Guardate quest'immagine tratta dal volume "Le Dolomiti di Sesto" di Luca Visentini (1989):
Oltre allo splendido scenario offerto dallo sfondo con le Tre Cime, notate che razza di fenditura la separa dall'altopiano, e soprattutto, leggete cosa dice Visentini in proposito sul medesimo volume a pag. 169:
Pur essendo parte della struttura delle Crode dei Piani (m. 2677), deve la sua individualità a quello spacco netto che, a mo' di crepaccio roccioso, la separa dalla Cima di Mezzo. Tale spaccatura è profonda una ventina di metri, ma la posizione è particolare poiché tutt'attorno è la voragine che cade nella Val Sassovecchio.
La fenditura separa di dirca 2-3 metri le due sommità, vicine e quasi piatte (poco più alta la Torre Fiscalina). Solo in un punto, all'estemità orientale (destra), la distanza si riduce poco al di sotto dei due metri.
Il salto viene descritto come facile in tutte le vecchie pubblicazioni ("facilmente accessibile dal bordo del pianoro - Cima di Mezzo - con un lungo salto").
Ma attenzione perché il margine opposto è un tantino in salita e l'abisso non è per nulla invitante.
Può anche rispondere al vero quel che si sente dire da alcuni montanari del luogo circa la larghezza della spaccatura: una volta era di un metro e con gli anni progredisce sempre più...
Ora, girellando un po' nel web si trovano notizie più recenti e qualcuno parla dall'allargamento della fenditura fino a due metri e mezzo.
Bisogna capire se il movimento è troppo veloce, per cui costituisce un rischio reale, oppure se è destinato a rallentare o a stabilizzarsi. Il problema è che lì sotto passa il trafficatissimo sentiero della Val Sassovecchio che conduce alle Tre Cime!
Comunque , a crollare invece è stato un vicino costone di Cima Una.
Per concludere, ecco le immagini della frana avvenuta, tratte dalla rete:
Analizzando il confronto prima/dopo:
Ed infine osservando la visione originale di Cima Una dal fondo della Val Fiscalina...
... sembrerebbe che sia venuto giù anche il pinnacoletto centrale.
Alle prossime analisi.
