Up per 'sto post. Il titolo di Stefano e' "evergreen", quindi va benissimo. E anche la ricerca di somiglianze sulle carte un anno fa (leggere per credere, non cambiamo mai, noi freddofili

). Vi ci aggiungo solo la cronaca di quella fantastica notte della vigilia di Natale 1986.
...........non posso dimenticare quella incredibile notte del 1986, quando già verso le 19, "spilletti" (= goccioline ghiacciate in forma pulviscolare) colpivano la faccia di noi ragazzotti in giro per il paese. Il vento che fischiava da NE agli angoli delle case, e quell' inconfondibile odore nell'aria, quello che precedeva l' arrivo della Dama, quasi fosse stato il suo profumo, quello di una diva, aroma lieve, ma penetrante, che ti resta sempre non solo nelle narici ma anche nei meandri della testa, che ogni volta ti sembra di risentire non appena la rievochi nei ricordi. Ecco, cosi' si è sempre annunciata a me, nel suo arrivo dalle lontane lande orientali. Ebbene, al passare delle ore, gli spilletti aumentavano: sempre piu' di frequente alzavamo la testa per vedere dai lampioni la conferma: iniziavano ad arrivare anche i primi, piccoli fiocchi, che roteavano interminabilmente nell'aria, trasportati dal vento che sempre piu' ululava. Ma non impressionava, anzi, era amorevole compagno di viaggio, nel recarsi poi alla Santa Messa, a piedi, con i miei. Nella Chiesa, piccolina, raccolta, il sibilo continuo, la speranza che cresceva nello sperar di vedere, all' uscita, quello che quasi non osavi nemmeno pensare, timoroso di guastare il gran momento.
Poi, l' "Ite missa est" del Sacerdote, l'avvicinarsi alla porta d'uscita, il cuore che batteva sempre piu' tumultuoso, come ad un primo appuntamento: e poi, il grande momento, l'apertura della porticina laterale, i primi fiocchi che già entrano dal pertugio creatosi, segno della consistenza della precipitazione, ed infine l'uscita all'esterno e lei, che come una fanciulla dal radioso sorriso, ti si presenta, finalmente, nel momento piu' bello e sognato: fittissimi fiocchi roteanti per ogni dove, il vento che sembra attenuato, tanta è l'intensità della precipitazione. Lo stupore, misto alla voglia di gridare la propria gioia. Il necessario contegno, ci sono gli altri: capirebbero? Ma dentro, il grido che sale "Mio Dio, grazie" per esternare la propria pazza gioia per quell' evento che già immaginavo irripetibile.
E poi, il ritorno a casa, a piedi, sul sentiero che male si vedeva, i fiocchi che entravano da ogni parte. Il momento supremo del godimento, di trovarsi con lei, la Dama, nel tempo piu' desiderato.
Davvero irripetibile: furono 25 cm, quasi localizzati. A 20 km da dove abitavo, mi dissero che non fece nulla. Continuo' anche il giorno 25, fino a sera, e la gioia del pranzo di Natale con fuori i fiocchi svolazzanti è ancora viva, come se fosse ora.
Dio, grazie di avermi fatto vivere quel giorno!
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" Intra Tupino e l'acqua che discende
del Colle Eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI