Un semplice innalzamento del massiccio anticilone che ora ci regala clima mite di giorno e nebbie di notte, favorirebbe una discesa di aria fredda sul suo fianco orientale, che riuscirebbe ad incunearsi proprio lungo lo spartiacque alpino (qui sta il difficile!!!), rovesciandosi in parte dalla porta del Rodano, in parte da quella della Bora.
Ne deriverebbe la formazione di un minimo depressionario praticamente stazionario, alimentato da fredde correnti orientali al suolo e da aria più umida di origine mediterranea, con precipitazioni praticamente ininterrotte per 72-96 ore, nevose a quote gradualmente più basse, fino a raggiungere la bassa collina a partire da venerdì 21 gennaio.
Un connubio freddo-umido che poche, pochissime volte si presenta tale sulla nostra regione, proprio perchè retto da equilibri sottili, esili, facilmente portati a rompersi...ma che caricherebbe di abbondanti nevicate il nostro Appennino (e più in generale l'intera dorsale centro-meridionale) ed anche la sua pedemontana, oltre a tutti i colli umbri.
Per questo vi invito a rimanere coi piedi per terra, ma a commentare con interesse questa terza decade, che si preannuncia molto interessante.
