Per comprenderlo, utilizzeremo le mappe del modello GFS riferite ai geopotenziali a 500 hpa ed alla vorticità relativa a tale quota.
Fino a domenica, il flusso delle correnti in quota sul nostro paese scorre con netta traiettoria occidentale. Nel suo seno si inseriscono due distinti nuclei di vorticità, separati da circa 24 ore di distanza l'uno dall'altro. Si tratta di aria instabile, persino un pò fresca, ma che nuotano in presenza di contrasti relativi. Ciò non toglie che domani sera venerdì in molte località non possano registrarsi accumuli anche significativi. Ma si tratta pur sempre di una situazione molto evolutiva, quindi per natura poco pericolosa.


La faccenda cambia, e pericolosamente, già da domenica-lunedì. Un'ampia ondulazione del getto polare fa sprofondare l'aria atlantica fin sull'entroterra algerino. Tutta la struttura assume una tipica, e pericolosa, forma a V, che i fondamentali del mestiere ci insegnano essere la più pericolosa per le nostre lande. L'aria atlantica si tuffa dritta sul Nordafrica, va a pescare aria caldo-umida lungo tutto il Mediterraneo, poi risale in seno a veloci correnti per andare ad impattare perpendicolarmente sulla catena appenninica.
Per giunta, ad est si erge l'opposizione di un forte promontorio anticiclonico. L'afflusso di aria atlantica dà luogo ad un sistema depressionario che continuerà per alcuni giorni ad agire sull'Italia, senza riuscire a traslare. Confrontate le mappe previste per domenica notte con quelle del martedì. In mezzo c'è acqua a catinelle.

