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Messaggio Re: Global Warming

#106  zeppelin Gio 06 Giu, 2019 18:56

il fosso ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Interessante articolo di Nature sul comportamento della flora in relazione allo hiatus del GW in atto.

No trends in spring and autumn phenolgy during the global warming hiatus

 


Interessante. In pratica spiega come nel momento della "pausa" del GW non si sono osservati avanzamenti o ritardi rispettivamente nell'inizio e nella fine del periodo vegetativo delle piante. Del resto era abbastanza intuibile che essendoci uno stallo nelle temperature ciò non avvenisse come invece era avvenuto negli anni precedenti. Solo un appunto, lo hiatus del GW non è in atto adesso come scrivi: come è invece scritto proprio all'inizio dell'articolo c'è stato tale "pausa" relativa nel periodo compreso dal 1998 (picco massimo in corrispondenza di un fortissimo Nino) al 2012, da allora in poi il GW ha invece ripreso a correre toccando nuovi record nel 2016 in corrispondenza sempre del Nino, mentre adesso con la Nina durata bene o male un paio d'anni e finita da poco siamo di nuovo in stasi, proprio a causa dell'ENSO + diventato ENSO -. Se tale nuova "stasi" o "hiatus" dovesse prolungarsi anche nel prossimo periodo di Nino e oltre allora ci troveremmo di fronte a qualcosa di nuovo, altrimenti le teorie sul GW continuerebbero purtroppo ad essere bene o male confermate.
 




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- Il NOAA usa la media 1981-2010, il 'clino' pre-GW per la WMO è ancora la 1961-90, noialtri usiamo ognuno la sua, i dati son giusti, son diverse solo le medie di riferimento
- Il concetto di 'normalità' del clima in senso letterale non esiste, si considera 'normale' in climatologia una determinata media solo come riferimento statistico.
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Messaggio Re: Global Warming

#107  Carletto89 Gio 06 Giu, 2019 20:44

zeppelin ha scritto: [Visualizza Messaggio]
il fosso ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Interessante articolo di Nature sul comportamento della flora in relazione allo hiatus del GW in atto.

No trends in spring and autumn phenolgy during the global warming hiatus

 


Interessante. In pratica spiega come nel momento della "pausa" del GW non si sono osservati avanzamenti o ritardi rispettivamente nell'inizio e nella fine del periodo vegetativo delle piante. Del resto era abbastanza intuibile che essendoci uno stallo nelle temperature ciò non avvenisse come invece era avvenuto negli anni precedenti. Solo un appunto, lo hiatus del GW non è in atto adesso come scrivi: come è invece scritto proprio all'inizio dell'articolo c'è stato tale "pausa" relativa nel periodo compreso dal 1998 (picco massimo in corrispondenza di un fortissimo Nino) al 2012, da allora in poi il GW ha invece ripreso a correre toccando nuovi record nel 2016 in corrispondenza sempre del Nino, mentre adesso con la Nina durata bene o male un paio d'anni e finita da poco siamo di nuovo in stasi, proprio a causa dell'ENSO + diventato ENSO -. Se tale nuova "stasi" o "hiatus" dovesse prolungarsi anche nel prossimo periodo di Nino e oltre allora ci troveremmo di fronte a qualcosa di nuovo, altrimenti le teorie sul GW continuerebbero purtroppo ad essere bene o male confermate.


Solo una precisazione in merito, quella che chiami come la  prossima fase di niño è in realtà iniziata dallo scorso ottobre e siamo appena entrati nel 9 mese di Enso+.
Miracolosamente e con mio stupore stiamo comunque rimanendo su valori weak (debole) e le proiezioni lo danno ad ulteriore ribasso nei prossimi mesi.

Dopo la più potente fase di niño della storia da quando vengono registrati dati (2014-2016), ero e sono terrorizzato dalle future fasi di niño, tuttavia questa in corso come ho già detto si sta rivelando eccellente.
 



 
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Messaggio Re: Global Warming

#108  zeppelin Gio 06 Giu, 2019 22:36

Carletto89 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
zeppelin ha scritto: [Visualizza Messaggio]
il fosso ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Interessante articolo di Nature sul comportamento della flora in relazione allo hiatus del GW in atto.

