#11 andrea75 Ven 19 Set, 2008 14:00
come penso mi potrà confermare anche andrea...imbiancate si, ma accumuli un pò seri no!! 
Sì sì... confermo... imbiancatine insulse quando a meno di 100 m in più di quota accumulava decine e decine di cm di neve. Ci mancava sempre quel grado.... vabbè, fu comunque un anno memorabile, proprio perché bastava davvero poco per godersi un po' di neve. In centro a Perugia era sempre bianco in quel periodo
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#12 Fili Ven 19 Set, 2008 14:38
Ci eravamo dunque lasciati con una situazione critica per l'Appennino Umbro-Marchigiano: l'alta pressione, sbilanciata verso Nord in pieno Atlantico, continua a bloccare le miti e umide correnti atlantiche ed a convogliare verso le nostre regioni adriatiche masse d'aria ora artiche, ora continentali. La neve imperversa in collina e montagna, il freddo attanaglia l'Umbria e l'Italia tutta.
L'inizio di Febbraio porta però una novità: l'alta pressione, prima in aperto Oceano, ruota e si corica sui paralleli, andandosi a saldare nuovamente col collega scandinavo (ponte di Woejkoff): stavolta il suo asse è però decisamente più meridionale del precedente, sicchè la pressione sull'Italia è in deciso aumento e il sole splende deciso su tutte le nostre regioni, eccezion fatta per quelle estreme meridionali. Solo il tempo di un'ultima spolverata di neve sul Trasimeno, questo il 2 Febbraio.
Aria molto fredda di origine siberiana continua però ad affluire inevitabilmente sull'Italia, accompagnata stavolta però dall'alta pressione. L'isoterma -10° ad 850hpa approda sulle coste adriatiche. Il risultato non può essere che uno: inversioni termiche e grandi gelate nei fondovalle.
Sono i giorni del gelo, Foligno città registrerà minime negative per 11 giorni consecutivi, arrivando a toccare i -7.3° all'alba del 6 Febbraio 2005, Norcia arriva a -12°, il Pian Grande di Castelluccio sfiorerà i -28°.
Sono i giorni da passare sulla neve appena caduta, gli sciatori si riversano in massa sull'Appennino, l'innevamento di Frontignano, Forca Canapine, Bolognola è da record e non si ricorda da anni una stagione così proficua per il turismo invernale nostrano.
Intanto viene battuto un nuovo record: la permanenza del manto nevoso al suolo a quote collinari: se il precedente record del 1985 si attestava sui 18 giorni consecutivi, stavolta si oltrepasseranno i 20, e non finisce qui. Perchè Febbraio, oltre al grande freddo, ha in serbo nuove sorprese, ovviamente bianche.
La piana di Gualdo Tadino l'11 Febbraio 2005, 18 giorni di neve al suolo consecutivamente.
Arriviamo così a girare la prima decade mensile, con ancora ben saldo il ponte anticiclonico tra alta pressione europea e scandinava. Ma durerà poco.
Una profonda oscillazione del Vortice Polare, infatti, riesce a rompere il braccio di ferro tra i due anticicloni: e lo fa proprio nel mezzo, con una profonda saccatura che dalla Lapponia scende giù giù verso l'Italia e la Libia. E' il giorno di San Valentino, e gli innamorati vedranno nuovamente cadere la neve. Stavolta inizialmente al Nord, tutta la pianura Padana viene imbiancata, e l'Appennino settentrionale fa il pieno: Cimone e Abetone sfiorano i 3 metri. La neve cade a Milano, Bologna, Parma e in tutta la pedemontana emiliana. Al centro invece la quota neve è inizialmente superiore ai 700m, a causa di un provvisorio richiamo più mite da SW. Ma è questione di ore.
L'alta pressione europea si ritira nuovamente in aperto Atlantico, quella Scandinava torna sui suoi passi, e un minimo di pressione foriero di pioggia e neve si piazza proprio sulle nostre regioni centro-settentrionali. L'aria fredda entra impetuosa dal Rodano ed è di nuovo grande neve.
