#1 and1966 Ven 18 Dic, 2009 00:44
Buonasera
Provo ad aprire un 3D su un argomento che mi è particolarmente caro, su giusto invito di Snow96. Sperando che vogliate aderire il piu' numerosi possibile.
Dunque, partiamo dal fatto che con ogni probabilità vivremo un bel WE freddo a ridosso delle feste natalizie, fatto questo che non accadeva da diverso tempo se si esclude la bella, ma ahimè fulminea passata del 2007. Vedo una giusta fibrillazione, anche perchè adesso il mezzo web ha raggiunto una maturità tale, sia nei fornitori (siti meteo) che nei fruitori, per cui si possono apprezzare meglio le mille sfaccettature proposte nell' esame degli eventi: chi articola letture sui long-range, tramite indici tlc ed altro, chi legge e sa interpretare al meglio i GM, chi i radiosondaggi ed i LAM per il breve, ognuno ha raggiunto la propria specializzazione "di nicchia", portando a livelli ottimi, talvolta entusiasmanti, il dibattito meteo.
Quello che a me pero' sembra mancare, sopratutto per noi umbri, é la "materia prima", cioe' situazioni, come quella che si va delineando, che possano essere vissute un po' piu' spesso. Prendo spunto dalle parole del nuovo forumista simonsan, che potrebbe essere mio fratello maggiore, sul fatto che quando noi eravamo piccoli, situazioni come questa che stiamo per vivere erano tutt' altro che rare. Negli ultimi anni invece, a parte l'irripetibile 2005 ( e sempre piu' mi domando come sia uscito quell' anno li', in un contesto, quello del XXI secolo, sostanzialmente ancora insipido dal punto di vista del freddo e della neve), spesso si resta a boccaasciutta, in ogni senso. :|
Un fenomeno che ad esempio trovo ormai perduto, e' la rodanata con pioggia iniziale che si trasforma in neve: ai tempi della scuola, ricordo che non era infrequente partire la mattina con plumbee giornate piovose, e vedere al primo pomeriggio, quando si tornava a casa, la tendina bianca che annunciava, avanzando da ovest, la meravigliosa trasformazione.
Vi posto qualche carta d'archivio:
____________ " Intra Tupino e l'acqua che discende
del Colle Eletto dal beato Ubaldo,
fertile costa d'alto monte pende........" Dante, Paradiso XI :smile:
Ultima modifica di and1966 il Ven 18 Dic, 2009 00:59, modificato 1 volta in totale
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#2 and1966 Ven 18 Dic, 2009 00:58
____________ " Intra Tupino e l'acqua che discende
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#3 simonsan Ven 18 Dic, 2009 00:59
Provo ad aprire un 3D su un argomento che mi è particolarmente caro, su giusto invito di Snow96. Sperando che vogliate aderire il piu' numerosi possibile....
Quello che a me pero' sembra mancare, sopratutto per noi umbri, é la "materia prima", cioe' situazioni, come quella che si va delineando, che possano essere vissute un po' piu' spesso. Prendo spunto dalle parole del nuovo forumista simonsan, che potrebbe essere mio fratello maggiore, sul fatto che quando noi eravamo piccoli, situazioni come questa che stiamo per vivere erano tutt' altro che rare. Negli ultimi anni invece, a parte l'irripetibile 2005 ( e sempre piu' mi domando come sia uscito quell' anno li', in un contesto, quello del XXI secolo, sostanzialmente ancora insipido dal punto di vista del freddo e della neve), spesso si resta a boccaasciutta, in ogni senso.
Un fenomeno che ad esempio trovo ormai perduto, e' la rodanata con pioggia iniziale che si trasforma in neve: ai tempi della scuola, ricordo che non era infrequente partire la mattina con plumbee giornate piovose, e vedere al primo pomeriggio, quando si tornava a casa, la tendina bianca che annunciava, avanzando da ovest, la meravigliosa trasformazione.
Grande and1966... e per rimanere in tema posto questa carta... data di nascita di mio fratello e mezzo metro di neve...
____________ http://www.sangiustinometeo.altervista.org/index.html
Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie..."G. Ungaretti"
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#4 and1966 Ven 18 Dic, 2009 01:07
Un fenomeno che ad esempio trovo ormai perduto, e' la rodanata con pioggia iniziale che si trasforma in neve: ai tempi della scuola, ricordo che non era infrequente partire la mattina con plumbee giornate piovose, e vedere al primo pomeriggio, quando si tornava a casa, la tendina bianca che annunciava, avanzando da ovest, la meravigliosa trasformazione.
Grande and1966... e per rimanere in tema posto questa carta... data di nascita di mio fratello e mezzo metro di neve...