No trends in spring and autumn phenolgy during the global warming hiatus

 


Interessante. In pratica spiega come nel momento della "pausa" del GW non si sono osservati avanzamenti o ritardi rispettivamente nell'inizio e nella fine del periodo vegetativo delle piante. Del resto era abbastanza intuibile che essendoci uno stallo nelle temperature ciò non avvenisse come invece era avvenuto negli anni precedenti. Solo un appunto, lo hiatus del GW non è in atto adesso come scrivi: come è invece scritto proprio all'inizio dell'articolo c'è stato tale "pausa" relativa nel periodo compreso dal 1998 (picco massimo in corrispondenza di un fortissimo Nino) al 2012, da allora in poi il GW ha invece ripreso a correre toccando nuovi record nel 2016 in corrispondenza sempre del Nino, mentre adesso con la Nina durata bene o male un paio d'anni e finita da poco siamo di nuovo in stasi, proprio a causa dell'ENSO + diventato ENSO -. Se tale nuova "stasi" o "hiatus" dovesse prolungarsi anche nel prossimo periodo di Nino e oltre allora ci troveremmo di fronte a qualcosa di nuovo, altrimenti le teorie sul GW continuerebbero purtroppo ad essere bene o male confermate.


Solo una precisazione in merito, quella che chiami come la  prossima fase di niño è in realtà iniziata dallo scorso ottobre e siamo appena entrati nel 9 mese di Enso+.
Miracolosamente e con mio stupore stiamo comunque rimanendo su valori weak (debole) e le proiezioni lo danno ad ulteriore ribasso nei prossimi mesi.

Dopo la più potente fase di niño della storia da quando vengono registrati dati (2014-2016), ero e sono terrorizzato dalle future fasi di niño, tuttavia questa in corso come ho già detto si sta rivelando eccellente.


Hai ragione. Trattasi comunque di Nino piuttosto debole, quasi neutro, per questo non lo prendevo nemmeno in considerazione sbagliando, con valori sempre inferiori a +1. Niente a che vedere con quello del 2015-16 di cui parli giustamente tu. Ad ogni modo anche io spero sempre nel miracolo.

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Messaggio Re: Global Warming

#109  il fosso Ven 07 Giu, 2019 10:49

zeppelin ha scritto: [Visualizza Messaggio]
il fosso ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Interessante articolo di Nature sul comportamento della flora in relazione allo hiatus del GW in atto.

No trends in spring and autumn phenolgy during the global warming hiatus

 


Interessante. In pratica spiega come nel momento della "pausa" del GW non si sono osservati avanzamenti o ritardi rispettivamente nell'inizio e nella fine del periodo vegetativo delle piante. Del resto era abbastanza intuibile che essendoci uno stallo nelle temperature ciò non avvenisse come invece era avvenuto negli anni precedenti. Solo un appunto, lo hiatus del GW non è in atto adesso come scrivi: come è invece scritto proprio all'inizio dell'articolo c'è stato tale "pausa" relativa nel periodo compreso dal 1998 (picco massimo in corrispondenza di un fortissimo Nino) al 2012, da allora in poi il GW ha invece ripreso a correre toccando nuovi record nel 2016 in corrispondenza sempre del Nino, mentre adesso con la Nina durata bene o male un paio d'anni e finita da poco siamo di nuovo in stasi, proprio a causa dell'ENSO + diventato ENSO -. Se tale nuova "stasi" o "hiatus" dovesse prolungarsi anche nel prossimo periodo di Nino e oltre allora ci troveremmo di fronte a qualcosa di nuovo, altrimenti le teorie sul GW continuerebbero purtroppo ad essere bene o male confermate.


La cosa veramente interessante dell'articolo è stata l'osservare una immediata risposta del ciclo vegetativo allo step climatico del '98; successivamente e precedentemente non si sono registrati trend significativi. Intuibile semmai è l'allungarsi del periodo in senso generale, ma un comportamento di questo tipo è piuttosto inaspettato, soprattutto non poteva essere dato per scontato questo livello di sensibilità e di risposta ai cambiamenti.

