#61 andrea75 Dom 08 Giu, 2014 10:06
Stamattina c'è almeno una certezza in più rispetto a ieri... che la via d'uscita sarà quella artica e non quella orientale. Entrambi i modelli infatti mostrano una decisa erezione verso Nord dell'anticiclone azzorriano, che fungendo da blocco lascerà aperta la porta alla saccatura artica, pronta a scendere verso il Mediterraneo.
L'immagine qui sopra ci mostra abbastanza chiaramente la situazione. Resta ancora da capire quanta resistenza sarà capace di opporre l'anticiclone africano, e quindi l'entità e la durata della fase instabile che con le uscite modellistiche di questa mattina ne risulta un po' attenuata rispetto a ieri sera, ma che è ancora tale da poter portare una prima fase contraddistinta da abbondanti piogge e forti temporali causate dal salto termico non indifferente che si verrà a creare in quota, e una seconda, dalla durata da stabilire, che lascerà il bacino del Mediterraneo in una condizione di instabilità, con i classici rovesci e temporali pomeridiani.
P.S.: siamo arrivati insieme... ottima analisi di Geloneve!
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#63 Poranese457 Lun 09 Giu, 2014 08:24
GFS stamani vede un poderoso ingresso fresco orientale per il prossimo fine settimana:
Gli spaghi, nella loro eloquenza, sono decisamente uniti in questa direzione e guardando pure le bariche è facile intuire come si scatenerebbe una notevole instabilità, specie in Appennino e sul versante Adriatico in genere.
Reading è ancora fermo alle 120h con l'aggiornamento 00z ma per il momento pare percorrere la stessa strada dell'Americano.
Sarebbe davvero un bel break, da valutare gli effetti sul Tirreno
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#64 andrea75 Lun 09 Giu, 2014 09:19
L'ingresso sarà pienamente da Nord, anche se l'asse della saccatura sarà leggermente spostato verso NE... ma gli effetti li avremo un po' ovunque, anche solamente per le termiche (+8°C ad 850hPa e quasi -20°C a 500 hPa).
Contrasti ce ne saranno, e nelle zone più sensibili ai fenomeni temporaleschi saranno anche piuttosto violenti. Direi che da oggi possiamo già aprire un focus su questo primo break stagionale, anche per valutare l'effettiva durata della fase instabile.
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#65 Francesco Lun 09 Giu, 2014 09:23
Esatto, il target è fissato tra 5-6 giorni dove si presenterà un interessante cambio di circolazione con abbassamento delle temperature e temporali.
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#67 bobo capotazza Lun 09 Giu, 2014 12:01
Da profano, nonostante le temp max elevate e la durata dell'irraggiamento solare molto lungo dovuto al periodo, le temp. min rimangono, per il momento qua in Brianza, accettabili...non trovate?
Ricordo le ondate di inizio agosto 2013 e metà agosto 2012 con minime di almeno 5° più elevate nonostante un minor irraggiamento...
Mauro
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#68 Poranese457 Lun 09 Giu, 2014 12:34
Da profano, nonostante le temp max elevate e la durata dell'irraggiamento solare molto lungo dovuto al periodo, le temp. min rimangono, per il momento qua in Brianza, accettabili...non trovate?
Ricordo le ondate di inizio agosto 2013 e metà agosto 2012 con minime di almeno 5° più elevate nonostante un minor irraggiamento...
Mauro
E' un discorso fatto più volte
Ad inizio stagione estiva i terreni sono ancora freschi, specialmente quest'anno dopo un trimestre primaverile sottomedia termica.
Ciò favorisce un maggior "raffreddamento" dello strato d'aria prossimo al suolo con conseguenti minime più basse.
Con l'avanzare della stagione estiva invece i terreni mano a mano si scaldano e questo effetto refrigerante viene meno: ho semplificato molto il discorso ma spero di esser stato chiaro
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#69 marvel Lun 09 Giu, 2014 14:10
Da profano, nonostante le temp max elevate e la durata dell'irraggiamento solare molto lungo dovuto al periodo, le temp. min rimangono, per il momento qua in Brianza, accettabili...non trovate?
Ricordo le ondate di inizio agosto 2013 e metà agosto 2012 con minime di almeno 5° più elevate nonostante un minor irraggiamento...
Mauro
E' un discorso fatto più volte
Ad inizio stagione estiva i terreni sono ancora freschi, specialmente quest'anno dopo un trimestre primaverile sottomedia termica.
Ciò favorisce un maggior "raffreddamento" dello strato d'aria prossimo al suolo con conseguenti minime più basse.
Con l'avanzare della stagione estiva invece i terreni mano a mano si scaldano e questo effetto refrigerante viene meno: ho semplificato molto il discorso ma spero di esser stato chiaro 
Non è tanto questione di temperature del suolo, che ha una bassissima inerzia termica (poche decine di centimetri sotto alla superficie la temperature resta praticamente costante) e che quindi non influisce quasi per niente sulle minime notturne (il calore viene perso comunque molto rapidamente in certe condizioni), quanto alla presenza o meno di elevati tassi di umidità negli strati atmosferici, oltre che alla presenza di umidità notturna negli strati inferiori, quelli più prossimi al suolo.
Infatti è dimostrato che a giugno il suolo può raggiungere temperature superiori a quelle di luglio o agosto, perché l'irraggiamento solare è più intenso e l'atmosfera è più "trasparente", per una generale minore presenza di umidità negli strati atmosferici.
Una riprova è data anche dal caso dei deserti, dove di giorno si raggiungono e superano i 40-50°C, la notte le temperature possono tranquillamente crollare su valori al di sotto dei 10°C, e in alcuni casi anche più bassi.
Quindi sono le condizioni favorevoli o meno alla perdita di calore del terreno per irraggiamento notturno, a fare la differenza e non le "caratteristiche stagionali del suolo", ma le "caratteristiche stagionali dell'atmosfera".
Con l'avanzare della stagione calda, in regime anticiclonico, l'aria tende ad essere sempre più stagnate (minor ricambio d'aria per l'assenza delle irruzioni fredde e secche), e anche in assenza di una vera e propria inversione termica esistono picchi di umidità relativa notturni, causati proprio dal primo abbassamento delle temperature dopo il tramonto. La capacità dell'aria calda di contenere umidità è tale che con le alte temperature diurne si può anche avere una UR del 20%, ma basta la perdita di una decina di gradi per farla schizzare a valori molto più alti. Ecco, quindi, che proprio in quelle fasi della giornata, si vengono a formare invisibili strati d'aria (cielo al più biancastro) contenente molto vapore che inibiscono l'ulteriore raffreddamento per irraggiamento e anche la crescente sensazione di afa.
A soffrirne maggiormente saranno le pianure e le conche, dove l'aria calda del giorno avrà saputo incamerare grandi quantità di umidità, che la notte tenderanno a saturare l'aria, almeno parzialmente, impedendo la perdita di calore notturna per irraggiamento. Meglio le zone collinari e , naturalmente quelle montane, dove la brezza di monte riuscirà a dare conforto (l'aria in quota è di per sé più secca e favorisce la perdita di calore. Questo permette l'innesco della brezza serale/notturna che, però, non riesce a raggiungere il fondovalle e le pianure, dove una cappa di aria calda, umida ed immobile, ne impedisce l'arrivo).
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#70 Adriatic92 Lun 09 Giu, 2014 14:29
A soffrirne maggiormente saranno le pianure e le conche, dove l'aria calda del giorno avrà saputo incamerare grandi quantità di umidità, che la notte tenderanno a saturare l'aria, almeno parzialmente. Meglio le zone collinari e , naturalmente quelle montane, dove la brezza di monte riuscirà a dare conforto (l'aria in quota è di per sé più secca e favorisce la perdita di calore. Questo permette l'innesco della brezza serale/notturna che, però, non riesce a raggiungere il fondovalle e le pianure, dove una cappa di aria calda, umida ed immobile, ne impedisce l'arrivo).

