Qualche giorno fa era saltata fuori una discussione inerente la possibilità di abbassare i prezzi dei carburanti non servendosi negli impianti colorati Shell ed Esso....
Lavorando in questo settore, e nn per questo volendo difendere i "petrolieri", mi sento probabilmente in dovere di dare delle spiegazioni...
Innanzi tutto gli impianti carburanti battenti bandiera società petrolifere famose non sono mai a gestione diretta, cioè i benzinai che vedete sui piazzali non ricevono lo stipendio dalle varie Api, Shell, Ip, Tamoil ecc ecc ma sono affidati ai così detti "gestori", cioè delle persone che ricevono il così detto pro-litro, una quota variabile definita da contratto, per ogni litro venduto... ora questo pro-litro è l'effettivo (ed unico) guadagno di colui che vi mette la benzina nella macchina.
Smettendo di mettere benzina nei distributori sopra indicati non si andrebbe ad impoverire la società in se ma solamente il gestore dell'impianto.....
Potreste voi obiettare che senza gli introiti derivanti dalla vedita sugli impianti le compagnie vedrebbero i loro incassi diminuire sostanzialmente e quindi, come diceva Beppe Grillo, sarebbero costretti a calare notevolmente i loro prezzi...
C'è un errore di fondo in questo ragionamento.... cioè sono le stesse compagnie petrolifere che sono propietarie degli impianti di raffinazione e dei depositi carburanti, e quindi sono loro a decidere il prezzo a cui vendere "all'ingrosso" il carburante...
Mi spiego meglio....
una società privata, come quella in cui lavoro io, basa la propria economia sull'acquistare una grande quantità di carburante a prezzo basso e rivenderla a prezzi scontati tramite un'economia che non sto qui a spiegarvi, altrimenti sarebbe spionaggio :D
Ebbene.... se le società petrolifere proprietarie delle raffinerie dalle quali le piccole società acquistano carburante vedono che non hanno più incassi xke i clienti si sono spostati tutti verso gli impianti con lo sconto, non fanno altro che alzare i prezzi di vendita all'ingrosso costringendo pure le società private a rialzare i propri prezzi....
Non so se mi spiego...
Oppure altra soluzione....
A Viterbo la Shell stava perdendo tutti i propri clienti a causa di una socità privata che faceva sconti a non finire in tutta la città... ebbene, siccome la Shell è la più grande compagnia del mondo (DEL MONDO) e non gliene può fregare di meno di abbassare il proprio guadagno (non azzerarlo, abbassarlo) su una piccola cittadina italiana, non ha fatto altro che buttare giù i prezzi sui propri impianti facendo, di conseguenza, di nuovo il pieno di clienti... Questo perchè giustamente a parità di prezzo il cliente va nel distributore con il nome più noto e una certa fama alle spalle...
Anche qui poi andrebbe fatto un discorso a parte...
la credenza che la benzina venduta sugli impianti così detti DI COLORE sia più buona di quella venduta delle pompe private è assolutamente priva di fondamento....
Questo non lo faccio per tirare acqua al mio mulino, considerate che il discorso fatto prima va assolutamente contro il mio privato interesse, ma solo per chiarire la questione.
Quando gli autotreni della soc. in cui lavoro vanno a caricare tutte le mattine carburante in raffineria o in deposito caricano esattamente la stessa merce che va a finire sugli impianti Shell, Total, Esso ecc ecc...
vorrei farvi vedere i buoni di carico ma non si può... sono dei fogli con i dati dell'autista, del camion, della soc in cui lavorano ed in alto a sinistra, per quanto riguarda la raffineria di Roma, ci sono tre caselle con scritto... TOTAL, ERG, SHELL
In base ai contratti della società con le compagnie petrolifere l'autista dell'autocisterna non fa altro che mettere la crocetta nel relativo spazio e in raffineria sanno per conto di chi è venduta quella merce.... ma in pratica, caricano tutti dagli stessi ponti di carico, indistintamente!!!
Addirittura, quando c'è scarisità di merce tipo sotto sciopero, capita che si carichi per la Shell conto Erg... cioè la Shell fattura alla Erg la quale rifattura alla socità che va a ritirare il prodotto...
Ragazzi il mercato petrolifero è uno dei più complessi al mondo e nn certo boicottando le pompe si riuscirà a far calare i prezzi del carburante, anzi... è quello il modo giusto per trovarci a pagare fra un anno la benzina 2€ al litro :D :D
So che posso non esser stato chiaro in quello che ho detto ma il discorso è veramente complesso e inoltre non si può scrivere tutto su internet... a buon intenditor poche parole...
in ogni caso resto a disposizione per tutti i chiarimenti del caso, anche al meteopranzo!
Buon rifornimento a tutti :D :D
Caro Benzina
Titolo: Re: Caro Benzina
Grazie Leo... discorso ampiamente chiarificatore su un argomento decisamente complesso che non è semplice da affrontare tecnicamente per chi non è nel settore.