Sul periodo di hiatus, possiamo tranquillamente dire che si è prolungato fino al 2014 ( fase in ogni caso non prevista dai modelli climatici che tentano di simulare il riscaldamento da Co2); poi c'è stato il fortissimo Nino che ha determinato come dici nuovi picchi assoluti di temperatura; vedremo come procede l'attuale rientro nei ranghi dopo questa fase; non ho la tua stessa opinione ( ma si era capito   ) rispetto alla capacità delle teorie pro AGW da Co2 di simulare bene l'effettivo andamento termico-climatico, anzi.
 




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Messaggio Re: Global Warming

#110  Fili Mar 18 Giu, 2019 16:03

intanto, in Groenlandia...

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Messaggio Re: Global Warming

#111  il fosso Lun 29 Lug, 2019 15:19

Si discute molto sull'andamento medio sinottico del comparto Euro-Atlantico degli ultimi anni. Andamento che ha visto un deciso aumento degli scambi meridiani di calore, con frequenti situazioni di blocco alla circolazione zonale delle medie latitudini. Situazione che si verifica con maggiore frequenza nel semestre caldo, portando forti espansioni sub-tropicali da una parte, ma anche situazioni di maltempo insistente e intenso.

Andando ad osservare le anomalie termiche e dei livelli GPT emisferici, salta subito all'occhio, oltre all'intuibile aumento medio distribuito sull'emisfero, come siano la regione artica, il nord Pacifico e una più ristretta area tra Est Europa ed Ovest Russia le più colpita da anomalie positive, mentre l'area interessata dalla grande depressione orografica semi-permanente a Sud-Est di Groenlandia, sia l'unica ad aver vissuto un calo dei GPT medi negli ultimi anni. Possiamo anche osservare come, tra USA e Canada, Mediterraneo centro-occidentale e Siberia, non vi siano anomalie significative; ciò evidenzia che, al netto di un aumento GPT medio, siano aree dove il getto polare fluisce in maniera più frequente.

 wy6nxxz26

Ciò ha un'ovvia correlazione con il derivante andamento termico nelle suddette zone, anche se con anomalie meno nette e più equamente distribuite sull'emisfero.

 6auuskxveb

La distribuzione delle anomalie, con la potente espansione calda dal Pacifico verso Bering, e la ridotta profondità dei GPT nell'area polare, fa decisamente dedurre forti ondulazioni del getto; Il ridotto gradiente termico/barico polo-tropici, induce minore forza al trasporto zonale delle saccature in discesa alle medie latitudini; l'aumento dei GPT medi con innalzamento verso nord delle ingerenze sub-tropicali, induce una maggiore frequenza di isolamento a goccia delle saccature polari in discesa.

Tali comportamenti sono visibili anche nel semestre freddo; abbiamo più volte notato l'insistenza e la profondità di certe azioni polari, che inducono in determinati ambiti geografici fasi di maltempo prolungato e marcate anomalie fredde anche in zone in passato più raramente interessate dal flusso artico; intervallate da periodi completamente opposti.

Ma tutto ciò è ancor più visibile durante il semestre caldo, quando un flusso zonale è naturalmente più debole, e l'espansione sub-tropicale va più facilmente a sollecitare scambi meridiani di calore e l'isolamento di gocce fredde,
rendendo più estese, intense e insistenti le avvenzioni calde, e più frequenti i fenomeni violenti nelle aree dove tali avvenzioni vanno ad interagire con flussi di matrice settentrionale.

 95tz_0j8f

Il continente europeo si trova nella zona dove tali contrasti hanno assunto maggiore frequenza durante il periodo estivo. Frequenti avvenzioni anticicloniche interessano la Groenlandia, inducendo altrettanto frequenti approfondimenti barici a Sud/Est dell'isola perché il getto viene forzato ad uscire dal suo bordo orientale. Lo scarso trasporto zonale induce l'insistenza sull'Atlantico centro-Settentrionale di tali aree di bassa pressione.
Il getto medio così sull'Europa è Sud-Occidentale, cioè di matrice africana, ma con stacchi di saccature secondarie verso il Mediterraneo ad interrompere il flusso caldo, da qui i forti contrasti e le fasi instabili intense.
Ben più insistente è stato il flusso meridionale ad Est, dove il ridotto trasporto zonale rende ancora più raro lo scorrimento di saccature atlantiche ad interrompere il dominio anticiclonico.
Tutto ciò è acuito dalla tendenza piuttosto frequente del getto a ripercorrere le medesime vie percorse alla genesi del periodo estivo, in quanto l'equilibrio termico-dinamico che si instaura rende meno dispendioso in termini di energia il ripetersi di determinati assetti; da qui si spiega come abbiamo più volte osservato (anche nella stagione in corso), l'accanimento in determinate aree geografiche delle onde di calore, o anche di fasi di maltempo.

 bdecbrengz

 nysxwzw3vg

Ne sono risultati regimi pluviometrici stabili o in aumento sulla gran parte del continente europeo, netto aumento tra centro-nord Italia e area alpina.

 c3ixicszpz

Possiamo dunque senza dubbio attribuire al GW la principale responsabilità delle maggiore frequenza e intensità delle avvenzioni  sub-tropicali verso il continente europeo, e anche della maggiore frequenza di fasi instabili violente sul nostro comparto data dall'interazione diretta tra i flussi sub-tropicali e nord-atlantici.
La causa sta, non tanto nell'aumento dell'estensione delle masse d'aria sub tropicali, quanto nell'aumento termico nella regione polare, che in estate diviene più netto, per la riduzione dell'estensione dei ghiacci e del conseguente albedo. Una forzante ulteriore può provenire anche dalla ridotta attività solare rispetto al secolo scorso, che è stato osservato indurre minore profondità al VP e maggiore attitudine a scambi meridiani di calore.

Nei prossimi anni sarà da valutare l'interazione tra tali forzanti e la probabile conclusione del ciclo AMO+, che potrà modificare le linee medie del getto e le conseguenze dei nuovi assetti termici emisferici. Il come è tutto da scoprire; si può sperare in una stabilizzazione o anche in una riduzione delle anomalie, come avvenuto nel secolo scorso, ma per quanto mi riguarda siamo ben lontani dal capire lo svolgimento futuro delle sorti del clima e di gran parte delle cause endogene ed esogene che lo determinano.
 




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Messaggio Re: Global Warming

#112  Adriatic92 Lun 29 Lug, 2019 15:50

il fosso ha scritto: [Visualizza Messaggio]


Possiamo dunque senza dubbio attribuire al GW la principale responsabilità delle maggiore frequenza e intensità delle avvenzioni  sub-tropicali verso il continente europeo, e anche della maggiore frequenza di fasi instabili violente sul nostro comparto data dall'interazione diretta tra i flussi sub-tropicali e nord-atlantici.
La causa sta, non tanto nell'aumento dell'estensione delle masse d'aria sub tropicali, quanto nell'aumento termico nella regione polare, che in estate diviene più netto, per la riduzione dell'estensione dei ghiacci e del conseguente albedo. Una forzante ulteriore può provenire anche dalla ridotta attività solare rispetto al secolo scorso, che è stato osservato indurre minore profondità al VP e maggiore attitudine a scambi meridiani di calore.

Nei prossimi anni sarà da valutare l'interazione tra tali forzanti e la probabile conclusione del ciclo AMO+, che potrà modificare le linee medie del getto e le conseguenze dei nuovi assetti termici emisferici. Il come è tutto da scoprire; si può sperare in una stabilizzazione o anche in una riduzione delle anomalie, come avvenuto nel secolo scorso, ma per quanto mi riguarda siamo ben lontani dal capire lo svolgimento futuro delle sorti del clima e di gran parte delle cause endogene ed esogene che lo determinano.


Analisi più che condivisibile ..

quindi in sostanza  è principalmente il fenomeno "dell'amplificazione" artica che modula i moti del getto in senso meridiano con eventuali strappi o ricadute, alterandone gli effetti climatici in maniera estremizzata
 




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Messaggio Re: Global Warming

#113  zeppelin Lun 29 Lug, 2019 17:02

Complimenti vivissimi a "ilfosso" per un'analisi davvero approfondita, interessante e condivisibile della situazione climatica in corso con "focus" sulle estati europee.    
 




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Messaggio Re: Global Warming

#114  and1966 Lun 29 Lug, 2019 17:09

Davvero bravo, Paolo: chiara e completa illustrazione dell' influenza del GW.
 