Perugia si sveglia imbiancata all'alba del 15 Febbraio, Spoleto viene sferzata da bufere di neve, anche Foligno e Terni vedono cadere qualche fiocco in mezzo ad una pioggia battente. Per l'Appennino, invece, è di nuovo emergenza. A Gualdo Tadino cadono 20cm di neve, Colfiorito avvicina i 40cm.
Nocera Umbra sotto la bufera
L'anticiclone sull'Oceano convoglia masse fredde di estrazione artica sull'Italia, e quello Russo è ben attento a non farle traslare verso est: tutto il sistema depressionario può così accanirsi sul Bel Paese, regalando neve a più riprese su tutte le nostre città di bassa collina; Perugia, Assisi, Spoleto, Città di Castello, Todi, Città della Pieve vivono uno dei mesi di Febbraio più nevosi della loro storia, la neve cade praticamente tutti i giorni. Isoterme non molto fredde ad 850hpa (l'aria è artica e non continentale) ma in compenso la colonna d'aria si presenta molto fredda ed instabile in quota, con valori di circa -30/-35° a 500hpa. I temporali nevosi sono quindi all'ordine del giorno. Uno in particolare colpisce Foligno nella tarda serata del 15 Febbraio, la pioggia battente si tramuta in neve e una fitta precipitazione bianca interessa la città per una mezz'ora, senza lasciare tracce tangibili, ma solo tanta meraviglia. A Colfiorito la palude, coperta da uno spesso strato di ghiaccio, è di nuovo sotto la fitta nevicata.
La palude di Colfiorito, completamente gelata, sotto la bufera il giorno di San Valentino
Una breve pausa anticiclonica ci introduce nell'ultima decade di Febbraio. Il gelo non molla la presa, la mattina del 19 Febbraio Città di Castello scende a -6.5°, Foligno a -5.5°, Perugia a -5°, Spoleto a -4.5°, Norcia a -10°.
Il Generale Inverno non intende abdicare, e aiutato ancora dal potente blocking atlantico operato dall'alta pressione, è pronto anzi a dare il meglio di sé, regalandoci ancora due settimane di puro inverno d'altri tempi.
Continua...
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#13 DragonIce Ven 19 Set, 2008 14:49
resoconto perfetto, ma il 15 febbraio mi ricordo i tetti abbastanza bianchi! prima pioggia e poi neve, ma in serata aveva cumulato. almeno sui tetti, io ero malato e più di quello nn ho potuto controllare.
che brutto mese quel febbraio ragazzi.. lasciato dalla ex praticamente il giorno di san Valentino, ammalato e fuori nevicava che era un amore!
in più i miei compagni di università mi raccontavano della facoltà di ingegneria ammantata di bianco!
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#14 Poranese457 Ven 19 Set, 2008 15:10
E io ero di nuovo rientrato a Porano da Perugi di gran fretta, viste le previsioni che facevamo in facoltà con Ternano e che auspicavano neve sicura... stasera pure il mio meno serio report fotografico, ma ho da spiattellare pure alcune foto "gelide" del 26 Gennaio, the day after
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#16 Poranese457 Ven 19 Set, 2008 20:55
Bene fili... deve esser giunta la mia volta allora...
Era il giorno dopo... il 26 gennaio 2008 dunque, quando mi svegliai e il manto di neve era rimsto bello solido, tanto che tutte le strade del paese godevano di questa splendida salute...
Ovviamente anche la via di casa mia non poteva rimanere immune dal fascino del ghiaccio perenne....
(notare il mio ape blu in fase di riscaldamento)
E sempre parlando di ghiaccio.... il mio lampione preferito con un'ospite inusuale...
Mi faccio un rapido giro per il paese a piedi e trovo ancora strade innevatissime, questa sembra una tappa dal Rally di Norvegia... ed è una strada provinciale che passa dentro al paese
Un'immagine caratteristica di un fosso scomparso sotto la neve e dell'acqua in fase di ghiacciamento...
Continuando la mia passeggiata per Porano mi trovo davanti allo spettacolo del Parco di Villa Paolina completamente ammantato di bianco....
Questa invece è un'immagine della strada che porta alla piazza del paese....
Infine dopo questa lunga passeggiata per il paese, un pò di sano relax su un cumuletto di neve (eravamo ancora al secondo giorno... oh Madonna  )
Proprio per finire... vi ricordate la piantina amata da mia mamma della sera prima? Ecco come si presenta il giorno dopo....
