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Messaggio Crollo termico a causa della Corrente del Golfo........

#1  tifernate Gio 01 Dic, 2005 01:35

........altra sparata!?!  

http://www.repubblica.it/2005/k/sez...golfofrena.html

Un gruppo di scienziati inglesi ha misurato il caldo fiume sottomarino
che contribuisce a mantenere mite il clima del Vecchio Continente
Corrente del Golfo sempre più lenta
c'è il freddo nel futuro del Nord Europa
Dal 1989 lo scioglimento del Polo le ha tolto il 30% di flusso
Nel giro di un decennio ci saranno in media 10 gradi in meno

 
ROMA - Più fa caldo, più ghiaccio polare si scioglie. Più ghiaccio polare si scioglie, più la corrente del Golfo si diluisce, rallentando la sua corsa. Più la corrente del Golfo rallenta la sua corsa, più farà freddo nelle zone baciate oggi dal suo tepore, a cominciare dalle coste atlantiche del nord Europa. Proprio mentre le delegazioni di tutto il mondo sono riunite a Montreal per cercare una difficile intesa su come ridurre le emissioni di gas serra, una conferma a questo inquietante scenario da tempo annotato sui quaderni degli scienziati che studiano i cambiamenti climatici, arriva oggi da una ricerca della National Oceanography Centre dell'Università di Southampton, in Gran Bretagna.

A bordo di una nave, i ricercatori inglesi hanno viaggiato lungo il 24esimo parallelo, la linea immaginaria che congiunge le Bahamas all'Africa occidentale. Fermandosi ogni 50 chilometri, hanno inabissato gli strumenti per misurare la salinità e la temperatura dell'acqua e tracciare così l'andamento del caldo fiume sottomarino che si forma nel Golfo del Messico e dopo un lungo precorso nelle profondità dell'Atlantico arriva a lambire le coste di Inghilterra, Irlanda, Norvegia e Islanda, garantendo a questi paesi e a quelli dell'intera area un clima relativamente mite.

Analoghe rilevazioni erano state compiute nel 1957, nel 1981, nel 1992 e nel 1998. La sorpresa per gli scienziati è stata scoprire che il volume del flusso d'acqua è diminuito del 30 per cento rispetto al 1998. La colpa, a loro avviso, sarebbe del massiccio afflusso d'acqua dolce nell'Atlantico causato dallo scioglimento dei ghiacciai artici e dal flusso dei fiumi siberiani, gonfiati dalle maggiori piogge. L'acqua dolce è meno densa di quella marina perché priva di sale; il suo afflusso nell'Atlantico settentrionale è stato così massiccio che la densità media dell'acqua è diminuita e l'acqua, divenuta più fredda, ha rallentato il suo flusso verso nord.

"Il crollo delle temperature nell'Europa nord-atlantica non sarà improvviso, come raccontato nel kolossal hollywoodiano L'alba del giorno dopo", ha spiegato Meric Srokosz, coordinatore scientifico al Natural Environment Research Council britannico, che sovrintende la ricerca. "Stiamo parlando di un arco di tempo di una decade o giù di lì. E arriverà non un'era glaciale, bensì una serie di inverni più rigidi e regolari". In media circa 10 gradi in meno. Sempre nel caso, ovviamente, che la situazione non peggiori ulteriormente accelerando il ritmo di scoglimento dei ghiacci polari. I Paesi direttamente interessati dal fenomeno saranno sicuramente la Gran Bretagna, l'Irlanda, la Francia settentrionale, i Paesi Bassi e la Scandinavia, ma forse anche la Germania.

Si tratta, come detto, di uno scenario che gode di molti sostenitori, ma se il mondo scientifico ha ormai raggiunto un'opinione pressoché unanime sul fatto che il clima del pianeta sta cambiando, capire il come e il quando è ancora oggetto di studi e ricerche ben lontane dal dare una risposta definitiva. Basti ricordare che appena pochi giorni fa l'Agenzia Europea per l'Ambiente (Aema) ha presentato un rapporto a Bruxelles in cui si rileva come il Vecchio Continente abbia subito, negli ultimi decenni, un surriscaldamento superiore a tutta la media del pianeta e rischi la desertificazione in vaste aree meridionali. Ma si tratta di contraddizioni solo apparenti. Il clima è un sistema complesso fatto di moltissime variabili e una tendenza al cambiamento in un certa direzione (in questo caso il caldo) potrebbe improvvisamente innescare una reazione di segno opposto.

(30 novembre 2005)
 



 
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#2  pablo Gio 01 Dic, 2005 10:50

sinceramente io nn credo più a nulla di quanto leggo oppure di ricerche ( serie , attendibili, dimostrabili..????? ) che dicono sempre tutto il contrario di tutto.
certo se veritiera una diminuzione cosi rilevante sarebbe preoccupante ma quanto è attendibile?
ne abbiamo sentite di tutti  i colori in questi anni.....personalmente la parte dell'articolo che sottoscrvo è la parte terminale....Il clima è un sistema complesso fatto di moltissime variabili e una tendenza al cambiamento in un certa direzione (in questo caso il caldo) potrebbe improvvisamente innescare una reazione di segno opposto.
che appunto ci spiega come l'uomo nn può spiegare tutto e prevedere tutto....
oggi nel mondo scientifico dovrebbe esserci un cambiamento : le torie scientifiche si basano su ipotesi e occorre considerare i limiti della scienza  che nn è infallibile..
oggi ad es. nn possiamo più parlare di legge di natura ...la scienza deve essere aperta e considerare tutte le ipotesi ( e in questo senso allora si che queste ricerche e ipotesi hanno un significato)
quindi ad es ..legato al riscaldamento globale bisogna prevenire  perchè nn sappiamo  PREFVEDERE ........( nn perchè abbiamo la certezza che ci sarà un aumento di temp...di 5 - 6 gradi in un secolo! ...ma quale certezza...)
scusate credo che sono andato un pò oltre.....un pò tanto .....perdono....
saluti       
 



 
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