Quella che hai postato è la classica rodanata coi contromaroni per la quale adesso bisogna sudar....freddo, pur di vederla entrare. Tu che sei di Selci, sorriderai nel sapere che le rodanate, nella vulgata eugubina (cerco conforto da Icchese , Gubbiomet e Ric) erano "le botte da castelèno", cioe' dalla direzione di Città di Castello (che rispetto a Gubbio e', appunto, a NW), ed erano temutissime dai ns anziani, in quanto foriere, tradizionalmente, di accumuli importanti, e talora imponenti. :inchino:
Non mancano i cammelli invernali, negli archivi, come pure gli zonali. Certo è che pero' le irruzioni fredde non c'è bisogno di cercarle con il lanternino.... :D
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#5 simonsan Ven 18 Dic, 2009 01:14
Quella che hai postato è la classica rodanata coi contromaroni per la quale adesso bisogna sudar....freddo, pur di vederla entrare. Tu che sei di Selci, sorriderai nel sapere che le rodanate, nella vulgata eugubina (cerco conforto da Icchese , Gubbiomet e Ric) erano "le botte da castelèno", cioe' dalla direzione di Città di Castello (che rispetto a Gubbio e', appunto, a NW), ed erano temutissime dai ns anziani, in quanto foriere, tradizionalmente, di accumuli importanti, e talora imponenti. :inchino:
Giustissimo... e i miei quando vedevano spuntare il grigiore in cima a bocca trabaria mi dicevano " muoviamoci a tornare a casa che tra poco nevica"... e nevicava davvero!!!
Che bei ricordi...
Questo è il giorno seguente alla nascita di mio fratello...
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#6 and1966 Ven 18 Dic, 2009 01:23
Giustissimo... e i miei quando vedevano spuntare il grigiore in cima a bocca trabaria mi dicevano " muoviamoci a tornare a casa che tra poco nevica"... e nevicava davvero!!!
Che bei ricordi...
Questo è il giorno seguente alla nascita di mio fratello...
Appero'! Lo sai che queste due carte, detto fra noi, somigliano non poco a quelle previste per il fine settimana ? Sssssshhhhhhhh! :roll: ;) :bye:
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#7 zerogradi Ven 18 Dic, 2009 08:37
Volevo farvi notare come le carte da voi postate sono molto simili a quella di domani...tutte ovviamente precedute da un po' di richiamo caldo, come è ovvio che sia. :bye: :ok:
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#8 simonsan Ven 18 Dic, 2009 08:59
Appero'! Lo sai che queste due carte, detto fra noi, somigliano non poco a quelle previste per il fine settimana ? Sssssshhhhhhhh! :roll: ;) :bye:
E infatti quella volta lhbfsj s jfskj ksjnkdjfnv e quindi stasera jhvsj sdjbsk snkfssdf c fd e... :freddo: :neve: :freddo: :neve:
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#9 and1966 Ven 18 Dic, 2009 09:08
Volevo farvi notare come le carte da voi postate sono molto simili a quella di domani...tutte ovviamente precedute da un po' di richiamo caldo, come è ovvio che sia. :bye: :ok:
Schhhhhhh, Alessa', io l'ho scritto in piccolo, non lo spaventare 'sto topolino che sta uscendo dal buco :D :D .
Quanto al fatto che il richiamo caldo sia "giusto", lo posso "accettare" ( l'ho virgolettato, perche' tanto il tempo fa come gli pare, come e' giusto che sia :D ) nel caso in cui una perturbazione fredda sia l'avanguardia di una serie, e non come quella che sta arrivando, un corpo nuvoloso che si presenta in un contesto gia' piu fresco. Certo, un richiamo "relativamente" caldo ci sara' sempre, pero' nel ns specifico caso di domani il problema deriva dal fatto, a mio avviso, che un bel contributo viene pescato da quel sistema che si e' originato fra l'Atlante e le Canarie, che ha prevalso sulla colata fredda, il grosso della quale si e' andata a trovare tutte le strade posibili, pur di non arrivare in Italia. :D (vedi anche un mio post dei gg scorsi dove indicavo che ha fatto 7000/8000 km in moto retrogrado :eek: , partendo dalla Siberia Occidentale per arrivare fin quasi al mare prospicente Terranova.). Spesso invece si avevano perturbazioni che agivano in contesti freddi in cui il richiamo caldo veniva in gran parte frustrato. Il libeccio freddo non e' una mia invenzione, e vallo a dire ai toscani, costieri in primis, che l'aspettano sempre a mani giunte. ;)
Diciamo che di queste carte, negli anni della fanciullezza di gente come simonsan, Burjan ed il sottoscritto non si fa difficolta' a trovarne ( relativamente ai mesi di Dicembre ed inizio/metà Gennaio, ma anche oltre), ma adesso si: questa irruzione ritorna dopo il 2007. Ma prima, cosa abbiamo avuto nel Dicembre degi anni 2000? Come vedi, le carte che ho postato sono abbastanza ravvicinate negli anni.