Bene ragazzi, scusate per la fretta con cui ho scritto questo mio secondo intervento ma il tempo è sempre poco... in ogni caso spero vi sia piaciuto insieme alle foto.
Di nuovo la palla a chi vuole aggiungere qualcosa o a Fili che so già essere a lavoro sulla terza parte del resoconto
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#17 Fili Ven 19 Set, 2008 21:25
Se la prima decade di Febbraio ha portato il gelo mattutino, e la seconda di nuovo la neve alle basse quote, la terza decade del mese porta in dote degli umbri la pioggia: l'anticiclone Oceanico infatti non vuole saperne di impadronirsi del Mediterraneo e fa di tutto per rendere memorabile questo inverno. E ci riesce benissimo.
Un nuovo movimento orario di questa imponente struttura, infatti, lo porta a saldarsi per la terza volta in questo mese con il collega russo-scandinavo. Questa volta l'asse portante del ponte anticlonico è decisamente settentrionale, una linea immaginaria che va dall'Islanda alla nuova Zemlja. Lungo il bordo meridionale di questa struttura si muovono fredde correnti siberiane, che però stavolta tengono una direzione molto più settentrionale delle precedenti, passando a Nord delle Alpi e invadendo con il loro carico di freddo e neve la Germania e la Francia, spingendosi fino al Regno Unito. L'isoterma di -5° ad 850hpa abbraccia l'intera Europa centrale fino a Barcellona, investendo anche l'Italia settentrionale.
Parzialmente coinvolto nei giochi nevosi risulta quindi anche il Nord Italia, in quanto l'aria fredda entrata nel Mediterraneo Occidentale genera una bassa pressione che richiama da SW correnti più umide, che scorrendo sopra l'aria fredda causano imponenti nevicate fino in Pianura Padana, in particolar modo lungo la fascia pedemontana emiliana.
Al centro, in particolar modo in Umbria, la neve inizialmente cade solamente oltre i 700metri, ma le condizioni cambieranno rapidamente.
Il giorno 23 Febbraio, infatti, il sistema perturbato che aveva portato neve fino a Barcellona si sposta sull'Italia, attirando aria sempre più fredda ed instabile dalla Valle del Rodano: è di nuovo neve, sempre più abbondante. L'acropoli di Perugia è coperta da 15 cm di manto bianco, ne cadono 30 a Città della Pieve e 20 sulle colline dell'Orvietano, cosiccome a Città di Castello, Gubbio e Gualdo. L'Umbria sud-orientale risente momentaneamente del richiamo tiepido da SW, e la quota neve rimane stabile sui 600m, con pioggia fredda e battente su Foligno, Spoleto e Terni. Ancora grande neve in Appennino invece, con Colfiorito che oltrepassa il mezzo metro di accumulo, con mucchi superiori al metro nei punti esposti.
Piazza IV Novembre a Perugia ammantata di neve, 23 Febbraio 2005
Accumulo di neve a Dignano, presso Colfiorito, 800mslm
La perturbazione che sta regalando tanta neve al centro Italia non riesce a progredire verso est, stante il blocco anticiclonico presente sulla Russia. L'aria fredda ed instabile in continuo ingresso da NW genera cumuli temporaleschi, che scaricano sottoforma di neve l'umidità presente nell'aria: a più riprese nevica su Perugia oltre i 400m, si imbiancano ancora Spoleto, Città di Castello ed Assisi, il Lago Trasimeno e il Pievese. Ancora pioggia fredda in pianura invece, con fiocchi fradici di tanto in tanto a Foligno e Terni. Sull'Appennino Umbro-Marchigiano è di nuovo emergenza, con accumuli localmente superiori ai 2 metri.
Raccordo Perugia-Bettolle nei pressi di Prepo il 23 Febbraio
Città di Castello, 23 Febbraio
E il peggio (o il meglio) deve ancora arrivare: noncurante della stagione che avanza e delle giornate che si allungano, il Generale Inverno non ne vuole sapere di farla finita. Il 27 Febbraio è una mattina gelida: Castelluccio scende a -10°, -18° sui Piani. Gualdo Tadino si ferma a -5°, Foligno a 0°. Ma si sta preparando la stoccata più fredda di tutto il trimestre invernale.