riguardo alla frase sottolineata in neretto, volevo dire che cmq durante le notti e in presenza di un campo di alta pressione, l'irraggiamento notturno favorisce la dispersione di calore con la massa d'aria calda che logicamente tende a salire verso l'alto, mentre quella più "fredda" ristagna e scende verso il basso... nelle conche e vallate ristrette molto spesso ho riscontrato una differenza netta e sostanziale rispetto ai primi 100-200 m di dislivello in collina (una differenza anche di 4°/5° in meno), ti dirò che di notte si stà relativamente meglio e si ha una sensazione di conforto e "benessere" più in vallata o nella conca rispetto alla collina (specie nelle zone o località con un microclima/orografia particolare). Logicamente al pomeriggio invece avviene il contrario !
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#71 marvel Lun 09 Giu, 2014 14:40
A soffrirne maggiormente saranno le pianure e le conche, dove l'aria calda del giorno avrà saputo incamerare grandi quantità di umidità, che la notte tenderanno a saturare l'aria, almeno parzialmente. Meglio le zone collinari e , naturalmente quelle montane, dove la brezza di monte riuscirà a dare conforto (l'aria in quota è di per sé più secca e favorisce la perdita di calore. Questo permette l'innesco della brezza serale/notturna che, però, non riesce a raggiungere il fondovalle e le pianure, dove una cappa di aria calda, umida ed immobile, ne impedisce l'arrivo).

riguardo alla frase sottolineata in neretto, cmq durante le notti e in presenza di un campo di alta pressione, l'irraggiamento notturno favorisce la dispersione di calore con la massa d'aria calda che logicamente tende a salire verso l'alto, mentre quella più "fredda" ristagna e scende verso il basso... nelle conche e vallate ristrette molto spesso ho riscontrato una differenza netta e sostanziale rispetto ai primi 100-200 m di dislivello in collina (una differenza anche di 4°/5° in meno), ti dirò che di notte si stà relativamente meglio e si ha una sensazione di conforto e "benessere" più in vallata o nella conca rispetto alla collina (specie nelle zone o località con un microclima/orografia particolare). Logicamente al pomeriggio invece avviene il contrario !
Aspetta, però, questo è possibile solo sulle vallate più strette, dove l'aria fredda riesce a raggiungere facilmente il fondovalle (proprio come una valanga sul pendio di una montagna). Ma nelle conche e nelle pianure il fenomeno non arriva proprio, dove nemmeno la brezza di valle è riuscita a rimescolare gli strati d'aria calda ed umida, perché troppo distanti dai pendii montani... mentre sulle valli più strette il meccanismo di brezza riesce spesso e volentieri a continuare fare egregiamente il suo lavoro anche nei periodi peggiori.
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#72 Adriatic92 Lun 09 Giu, 2014 15:04
A soffrirne maggiormente saranno le pianure e le conche, dove l'aria calda del giorno avrà saputo incamerare grandi quantità di umidità, che la notte tenderanno a saturare l'aria, almeno parzialmente. Meglio le zone collinari e , naturalmente quelle montane, dove la brezza di monte riuscirà a dare conforto (l'aria in quota è di per sé più secca e favorisce la perdita di calore. Questo permette l'innesco della brezza serale/notturna che, però, non riesce a raggiungere il fondovalle e le pianure, dove una cappa di aria calda, umida ed immobile, ne impedisce l'arrivo).

riguardo alla frase sottolineata in neretto, cmq durante le notti e in presenza di un campo di alta pressione, l'irraggiamento notturno favorisce la dispersione di calore con la massa d'aria calda che logicamente tende a salire verso l'alto, mentre quella più "fredda" ristagna e scende verso il basso... nelle conche e vallate ristrette molto spesso ho riscontrato una differenza netta e sostanziale rispetto ai primi 100-200 m di dislivello in collina (una differenza anche di 4°/5° in meno), ti dirò che di notte si stà relativamente meglio e si ha una sensazione di conforto e "benessere" più in vallata o nella conca rispetto alla collina (specie nelle zone o località con un microclima/orografia particolare). Logicamente al pomeriggio invece avviene il contrario !
Aspetta, però, questo è possibile solo sulle vallate più strette, dove l'aria fredda riesce a raggiungere facilmente il fondovalle (proprio come una valanga sul pendio di una montagna). Ma nelle conche e nelle pianure il fenomeno non arriva proprio, dove nemmeno la brezza di valle è riuscita a rimescolare gli strati d'aria calda ed umida, perché troppo distanti dai pendii montani... mentre sulle valli più strette il meccanismo di brezza riesce spesso e volentieri a continuare fare egregiamente il suo lavoro anche nei periodi peggiori.
beh si, chiaramente solo in zone ristrette soggette ad un particolare micro-clima.... era per dire e rispondere a certe affermazioni o luoghi comuni in cui si sente dire che "in collina si stà meglio rispetto al basso" in estate, quando invece non sempre è così, specie durante la notte
Ultima modifica di Adriatic92 il Lun 09 Giu, 2014 15:05, modificato 2 volte in totale
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#73 Poranese457 Lun 09 Giu, 2014 15:27
Da profano, nonostante le temp max elevate e la durata dell'irraggiamento solare molto lungo dovuto al periodo, le temp. min rimangono, per il momento qua in Brianza, accettabili...non trovate?
Ricordo le ondate di inizio agosto 2013 e metà agosto 2012 con minime di almeno 5° più elevate nonostante un minor irraggiamento...
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Ad inizio stagione estiva i terreni sono ancora freschi, specialmente quest'anno dopo un trimestre primaverile sottomedia termica.
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Con l'avanzare della stagione estiva invece i terreni mano a mano si scaldano e questo effetto refrigerante viene meno: ho semplificato molto il discorso ma spero di esser stato chiaro 
Non è tanto questione di temperature del suolo, che ha una bassissima inerzia termica (poche decine di centimetri sotto alla superficie la temperature resta praticamente costante) e che quindi non influisce quasi per niente sulle minime notturne (il calore viene perso comunque molto rapidamente in certe condizioni), quanto alla presenza o meno di elevati tassi di umidità negli strati atmosferici, oltre che alla presenza di umidità notturna negli strati inferiori, quelli più prossimi al suolo.
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Lo stavo per scrivere, mi si era solo scaricata la tastiera
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#74 marvel Lun 09 Giu, 2014 17:13
Grazie caro,
più tardi puoi passare pure ad incassare!
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#75 zeppelin Lun 09 Giu, 2014 17:13
[
riguardo alla frase sottolineata in neretto, volevo dire che cmq durante le notti e in presenza di un campo di alta pressione, l'irraggiamento notturno favorisce la dispersione di calore con la massa d'aria calda che logicamente tende a salire verso l'alto, mentre quella più "fredda" ristagna e scende verso il basso... nelle conche e vallate ristrette molto spesso ho riscontrato una differenza netta e sostanziale rispetto ai primi 100-200 m di dislivello in collina (una differenza anche di 4°/5° in meno), ti dirò che di notte si stà relativamente meglio e si ha una sensazione di conforto e "benessere" più in vallata o nella conca rispetto alla collina (specie nelle zone o località con un microclima/orografia particolare). Logicamente al pomeriggio invece avviene il contrario !
Assolutamente vero. Come sempre accade, nelle notti serene fa più freddo nelle valli (più strette sono e più è freddo giustamente) che in collina, anche se in estate questo fenomeno è meno evidente e duraturo che in inverno a causa delle notti corte. Ad ogni modo a suffragare la tua tesi parlano i numeri. Stanotte ad esempio qua nella mia zona nelle strette valli di Tavernelle e Piegaro minime intorno ai 13 gradi addirittura, 14-15 a Chiusi scalo e nella vallata a sud del Lago Trasimeno (Sanfatucchio, la stazione sud di C.d.Lago), 15,6 a Castiglione paese, 18,9 da me a C.d.Pieve a 500 metri (ma Chiusi città, quasi 400, addirittura 20 gradi!!) e 19,5 su Monte Rufeno a 740 metri di quota. Ovviamente oggi con le massime situazione rovesciata: tra 33 e 34 gradi a Chiusi scalo e Tavernelle, tra 32 e 33 vicino al Trasimeno (C.d.Lago), a Chiusi città e Piegaro, 30,5 a Città della Pieve e 29 sul monte Rufeno.
Il fatto però è che l'umidità assai più alta spesso "guasta" quel poco di fresco in più che c'è la sera in certe zone pianeggianti, anche perchè spesso "l'inversione" si attiva in maniera preponderante a notte inoltrata, mentre in collina il venticello e l'aria secca fanno sentire più fresco di quel che realmente è.
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