagione un vortice frequentemente dislocato in Eurasia, ricordate come si descriveva l’influenza strato-tropo nelle fasi di sincronismo, e di come i vortici siano veicoli di connessione…

Allora vediamo cosa emerge “sbirciando” ai livelli della tropopausa;
 img_8192

Vedete come lo schema sia simile, ma prende importanza il vortice artico…
La dislocazione ha creato frequente veicolo di connessioni S-T tra Groenlandia e artico russo, impedendo di fatto le amplificazioni d’onda sulla verticale atlantica…

img_8194

Andando più in alto possiamo vedere come le linee in bassa strato abbiano facilitato l’ amplificazione meridiana in USA (onda artica storica , ricordate quando si parlava delle maggiori tensioni dinamiche che facilitano estrusioni artiche massicce in caso di VPS forte e VPT dinamico…), mentre l’ amplificazione è zonale in Atlantico…

Venendo all’attuale fase, stiamo raggiungendo i massimi di forza del VPS, ma la troposfera sembra continuare a non “collaborare”.

img_8198

Da qui possiamo leggere bene com’è andata finora;
Vediamo bene l’andamento sempre più forte del VPS, mentre il VPT si è dimostrato dinamico, con fasi di estensione e normali  fisiologiche fasi di riaccorpamento; già in dicembre si gridava alla certa stabilizzazione, mentre poi abbiamo avuto una lunga fase di estensione… purtroppo noi ne abbiamo usufruito solo marginalmente, per i motivi di cui sopra ma anche per contingenze sfortunate nella variabilità caotica.

Ora la situazione è nuova perchè sembra che ci sarà netto sbilanciamento canadese…
L’influenza S-T potrà farsi sentire, come espansione e “invadenza” del lobo canadese in atlantico (quindi zonalità europea…), ma anche come avvitamento critico, con contrazione dislocata del canadese che può lasciare spazio ad espansione dell’ anticiclone termico russo, e magari alla formazione di zone di alta pressione dinamica tra artico russo, Scandinavia e nord atlantico…
Certamente il rischio di stabilizzazione rimane (ne ricorderete i motivi descritti nel post precedente), ma ad ora non appare come imminente nei GM

Vedremo, per ora prendiamoci la probabile fase polare di fine mese, poi si vedrà

Niente, ne è venuto fuori un altro pippone interminabile
Mi scuserete se racchiudo tanti concetti tutti insieme, ma come avrete notato non riesco a scrivere con frequenza, e quando posso ne approfitto per toccare più punti possibile.
Spero apprezzerete lo sforzo
 




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Messaggio Re: Monitoraggio Teleconnessioni E Andamenti Meteoclimatici

#112  Gab78 Gio 23 Gen, 2025 11:00

Non è un pippone, è un trattato di meteorologia...  

 
 




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Messaggio Re: Monitoraggio Teleconnessioni E Andamenti Meteoclimatici

#113  Francesco Gio 23 Gen, 2025 11:07

Mamma mia che lavoro !!!    
Stasera me lo leggo con calma!
 




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Messaggio Re: Monitoraggio Teleconnessioni E Andamenti Meteoclimatici

#114  alexsnow Gio 23 Gen, 2025 11:11

Grandissimo Paolo bellissimo post, sempre un piacere leggerti.
 




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Messaggio Re: Monitoraggio Teleconnessioni E Andamenti Meteoclimatici

#115  snow4ever Gio 23 Gen, 2025 11:11

Bravo Paolo, davvero.
Grazie per questi preziosi contributi. Tutta la nostra comunità ne beneficia.
Continua così  

Ma i miei complimenti vanno a tutti gli interventi fatti in questo topic. E' davvero un bell'esempio di come la scienza possa essere appresa anche tramite un forum  
 




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Messaggio Re: Monitoraggio Teleconnessioni E Andamenti Meteoclimatici

#116  michele PGmeteo Gio 23 Gen, 2025 11:14

Me prendo i popcorn per leggerlo con calma!!

grande Paolo!!!

     
 



 
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Messaggio Re: Monitoraggio Teleconnessioni E Andamenti Meteoclimatici

#117  Frasnow Gio 23 Gen, 2025 11:26

Colonna portante del forum, grazie Paolo
 




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Messaggio Re: Monitoraggio Teleconnessioni E Andamenti Meteoclimatici

#118  andrea75 Gio 23 Gen, 2025 11:29

Sforzo senz'altro apprezzatissimo! Certo, le notizie non sono particolarmente entusiasmanti, ma nessuno credo se le aspettasse visto l'andazzo generale.
Tiriamo intanto a prendere quel (poco, pochissimo) che viene e poi si vedrà.
 




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Messaggio Re: Monitoraggio Teleconnessioni E Andamenti Meteoclimatici

#119  Poranese457 Gio 23 Gen, 2025 11:47

Paolo Game, set and match        
 




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Messaggio Re: Monitoraggio Teleconnessioni E Andamenti Meteoclimatici

#120  Carletto89 Gio 23 Gen, 2025 13:35

Daje Paolone! Hai fatto scrivere anche un messaggio a Michele, ho detto tutto!
 



 
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