Alba di ghiaccio a Castelluccio di Norcia il 27 Febbraio
L'aria gelida siberiana bussa alle porte dell'Europa e dell'Italia: è il 28 Febbraio, e una delle pagine memorabili della storia meteorologica italiana sta per essere scritta.
Continua...
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#18 Fili Ven 19 Set, 2008 22:31
Un'imponente discesa di aria siberiana, proveniente direttamente dalle lontane steppe sarmatiche, sta invadendo l'Europa centro-orientale: si tratta dell'episodio freddo più importante dal famigerato burjan del dicembre 1996. L'aria siberiana ha la cartteristica di essere molto asciutta, e gelida nei bassi strati: ecco così che l'isoterma di -15° ad 850hpa investe Parigi, a Berlino transita addirittura una -17°: nevica a Londra, Parigi, Berlino, Praga, Vienna, Varsavia. La Russia scende fino a -30°, ed a Mosca è strage di senzatetto.
L'Italia, inizialmente ai margini, viene investita anch'essa in pieno dall'aria siberiana, ed è burjan: tormente di neve si abbattono sull'Appennino, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Calabria vengono ricoperte di neve. L'isoterma di -10° ad 850hpa arriva a toccare Napoli. Fiocchi di neve segnalati anche su Roma.
Nuove nevicate in Umbria, a Perugia un vento gelido sferza il centro storico ed il pavè ghiaccia, cosiccome la fontana in Piazza Italia. Era appunto dal 1996 che non si assisteva ad un simile fenomeno. Tutto l'Appennino è sotto la tormenta di neve, e le temperature sono in picchiata: non si sale sopra i -4° a Colfiorito il 1 marzo 2005: l'inizio della primavera meteorologica. Castelluccio paese tocca i -16°, con il terrificante windchill di -29°!
Ma il 1 marzo passerà alla storia come un giorno di ghiaccio in tutta l'Umbria. Nessuna città supera gli 0° durante il giorno: -0.1° a Terni, -0.3° a Perugia, -1° a Foligno, -4° a Gualdo, -6° a Castelluccio, -8° a Cascia.
Termometro a Gualdo Tadino, alle 14 del 1 Marzo 2005
Questa volta, però, nemmeno il Nord non sta a guardare: la mattina stessa del 1 marzo, complice la serenità dei cieli e l'assenza di vento, le temperature minime raggiungono valori di altri tempi: Piacenza -13°, Udine -12°, Bologna -10°, Ferrara -9°, Venezia -7°. Tutto questo gelo non andrà sprecato: una nuova perturbazione è infatti alle porte dell'Italia, ed ad aspettarla trova un cuscino freddo pressochè perfetto: è subito grande neve in tutto il nord-ovest Italia, con la Liguria e Genova che ricevono la più grande nevicata della loro storia recente: la mattina del 2 marzo 2005 a Genova cadono 30cm di neve, l'autostrada ligure è paralizzata dal ghiaccio e dai camion messisi di traverso, migliaia di autovetture sono bloccate nella neve. Anche il traffico ferroviario è paralizzato, e per andare da Milano a Firenze occorrono più di sei ore. Nevica nel frattempo a Bologna, Ferrara, Venezia. Ma l'alta pressione avanza, e libera i cieli del Nord, lasciandosi dietro un paesaggio siberiano. A Cervinia splende il sole, ma ai 3500m del Plateau Rosà il termometro segna -27°, con raffiche di vento a 70 Km/h. Il windchill è terrificante.
Nevica in Toscana, a Prato, Arezzo, Siena cadono dai 5 ai 15cm di neve.
Pianura Padana o...Jacuzia?
In Umbria, invece, quella del 2 marzo è una giornata interlocutoria sotto il punto di vista precipitativo, ma sicuramente non dal punto di vista termico: vengono infatti abbattuti numerosi record trentennali: -8.1° la minima di Foligno città, che per Marzo è record assoluto. Ma a fare notizia sono i -32° del Pian Grande di Castelluccio, che conferma la sua nomea di “Piccolo Tibet” ad un passo dal record storico di -35° del gennaio 1985. Altri valori: impressionante Norcia con -18°, poi Spoleto -11°, Città di Castello -9°, Assisi -7°, Perugia e Tuoro -6°.
Pian Perduto: -32° e un'atmosfera magica...
La perturbazione che tanta neve ha portato al Nord, nel frattempo sta coprendo i cieli dell'Umbria. Per Foligno si consumerà una beffa atroce: il giorno 3 marzo 2005 cadono 21mm di pioggia, con la temperatura inchiodata a 2° sopra lo zero. Cento metri più in alto, è solo neve.
Una breve pausa segue a due giorni di pioggia, i valori massimi sembrano risalire fino a portarsi in media con il periodo, Foligno tocca i +14° il 5 marzo. Ma è un fuoco di paglia.
L'ennesima sortita verso Nord dell'anticiclone delle Azzorre pilota infatti verso l'Italia una nuova stilettata artica: è il 5 marzo del 2005, e la neve torna di nuovo a cadere su Foligno città. Una spolverata la mattina, giusto per ricordare a tutti che l'inverno più freddo degli ultimi 20 anni non è ancora finito.
E se a Foligno cadono 2 cm di neve, ben diversa è la situazione nel resto della regione: il tuderte è ammantato da 15cm, cosiccome l'orvietano ed il pievese. A Perugia cadono 10cm, a Spoleto 15, a Norcia 20. Questa volta saltato completamente il settore nord dell'Umbria, a causa del posizionamento basso del minimo di pressione.
Spoleto, la mattina del 5 Marzo 2005
Esauritasi l'ultima fase perturbata, ecco che l'anticiclone oceanico prova a ricordare all'Italia che siamo nel Mediterraneo, che siamo nella prima decade di Marzo, che l'inverno è finito. L'alta pressione si corica sui paralleli, tentando di impadronirsi del Bel Paese. I cieli si ripuliscono, e lo spettacolo è incredibile: l'intera Italia centro-meridionale è coperta di neve, sin quasi sulle coste adriatiche.
L'Italia peninsulare coperta di neve
Nel frattempo, una saccatura nord-atlantica cerca di affondare sull'Europa occidentale: si teme un repentino rialzo termico, e lo scioglimento rapido della grande quantità di neve caduta. Fortunatamente il peggioramento si rivelerà meno intenso del previsto, ed il richiamo umido e mite di libeccio intaccherà il manto nevoso solo fino alle quote medie. Siamo al 9 Marzo 2005.
Per il Generale Inverno, è l'inizio della fine. L'alta pressione delle Azzorre conquista Km verso Est, e libera l'Italia dalla morsa della neve, ma non da quella del gelo. L'11 marzo, il termometro a Foligno scende nuovamente sotto lo zero, segnando -3.5°. Valori inferiori si registreranno a Spoleto e Città di Castello, intorno ai 6° negativi.
Ma il sole inizia ad essere alto nel cielo, e le massime salgono, stante l'aumento delle temperature in quota: un poderoso aumento termico porta i valori massimi a superare i 20°, toccando i +23° a Foligno il 18 Marzo 2005: è l'anticiclone africano, è la primavera. La natura può finalmente riprendere il suo corso.
Si conclude così una delle pagine più emozionanti e per certi versi tragiche della storia meteorologica recente della nostra regione. Rimarrano per sempre nei nostri ricordi le nevicate continue a quote basso-collinari, gli 11 giorni consecutivi con minime negative, i metri di neve dell'Appennino sin dai 500metri, le minime siberiane del 1 marzo, il successivo giorno di ghiaccio in tutta l'Umbria. E ancora, i temporali nevosi, le bufere di vento e neve, il rumore della catene e gli spazzaneve costretti al super-lavoro.
Ricorderemo purtroppo anche le difficoltà di chi è rimasto bloccato nel traffico, dei paesi isolati e dei senzatetto in difficoltà.
Ma soprattutto ricorderemo la neve, che per 40 giorni è stata la nostra compagna di viaggio quotidiana, l'abbiamo vista cadere quasi tutti i giorni, chi in città e chi in collina. L'abbiamo toccata e ammirata.
