Messaggi: 13312 Località: Mariano C. (CO) - 260 slm
Lun 23 Lug, 2012 15:42
Allora, voglio fare una piccola considerazione sul deflusso delle acque che cadono dal cielo.
Molti di noi sono giustamente convinti che la cementificazione cittadina non faccia bene al deflusso acquifero, accelerandolo a dismisura.
Verissimo.
Ma c'è un aspetto, molto meno noto, che
al contrario dovrebbe controbilanciare la situazione, e che é figlio delle mutate situazioni dell' agricoltura.
Cominciamo col dire che i terreni interessati da coltivazioni agricole/boschi, son in assoluto, molto piu' estesi delle pur notevoli porzioni di territorio cementificate.
Ed è chiaro che, se investite da precipitazioni "estese e persistenti" dovrebbero in teoria contribuire molto di piu' alla creazione di riserve idriche di profondità.
Ed al giorno d' oggi dovrebbero farlo molto più di prima. Perché?
1)Perché un tempo la regimazione idrica (sia nei campi che sulle rive fluviali) veniva curata molto piu' capillarmente di oggi (é paradossale, se si considera che un tempo si aveva molta meno meccanizzazione). Di conseguenza il deflusso idrico era più veloce dai campi ai fiumi.
2)Perché oggi vi sono molti più appezzamenti incolti di un tempo, che trattengono l' acqua ben piu' dei seminativi (basti pensare a tutte le zone di montagna ormai abbandonate, con campi quindi di nuovo fagocitati dai boschivi/prati-pascolo).
3) Perché oggi la lavorazione con i grandi mezzi d' opera avviene molto più in profondità: fanno ridere, oggi, i vecchi aratri C32 bivomere della nota e gloriosa azienda castellana che erano considerati la punta di diamante dell' aratura da scasso, in confronto agli odierni tri e quadrivomeri trainati da mezzi di 250/350 e più
HP.
Sono convinto che oggi sia "precipitata", é il caso di dirlo, la "qualità" delle prp, molto meno democratiche e quete di un tempo, ma con caratteristiche di rovescio breve e "distruttivo", poco adatto all' assimilazione/penetrazione in profondità nel suolo. Quindi, portare a giustificativo elenchi sì esaustivi, ancorché incompleti (i
RR dove sono?), non mi trovano d' accordo, con riferimento a quanto visto nell' allegato di Stefano.
Infine, la madre di tutti i peccati é sempre e comunque l' indegno spreco della risorsa idrica (peraltro già citato da molti di voi, anche in questi giorni), e quello é un "difetto" che va radicalmente estirpato dalle ns abitudini.