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Messaggio Re: Global Warming

#115  daredevil71 Lun 29 Lug, 2019 18:24

Grazie per l'interessante analisi
 



 
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Messaggio Re: Global Warming

#116  zeppelin Mer 31 Lug, 2019 00:21

https://www.meteogiornale.it/notizi...crisi-climatica

Secondo autorevoli studiosi del clima il Pianeta terra sarebbe giunto sull'orlo di una catastrofe climatica. Esagerati? No, per niente. Quanto stiamo per scrivere dovrebbe farci riflettere, tutti.

Era la scorsa primavera quando l'autorevole testata inglese "The Guardian" cambiò terminologia utilizzando per la prima volta termini in grado di catturare l'attenzione anche dei più scettici sull'effettiva portata del riscaldamento globale. Anziché utilizzare il consolidato "cambiamento climatico" si è passati a utilizzare il termine "crisi climatica".

"Vogliamo essere sicuri di essere precisi e allo stesso tempo di poter comunicare chiaramente con i lettori su questo importante problema", spiegò il caporedattore di The Guardian Katherine Viner sottolineando tra l'altro come l'espressione "cambiamento climatico" sia troppo morbida.

Non solo i giornalisti di "The Guardian" hanno aggiornato il proprio vocabolario. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha parlato della crisi climatica nel settembre 2018 e ha sottolineato come "stiamo affrontando una minaccia diretta, senza precedenti".

Il termine è stato anche usato dal professor Hans Joachim Schellnhuber, fisico atmosferico e climatologo ritenuto una delle maggiori autorità in questo campo.

La decisione di cambiare la terminologia è stata presa dopo la pubblicazione di due rapporti rivoluzionari stilati da un team di esperti del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) presso le Nazioni Unite. Nell'ottobre dello scorso anno, i ricercatori hanno annunciato che le emissioni di anidride carbonica devono essere dimezzate entro il 2030. Solo grazie a questo processo potremo evitare fenomeni estremi che influenzeranno la vita di miliardi di persone. Nel mese di maggio di quest'anno i ricercatori hanno pubblicato un altro rapporto in cui affermano che l'umanità è minacciata dalle mutevoli condizioni climatiche.

Per coloro che non sono ancora convinti della crisi climatica, vale la pena prestare attenzione alle pubblicazioni degli scienziati del Center for Climate Change Research dell'Università di Berna. Nella rivista Nature and Nature Geoscience, hanno affermato che l'unico periodo molto caldo del Pianeta nella sua interezza (non per singole regioni) è stato osservato a partire dal 20° secolo. Ciò dimostra che il cambiamento climatico contemporaneo è senza precedenti e non può essere spiegato solo dalla variabilità naturale.
 




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Messaggio Re: Global Warming

#117  il fosso Mer 31 Lug, 2019 12:46

zeppelin ha scritto: [Visualizza Messaggio]


Secondo autorevoli studiosi del clima il Pianeta terra sarebbe giunto sull'orlo di una catastrofe climatica...


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Messaggio Re: Global Warming

#118  zeppelin Mer 31 Lug, 2019 13:34

il fosso ha scritto: [Visualizza Messaggio]
zeppelin ha scritto: [Visualizza Messaggio]


Secondo autorevoli studiosi del clima il Pianeta terra sarebbe giunto sull'orlo di una catastrofe climatica...


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Eh già, ma la preoccupazione è molta nella comunità scientifica e non solo. Spero davvero che abbiano tutti torto.
 




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Messaggio Re: Global Warming

#119  green63 Mer 31 Lug, 2019 13:38

zeppelin ha scritto: [Visualizza Messaggio]
il fosso ha scritto: [Visualizza Messaggio]
zeppelin ha scritto: [Visualizza Messaggio]


Secondo autorevoli studiosi del clima il Pianeta terra sarebbe giunto sull'orlo di una catastrofe climatica...


Il mio pensiero a riguardo già lo conosci


Eh già, ma la preoccupazione è molta nella comunità scientifica e non solo. Spero davvero che abbiano tutti torto.


credo che, ad oggi, solo gli stolti non possano capire l'importanza del problema, e purtroppo, non credo di poter sperare che gli studiosi abbiano torto, ma siamo in ritardo di 40 anni per poter fare qualcosa, spero solo nella capacità di "incassatore" della nostra terra  
 




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Messaggio Re: Global Warming

#120  nicola74 Mer 31 Lug, 2019 14:27

https://www.youtube.com/watch?v=cwEwSGv2CMg

questo video è emblematico!
 




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