Stavo per riportarla io, mi hai anticipato:
Taricone in fin di vita
dopo il lancio col paracadute
Un avvitamento, poi lo schianto. Per l'ex concorrente del Gf e attore emorragia interna e numerose lesioni
MILANO - Pietro Taricone è ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale di Terni, dove è stato sottoposto a intervento chirurgico: le condizioni dell'attore, rimasto ferito dopo essersi lanciato con il paracadute, sono giudicate «disperate». L'attore - secondo quanto si è appreso da fonti sanitarie - ha riportato numerosi lesioni in diverse parti del corpo e una emorragia interna. All'arrivo in ospedale, Taricone non era cosciente.
L'INCIDENTE - A provocare l'avvitamento e il successivo schianto del paracadute dell'attore, che si era lanciato presso la pista dell'Aviosuperficie di Terni ( dove l'ex gieffino abitualmente pratica questo sport), sarebbe stata una manovra sbagliata. Questa almeno l'ipotesi della polizia, in base agli accertamenti condotti fino a questo momento. Alcuni testimoni hanno infatti visto l'attore scendere regolarmente. Quindi la manovra che, secondo alcuni di coloro che hanno assistito a quanto successo, ha provocato la caduta. Taricone, 35 anni, divenuto noto dopo la sua partecipazione alla prima edizione del «Grande Fratello», quella del 2000, ha intrapreso la carriera di attore e di recente ha partecipato con successo alla fiction Tutti pazzi per amore. L'attore, dopo l'incidente, è stato immediatamente ricoverato nell'ospedale di Terni, dove lo ha raggiunto la compagna Kasia Smutniak e il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo . Taricone ha subito fratture multiple. All'Aviosuperficie di Terni sono intervenuti polizia e carabinieri per accertare le cause dell'incidente.
I PRECEDENTI - Il 3 aprile e il primo maggio scorsi due paracadutisti sono morti in seguito a incidenti avvenuti proprio presso l'aviosupeficie di Terni, una sorta di piccolo aeroporto dove è accaduto l'incidente a Taricone. Il primo il 3 aprile scorso quando un giovane di 27 anni, romano e considerato molto esperto - aveva alle spalle circa 450 lanci - è morto scontrandosi con un altro paracadutista rimasto a sua volta gravemente ferito. I due si erano lanciati da un piccolo aereo decollato dall'aviosuperfice. A una quarantina di metri da terra il 27enne è finito contro il compagno dopo aver eseguito una virata. A quel punto i paracadute si sono intrecciati e la vela della vittima si è sgonfiata, facendolo precipitare al suolo e l'uomo è morto sul colpo. Un secondo incidente è costato la vita il 1° maggio a Paolo Capretti, 38 anni di Ripatransone (San Benedetto del Tronto). In questo caso a causare la morte dell'uomo la mancata apertura del paracadute d'emergenza. Prima dell'apertura delle vele infatti Capretti si è scontrato con un altro paracadutista. Dopo lo scontro ha tentato di aprire il paracadute di emergenza che però non si è aperto.
http://www.corriere.it/cronache/10_...44f02aabe.shtml
Porta un po' sfiga st'aviosuperficie, eh? :blink: