Bravissimo Marco, grazie per l'analisi e complimenti per il reperimento dell'immagine, alquanto esemplificativa.
Se permetti, vorrei integrarla con un'altra riflessione.
L'aria che scende sulla Valle Umbra si incanala dalla Valle del Topino. In cui confluisce tutta quella che scende dai monti di Nocera, Gualdo, fin dal Valico di Fossato. In breve, tutta quella che ha già depositato tutto il suo carico di umidità sui versanti orientali e sulle creste.
Si tratta quindi di una massa d'aria fortemente foehnizzata, molto secca. Una notazione personale? Oggi abbiamo passato il cencio in casa ed aperto le finestre a nord-est. Dopo 10 minuti la RH in casa era pari al 27%.
In sostanza, quindi, sullo sbocco della Valle del Topino si concentra tutto il "prodotto di scarto" dello stau appenninico, in inverno, e della termoconvezione appenninica, in estate.
Non a caso, la fascia di ombra pluviometrica si concentra proprio lungo il corso del fiume; tutti i folignati sanno benissimo che già la zona di S.Eraclio è molto più piovosa del centro storico e delle frazioni della pianura.
Tornando alla nevicata dei giorni scorsi, oggi sono salito verso Roviglieto e Cancelli, proprio a monte di S.Eraclio, vicino ai confini col comune di Trevi. L'accumulo è molto ventato, ma per riuscire a vedere accumuli uniformemente superiori a 10-15 cm. bisogna salire fino a 900 metri.
Appena dietro alla sella di Colle Pian di Morro, che segna lo spartiacque sulla Valle del Menotre, e quindi l'esposizione ai venti nord-orientali, altro mondo: a Cancelli si viaggia già fra i 30 e 100 cm.
Insomma: vento di caduta si, ma davvero molto particolare, molto esasperato nelle sue caratteristiche. Il vento di Borea giunge secchissimo ed allontana le nuvole, disperdendole perfino.