Mi permetto di aprirlo con un titolo forte, ma di speranza.
Spero che qualcuno di voi abbia visto il meraviglioso film "La morte sospesa", basato su una storia vera accaduta ai due scalatori Simon Yates e Joe Simpson sul Siula Grande in Perù.
Durante la discesa Simpson si rompe una gamba e Yates lo cala metro per metro dalla montagna in una ritirata senza speranza.
L'HP è l'incidente di Simpson, insormontabile. La ritirata senza speranza è la fuga in Turchia del nostro amato freddo.
A un certo punto Yates cala Simpson dove non può vederlo: lì si apre un precipizio, per cui Simpson resta letteralmente appeso al corpo di Yates. Yates sente il peso ma non sa cosa sia successo. Chiama mille volte Simpson, che non può sentirlo.
Il precipizio è l'accelerazione del VP, l'ineluttabile fine di ogni speranza.
Yates è stremato e il peso di Simpson lo sta per trascinare nel baratro. Yates fa qualcosa della quale si discuterà per sempre nel mondo dell'alpinismo: taglia la corda.
Simpson, all'insaputa di Yates, è ancora vivo e precipita in un crepaccio profondo 45 metri. Ma sopravvive.
In fondo a un crepaccio, con una gamba spezzata, ma sopravvive.
Simpson è l'inverno che resta vivo, contro ogni pronostico.
Il giorno dopo Simpson riesce miracolosamente a uscire dal crepaccio strisciando attraverso un precario ponte di neve. Da lì in poi inizia la parte peggiore della sua odissea. Solo, senza acqua, senza cibo, creduto morto dal compagno e con una gamba spezzata, continua la discesa da solo. Per 3 infiniti giorni si pone obiettivi minuscoli: arrivare fino a quella roccia. Poi arrivare fino a quell'altra. Poi superare un crepaccio. Mai più di 20 metri di obiettivo alla volta.
Simpson arriva al campo base strisciando 3 giorni dopo, avendo percorso circa 8 km in quelle condizioni, tra ghiaccio e roccia.
Simpson sono le saccature che scivolano sul lato orientale dell'HP e 20 metri alla volta possono portare l'inverno italico alla salvezza.
La sopravvivenza di Simpson viene considerata da gran parte della comunità alpinistica come una delle storie più sorprendenti mai accadute. Per anni si è discusso se il comportamento di Yates fosse stato corretto. Simpson, comunque, continua a sostenere che Yates, considerate le circostanze, non avesse altra scelta se non quella di tagliare la corda che li teneva legati l'uno all'altro, e anche lui avrebbe fatto lo stesso.
E la sopravvivenza di questo inverno, come la considereremo?
Buon proseguimento!