Non credo che i petrolieri facciano il bene dei cittadini, e i continui rialzi (soprattutto delle compagnie, anche magari a fronte di ribassi del prezzo del greggio) sono troppo spesso ingiustificati. Ma se tra paese e paese ci sono differenze di prezzo esagerate, la colpa non è al 100% a loro carico. Quello che ritengo davvero scandaloso, è che negli ultimi anni, nessun governo ha mai fatto nulla per questo problema. La storia delle accise la conoscono tutti credo, ma forse nessuno è a conoscenza di quali accise gravano sul costo del carburante. E allora ve le elenco:
- 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935;
- 14 lire per la crisi di Suez del 1956;
- 10 lire per il disastro del Vajont del 1963;
- 10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966;
- 10 lire per il terremoto del Belice del 1968;
- 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976;
- 75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980;
- 205 lire per la missione in Libano del 1983;
- 22 lire per la missione in Bosnia del 1996;
- 0,020 euro per rinnovo contratto autoferrotranviari 2004
Il tutto per un totale di 486 lire, cioè 0,25 euro!
Cioè: paghiamo ancora tasse sulla guerra dell'Abissinia di 100 anni fa!!! Ma ci rendiamo conto??? Il buon senso vorrebbe che al cessare della causa che determina una tassa, dovrebbe cessare la tassa stessa. In Italia invece non è così. Anzi, su queste accise che in sostanza sono tasse, viene applicata anche l’Iva, cioè una tassa sulla tassa!!! E il tutto sale a 0.30 euro... Capisco che fino a qualche anno fa 0.30 euro potevano non fare la differenza, ma oggi, con costi così alti, anche un ribasso di questo tenore potrebbe far tirare un po' di respiro.
Ma nessuno fa mai nulla, e ci si scaricano le responsabilità a vicenda: i petrolieri che si giustificano, e il governo che invece ritiene che la colpa sia solo la loro.
Insomma, finiamo sempre sulla medesima conclusione, e cioè che nel rimetterci in queste situazioni, siamo sempre noi cittadini.
Non credo che i petrolieri facciano il bene dei cittadini, e i continui rialzi (soprattutto delle compagnie, anche magari a fronte di ribassi del prezzo del greggio) sono troppo spesso ingiustificati. Ma se tra paese e paese ci sono differenze di prezzo esagerate, la colpa non è al 100% a loro carico. Quello che ritengo davvero scandaloso, è che negli ultimi anni, nessun governo ha mai fatto nulla per questo problema. La storia delle accise la conoscono tutti credo, ma forse nessuno è a conoscenza di quali accise gravano sul costo del carburante. E allora ve le elenco:
- 1,90 lire per la guerra di Abissinia del 1935;
- 14 lire per la crisi di Suez del 1956;
- 10 lire per il disastro del Vajont del 1963;
- 10 lire per l'alluvione di Firenze del 1966;
- 10 lire per il terremoto del Belice del 1968;
- 99 lire per il terremoto del Friuli del 1976;
- 75 lire per il terremoto dell'Irpinia del 1980;
- 205 lire per la missione in Libano del 1983;
- 22 lire per la missione in Bosnia del 1996;
- 0,020 euro per rinnovo contratto autoferrotranviari 2004
Il tutto per un totale di 486 lire, cioè 0,25 euro!
Cioè: paghiamo ancora tasse sulla guerra dell'Abissinia di 100 anni fa!!! Ma ci rendiamo conto??? Il buon senso vorrebbe che al cessare della causa che determina una tassa, dovrebbe cessare la tassa stessa. In Italia invece non è così. Anzi, su queste accise che in sostanza sono tasse, viene applicata anche l’Iva, cioè una tassa sulla tassa!!! E il tutto sale a 0.30 euro... Capisco che fino a qualche anno fa 0.30 euro potevano non fare la differenza, ma oggi, con costi così alti, anche un ribasso di questo tenore potrebbe far tirare un po' di respiro.
Ma nessuno fa mai nulla, e ci si scaricano le responsabilità a vicenda: i petrolieri che si giustificano, e il governo che invece ritiene che la colpa sia solo la loro.
Insomma, finiamo sempre sulla medesima conclusione, e cioè che nel rimetterci in queste situazioni, siamo sempre noi cittadini.
Titolo: Re: Caro Benzina
Ragazzi, vi ringrazio :inchino: per la chiarezza e per avermi dato notizie su cose che non sapevo assolutamente.
Il mio discorso è molto semplice:
1) Quando il prezzo al barile sale, il costo della benzina al pubblico si impenna immediatamente. Il contrario non avviene MAI.
2) Il petrolio si paga in dollari, beh noi abbiamo l'euro che è fortissimo sulla moneta americana e non cambia nulla.
Ricordo ancora i vecchi TG quando davano la colpa alla pochezza della lira sul dollaro...