Sì, non c'è che dire, almeno per me è stato l'inverno più divertente che abbia mai vissuto. Con la speranza che un giorno, il prima possibile, questo ricordo possa venire rinverdito.
Spero che vi sia piaciuto il mio racconto, e che sia stato il più esauriente possibile. Ma che soprattutto, anche se solo per pochi istanti, vi abbia riportato con la mente a quei fantastici giorni.
..... Fine.
Ringrazio:
Wetterzentrale.de per le mappe.
Umbriameteo.com per il contributo fotografico e qualche dettaglio di cronaca.
Luisito per i dati termici e precipitativi di Foligno.
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#19 burjan Ven 19 Set, 2008 22:38
Bravo veramente, un capolavoro.
Chi dimenticherà mai quella serata a 2° con tutto il mondo (fra cui tutti gli stronzi che stanno qua dentro e che godevano come matti) fuori di testa per la neve?
____________ Il dono della previsione è far comprendere quanto sia perfettamente inutile dare una risposta alle domande sbagliate (Ursula Le Guin)
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#21 Poranese457 Sab 20 Set, 2008 08:29
Fili.... davvero un racconto da 11110000 e lode, non ho parole.... mi sono quasi emozionato!!!
A breve arrivano anche le mie foto della "questione"
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#22 Poranese457 Sab 20 Set, 2008 09:00
Eccoci...
Dunque.... Si parlava di Febbraio.... anche qui le nevicate furono ripetute e se non per intensità, vengono ricordate sicuramente per la loro costanza e la capacità di mantenere al suolo quella neve caduta ormai 30 giorni prima...
In questo video vedete la nevicata del 20 Febbraio mattina, cadevano veri e propri fazzoletti. CLIKKA QUI PER IL VIDEO
(non l'ho messo su youtube perchè al momento... ho qualche problemino legale con loro  )
Passando invece al 23 Febbraio 2005 splendidamente raccontato da Fili nel messaggio precedente, anche qui il colle poranese viene investito da una notevolissima nevicata.
Affacciandomi di mattino presto alla finestra, è di nuovo questo lo spettacolo che mi trovo davanti...
Anche la mia strada di casa è di nuovo totalmente invisibile:
Un giro per il paese ed il panorama è di nuovo quello visto più volte nell'ultimo mese:
Nelle due immagini seguenti verrebbe invece da chiedersi dov'è Sebastian Loeb e la sua Citroen
Dei poveri tronchi....
Questo era una piccola parte del 23 febbraio..
Una rapida occhiata anche a quella che fu invece la nevicata del 5 Marzo 2005, con di nuovo il paesaggio tutto bianco... erano ormai 40 i giorni consecutivi con neve al suolo e freddo pungente, tanto che in quei giorni si registrò una minima, qui a Porano, di -7.4°C!!!
Mai cartello sembrava più indicato di questo in quell'inverno 2005, con quello sfondo poi....
Questo albero sembra proprio non poterne più della tanta neve subita in quello spettacolare inverno:
Questo l'accumulo di quel giorno (premetto che la neve cadde la sera del 4 Marzo):
Ora un breve giro per le lande Poranesi:
Ed infine, concludendo così il mio intervento in questa storia magicamente raccontata da Filippo, l'immagine dell'albero della piazza di Porano, rappresenta stancamente anche l'umore di tutti i paesani forse stanchi nella stessa misura che meravigliati da quell'inverno particolarmente nivoso!
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#23 Marco376 Sab 20 Set, 2008 09:32
Filì sono senza parole.
Davvero un lavoro eccezionale anzi ecceziunale veramente!
Ottimo anche il reportage fotografico.
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#24 Fili Sab 20 Set, 2008 09:56
Grazie sono contento vi sia piaciuto...mi sono divertito molto a raccontare il tutto! Ovviamente con i ricordi un po sfocati di oramai 4 anni fa!
Mi dispiace solo avere poche foto di febbraio/marzo, ma a febbraio ero a Ferrara per studio, e a Marzo a Cervinia in settimana bianca...  altrimenti il mio contributo fotografico sarebbe stato all'altezza di quello di Leo.
Ora ne ho già in mente un altro, ovviamente più breve...ma credo comunque interessante!
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