Sfrondiamo subito il topic da velleità di proclama sul cambiamento climatico, personalmente mi rintronano nelle orecchie ormai. E' solo un 3D di constatazione su come siamo stati fortunati ( e viziati...... :oops: ) nel vivere una fanciullezza con tutte quelle nevicate. :bye:
:bye:
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#10 melelao Ven 18 Dic, 2009 09:16
Beh, è probabile che in passato gli inverni potessero essere, se non tanto più freddi in termini di temperature medie, più ricchi di fenomeni nevosi e/o di ondate di freddo più intense. Mio nonno (abruzzese) spesso mi racconta della sua infanzia in un paesino a metà strada tra Teramo e il mare: mi parla di brina che resisteva per l'intera giornata e di nevicate prolungate che venivano dal mare... A quei tempi dovevano rifugiarsi nella stalla delle vacche per trovare un po' di caldo!
Una volta rimase bloccato a Monteleone di Spoleto con il camion nella bufera... Oppure di una nevicata a Foligno città (evento già raro di per se) alla vigilia di Pasqua (il 17 aprile!!!) di "anta" anni fa.
Però io penso anche che la gente tenda a focalizzare la propria attenzione su questi eventi dimenticando quella che, anche una volta, era la "norma". Come dicevate pure voi, anche in passato avvenivano rimonte africane, sciroccate, pioggia mista a sabbia, etc. Nonno però non mi ha mai raccontato di questi episodi con la stessa passione con cui mi raccontava delle sue disavventure in mezzo alle bufere dell'Appennino!
Poi osservare la vegetazione spontanea di un luogo la dice lunga sul suo clima! E la flora della nostra regione parla chiaro. Specie come il leccio, il corbezzolo, il pino d'Aleppo, il mirto, il lentisco, le ginestre, il ginepro rosso, il timo selvatico, le euforbie, l'orniello, il finocchietto, il terebinto, il rosmarino, il cappero e l'ulivo (che dalle mie parti si coltiva da più di 2000 anni), tutte peculiari della macchia mediterranea non potrebbero sopravvivere a episodi freddi prolungati. Resistono si a ondate di freddo, anche intense, ma di breve durata, come quelle che magari avvenivano fino a 20 anni fa e che adesso non ci sono più! Un esempio sono le nevicate su Roma. Una volta erano un fenomeno raro, ma possibile. Oggi sarrebero salutate come un evento apocalittico. Ve le immaginate le aprture dei tg in caso di spolverata sulla Capitale? "Roma attanagliata nella morsa del gelo", "Oggi la colonnina di mercurio ha toccato i -1°C", "Emergenza neve sulla Capitale!", etc... :lol: :lol:
Infine non dimenticate, che voi venite/abiate da zone dell'Umbria caratterizzate da un clima abbastanza differente da quello di Foligno. Non dico che abitiate al Polo Nord, ma quei 2/3° di differenza tra Città di Castello/Gubbio e Foligno ci sono spesso, sopratutto d'inverno. Quindi la mia "percezione" può essere differente dalla vostra. :ok:
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#11 and1966 Ven 18 Dic, 2009 09:38
Infine non dimenticate, che voi venite/abiate da zone dell'Umbria caratterizzate da un clima abbastanza differente da quello di Foligno. Non dico che abitiate al Polo Nord, ma quei 2/3° di differenza tra Città di Castello/Gubbio e Foligno ci sono spesso, sopratutto d'inverno. Quindi la mia "percezione" può essere differente dalla vostra. :ok:
eh, eh, ieri mattina punzecchiavo il buon Icchese che parlava di "nevicata fetecchiosa", tradendo cosi' il fatto che un Eugubino (ed ovviamente un Castellano e tutti gli appenninici in genere) è un buongustaio in fatto di inverno. Si, puo' essere come dici tu.
Pero', e lo ricordavo a Fili nei gg scorsi io il ricordo piu' vivido che ho di Foligno e' del 3 Dicembre 1990, caserma Gonzaga, inquadramento in attesa della tradotta che portava al nord, fermi come pinguini in giacchetta estiva e stivaletti da cerimonia (estivi) in mezzo a 5/6 cm di neve e con un NE che tagliava la faccia....... :D :freddo: :bye: Che poi sara' un fatto di "memoria selettiva" come bene tu spieghi!
:bye:
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#12 and1966 Ven 18 Dic, 2009 09:41
Per la gioia di Alessandro Zerogradi, notare come tutte le carte da noi postate hanno in comune il blocco caxxuto ad W o NW. :bye:
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#13 melelao Ven 18 Dic, 2009 09:49
Infine non dimenticate, che voi venite/abiate da zone dell'Umbria caratterizzate da un clima abbastanza differente da quello di Foligno. Non dico che abitiate al Polo Nord, ma quei 2/3° di differenza tra Città di Castello/Gubbio e Foligno ci sono spesso, sopratutto d'inverno. Quindi la mia "percezione" può essere differente dalla vostra. :ok:
eh, eh, ieri mattina punzecchiavo il buon Icchese che parlava di "nevicata fetecchiosa", tradendo cosi' il fatto che un Eugubino (ed ovviamente un Castellano e tutti gli appenninici in genere) è un buongustaio in fatto di inverno. Si, puo' essere come dici tu.
Pero', e lo ricordavo a Fili nei gg scorsi io il ricordo piu' vivido che ho di Foligno e' del 3 Dicembre 1990, caserma Gonzaga, inquadramento in attesa della tradotta che portava al nord, fermi come pinguini in giacchetta estiva e stivaletti da cerimonia (estivi) in mezzo a 5/6 cm di neve e con un NE che tagliava la faccia....... :D :freddo: :bye: Che poi sara' un fatto di "memoria selettiva" come bene tu spieghi!
:bye:
La terribile tramontana de lu Sassu de Pale! :D
Sei capitato proprio il giorno sbagliato! :lol: Quando tira la tramontana la sensazione di freddo può essere estremamente intensa.
Tuttavia, raramente (direi quasi mai) la temperatura scende sotto zero in presenza di forte vento grazie al rimescolamento dell'aria e, al seppur minimo, riscaldamento per compressione che l'aria subisce scendendo dall'appennino. Altro discorso se vai a Colfiorito o a Gualdo Tadino!
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#14 Poranese457 Ven 18 Dic, 2009 10:13
Ma che gran bel topic!!
Letto tutto d'un fiato in 5 minuti di pausa colazione!
Complimenti :inchino:
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#15 stefc Ven 18 Dic, 2009 13:11
Forse per essere più obiettivi ed analizzare meglio la situazione bisognerebbe dire anche "ma davvero non ci sono più le estati di una volta e così gli autunni, le primavere......."
Parlando dell'inverno, una cosa è cambiata sicuramente negli ultimi 2 decenni:
la latitanza dell'anticiclone russo con la sua ghiacciaia quasi semipermanente alle porte dei nostri confini orientali.
Non che questo facesse aumentare il n° di episodi nevosi in maniera esponenziale (perlomeno da Firenze in giù), ma quel lago freddo a poche centinaia di km aveva meno difficoltà a raggiungerci ogni volta che se ne presentava l'occasione e quando accadeva la nevicata era quasi una certezza anche al piano.
Ora è un po' tutto più complicato, l'aria fredda deve arrivare da altre zone e per farlo ha bisogno di configurazioni sinottiche più estreme che ovviamente, salvo rare eccezioni, sono meno frequenti.
Quanto agli effetti delle nevicate al piano, effettivamente sembra che una volta la neve resisteva di più e questo potrebbe far pensare ad un aumento della temperatura nel corso degli anni.
Può anche essere, ma ci sono anche altre spiegazioni più attendibili:
1) i centri urbani si sono ingranditi, campi e terreni hanno lasciato sempre più il posto all'asfalto e cemento.
2) nel corso degli anni c'è stato un maggior uso del riscaldamento domestico, una volta le case erano più fredde e di conseguenza la neve resisteva di più anche dentro i centri abitati.
3) c'era minor traffico, la neve attecchiva meglio perchè meno disturbata tanto che una volta su due che nevicava si dovevano montare le catene. Adesso poi spargono sale dappertutto e le strade rimangono sempre pulite anche con temperature leggermente sottozero.
Tutto questo maggior calore sui fondovalle abitati e forse anche la radiazione solare più intensa degli ultimi ventanni hanno fatto sì che la neve caduta nelle zone più assolate si sciolga con più facilità rispetto alle zone in ombra. Prova ne è che, a differenza del passato, anche qua una nevicata abbondante nelle zone esposte al sole sparisce nel giro di una giornata, mentre in quelle all'ombra resiste fino a che permangono le condizioni termiche per mentenersi. Una volta anche al sole ci volevano due o tre giorni minimo perchè sparisse.....
In pratica, anche in presenza di condizioni invernali tipiche di 30-40 anni fa', la neve si attechirebbe con più difficoltà e si scioglierebbe prima comunque. Oggi un 1985 non creerebbe tutti quei disagi di allora.....
:bye:
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