Salve a tutti!
Ecco un reportage sulla mia avventura in quella che ormai considero la mia città ideale da ogni punto di vista

, New York City!
E' stato un viaggio che è andato ben oltre le mie aspettative, non solo per la maestosità di questa grandiosa città che sa unire gli altissimi e bellissimi grattacieli (33.000 edifici nella sola Manhattan!) alle chiese gotiche, i musei (tra i più belli e ricchi del mondo) agli innumerevoli campi sportivi di basket, football, soccer, baseball..., dai locali live rock, jazz, ecc, ai teatri di Broadway, dai fantastici spazi verdi, in primis Central Park, ai magnifici paesaggi di ponti tra terra e mare... ,
ma
soprattutto per la sensazione di essere accolto ed inglobato immediatamente dalla comunità newyorkese.
Non ti senti un ospite, ti senti subito uno di loro, forse perché sono proprio loro a non farti sentire ospite, o perché loro stessi sono ospiti anche se da tempo immemore.
Forse perché la Grande Mela, punto di approdo della più grande migrazione umana di tutti i tempi, ospita la comunità più multietnica ed eterogenea del mondo.
Infatti vedi facce "di tutte le forme e di tutti i colori", stili comportamentali e di abbigliamento di ogni genere.
Nella comodissima, estesissima e puntualissima Subway, incontri dal ragazzino in stile rapper, alla nonnina in pieno stile british, dal colletto bianco del Financial District (wall streeet & C), all'asiatico in stile Bruce Lee.
Il bello è che anche sulla stessa persona si possono riconoscere fusioni tra i vari stili, come l'uomo d'affari in abito di "rappresentanza" che, oltre ad avere l'immancabile 24ore, indossa scarpe da basket arancioni! O l'omaccione nero vestito con la pelliccia ed il cappellino da signora...
E' un melting pot di etnie e di culture che riescono ad aggregarsi senza stridere le une con le altre (non più almeno).
Credo che l'11 Settembre sia stato un momento tragico ma anche molto importante per questa città, è stato sicuramente un colpo duro che ha segnato singolarmente ogni cittadino, ma che ha prodotto una reazione collettiva di tutta la comunità che si è stretta ed unita come per rivendicare e proteggere la propria società e città, come fosse proprio la casa di tutti loro.
Ho riscontrato un senso civico, un'educazione ed un ordine di altissimo livello, senza però avvertire nessuna imposizione o controllo come, ad esempio, in Germania o in Austria (se non quella di non fumare da nessuna parte, nemmeno all'aperto negli spazi pubblici (per me solo che positivo, dato che non fumo) né quella di bere alcolici in giro, a meno che non venga coperta la bottiglia in un sacchetto... su queste due cose sono ferrei, non transigono. Non è possibile fumare nemmeno nei parchi).
Dal Bronx a China Town, da Brooklyn ad Harlem, New York, grazie alla "cura Giuliani", è diventata una delle città più sicure del mondo, non ti senti mai minacciato da nessuno, dovunque tu vada e chieda, trovi sempre qualcuno disposto ad aiutarti, se non addirittura ad accompagnarti (ma non come a Marrakech, dove lo facevano per spillarti la mancia o per portarti nel negozio di un parente o amico

).
La gente è amichevole e cordiale, alla mano insomma!
Ma iniziamo con le foto (ho selezionato alcune a tema nivofilo, anche perché in 10 giorni ho visto molti posti ed ho fatto un migliaio di foto e la selezione basata su altri canoni sarebbe stata troppo difficile)

:
Ancora i cumuli di neve sulle strade appena usciti dall'aeroporto alti 2-3 metri, residui della nevicata post-natalizia di più di 60 cm (io sono arrivato il 31 dicembre).
In città i cumuli non sono grandi più di tanto, visto che la neve viene rastrellata dai mezzi della nettezza urbana, adeguatamente forniti di pale spazzaneve e di spargisale, e gettati in mare o nel fiume Hudson. Metodo molto pratico, visto che le strade, per lo più a reticolo regolare, finiscono tutte sugli specchi d'acqua.
Le strade vicino all'albergo (Upper West Side)
Central Park ancora innevato, nonostante temperature massime miti per 2-3 giorni (+13/15°C)
Manhattan dall'Empire State Building
Lato nord
Stava per iniziare a nevicare...
Chrysler Building e Metlife, ex Panam
Lato sud
Al centro il Flat Iron (il palazzo piatto ad angolo acuto, conosciuto col nome di "ferro da stiro", di inizio 1900, uno dei miei preferiti), infondo il Financial Distict (quello di Wall Street e del World Trade Center)
Su
Giù
Ponte di Verrazzano in lontananza (megazoom)
Inizia a nevicare mentre stiamo ancora all'86° piano
Qui si andava a fare una "tarda colazione" (Brunch) da Sarabeth's, un grazioso ristorantino Amsterdam Av. Upper West Side (anche se consiglio a tutti il Nice Matin, all'angolo tra l'Amsterdam Av. e la 79th West... colazioni da far paura! Una mega-colazione sul menù si chiamava: Heart Attack!).
La Intrepid, portaerei dismessa, ormai museo, insieme ad un Concorde e ad un sommergibile USS Growler (SSG-577), ricognitore supersonico Lockheed A-12, un caccia Tomcat (quello di Top Gun) e tante altri velivoli militari.
Il Ponte di Broklyn (era completamente gelato, abbiamo pattinato più che camminato per andare a fare le foto, ho sperimentato il cosiddetto black ice!). La foto inquadra il Manhattan Bridge dal ponte di Brooklyn.
Statua della Libertà ed Ellis Island
E con questo tramonto vi saluto!