Colmatasi, speriamo con soddisfazione, la goccia gelida in ingresso stanotte, breve intermezzo sereno tra mercoledì pomeriggio e giovedì. All'alba del 30 saranno possibili forti gelate, specie laddove ci sarà innevamento al suolo

Da giovedì sera ecco il cambiamento: le correnti fredde da nord-est saranno sostituite da aria relativamente più mite ma molto più umida proveniente da SW. Non sarà però un libeccio caldo, in quanto le correnti saranno indotte dalla discesa di un lobo del Vortice Polare sull'Europa centrale, aiutato da un primo timido tentativo di blocking atlantico.

Tornerà la neve tra venerdì e sabato sulle Alpi e sugli Appennini, a quote superiori ai 1000/1200 metri sui settori umbro-marchigiani, inferiori su Appennino settentrionale e, ovviamente, Alpi. Pioggia al di sotto, localmente abbondante.
A seguire il blocco anticiclonico atlantico sembra farsi più deciso, e le correnti assumeranno una componente artica più marcata, a differenza di quella polare-marittima precedente.

Temperature in progressiva, graduale diminuzione quindi, in un contesto dominato da ripetuti impulsi instabili di natura artica, forieri di rovesci di pioggia e neve che guadagnerà quote via via inferiori, fino probabilmente alla bassa collina (parlando di Umbria).
La situazione sembra volere perdurare piuttosto a lungo, con GFS ed ECMWF che mantengono l'impianto pressochè inalterato fino alle 180 ore, oltre le quali penso sia davvero inutile spingersi.

In quest'ultima mappa compare anche un lieve contributo continentale alla massa d'aria artica, e quindi termiche più fredde, ma parliamo di distanze molto ampie ancora.
Sicuramente si apre un periodo molto dinamico, in chiave assolutamente invernale. Tanta neve in arrivo per le montagne e via via anche per la medio-alta collina. Per le pianure servirebbe uno spostamento dell'asse dell'HP verso nord-est, con maggiore contributo continentale... vedremo cosa accadrà.