3) Ogni volta che si è a ridosso delle feste o delle vacanze estive o natalizie la benzina automaticamente aumenta.
La conseguenza di tutto questo è che le grandi compagnie che forniscono petrolio aumentano il loro fatturato in maniera enorme ogni anno.
Sono così potenti da condizionare interi governi. L'esempio più evidente è l'amministrazione Bush completamente sovvenzionata da tali aziende.
Il mio discorso è molto semplice:
1) Quando il prezzo al barile sale, il costo della benzina al pubblico si impenna immediatamente. Il contrario non avviene MAI.
2) Il petrolio si paga in dollari, beh noi abbiamo l'euro che è fortissimo sulla moneta americana e non cambia nulla.
Ricordo ancora i vecchi TG quando davano la colpa alla pochezza della lira sul dollaro...
3) Ogni volta che si è a ridosso delle feste o delle vacanze estive o natalizie la benzina automaticamente aumenta.
La conseguenza di tutto questo è che le grandi compagnie che forniscono petrolio aumentano il loro fatturato in maniera enorme ogni anno.
Sono così potenti da condizionare interi governi. L'esempio più evidente è l'amministrazione Bush completamente sovvenzionata da tali aziende.
Titolo: Re: Caro Benzina
Quoto in toto Francesco, e sono convinto del condizionamento sui governi, ma sono d'altra parte sicuro che se il NOSTRO governo togliesse quegli 0.30 euro di accise (che in un pieno diventano mediamente 15/20 euro) i petrolieri non se ne avrebbero a male. Basta un po' di buona volontà e di buon senso, anche a fronte dei significati che hanno ora quelle tasse.
Titolo: Re: Caro Benzina
Francesco hai pienamente ragione, i margini delle compagnie petrolifere nn variano mai... anzi!
Ti smentisco su una di quelle verità intese oggi come luogo comune tra i più diffusi e tra i più errati, come ho scoperto con mio sommo stupure...
E cioè che quando il prezzo del barile sale non c'è l'istantaneo aumento sulla rete e quando cala la mancanza di abbassamento di prezzi...
Il prezzo del carburante all'ingrosso varia tutti i giorni più volte al giorno, fino alla chiusura serale che se nn mi sbaglio è verso le 17, e nel mercato europeo viene deciso dalla borsa di Londra... ecco, il "listino" prezzi del carburante europeo si chiama Platt's e io ho modo di consultarlo tutte le mattie...
ebbene credetem quando vi dico che ci sono giorni in cui la differenza tra ingrosso e rete è talmente sottile che il guardagno viene quasi azzerato.... ovviamente ciò viene compensato dai "giorni normali" quando cioè il margine è ampio.....
Succede decisamente più spesso che ad un calo del prezzo del barile segua quasi immediatamente un calo dei prezzi sulla rete... questa è la realtà, fidatevi!
putroppo un problema alla base del sopradetto luogo comune è la malinformazione televisiva (tanto per cambiare).... innanzi tutto quando varia il prezzo del barile (cioè il prezzo alla produzione) gli effetti di questa variazione si avvertono sul mercato con giorni di ritardo... figuriamoci sulla rete!!!!!
Non c'è il riscontro immediato di cui si parla tanto in televisione...
E' vero invece che il rapporto euro/dollaro influisce direttamente sul prezzo, sia all'ingrosso che al dettaglio... infatti quando tutte le mattine si calcola il prezzo di acquisto della merce un parametro fondamentale è proprio il cambio euro/dollaro..... putroppo la proporzione diretta tra le variazioni dei prezzi delle due valute viene spesso vanificata dalla borsa di londra di cui sopra!
So che potreste nn credermi perchè sono argomentazioni completamente fuori del comune modo di pensare, ma questo è quanto!
Ricordo sempre che io nn difendo il mercato del petrolio e chi ci sta dietro (un branco di ladri, indubbiamente) ma cerco solo di spiegare meglio qualche meccanismo, per quanto mi è concesso...!
Ti smentisco su una di quelle verità intese oggi come luogo comune tra i più diffusi e tra i più errati, come ho scoperto con mio sommo stupure...
E cioè che quando il prezzo del barile sale non c'è l'istantaneo aumento sulla rete e quando cala la mancanza di abbassamento di prezzi...
Il prezzo del carburante all'ingrosso varia tutti i giorni più volte al giorno, fino alla chiusura serale che se nn mi sbaglio è verso le 17, e nel mercato europeo viene deciso dalla borsa di Londra... ecco, il "listino" prezzi del carburante europeo si chiama Platt's e io ho modo di consultarlo tutte le mattie...
ebbene credetem quando vi dico che ci sono giorni in cui la differenza tra ingrosso e rete è talmente sottile che il guardagno viene quasi azzerato.... ovviamente ciò viene compensato dai "giorni normali" quando cioè il margine è ampio.....
Succede decisamente più spesso che ad un calo del prezzo del barile segua quasi immediatamente un calo dei prezzi sulla rete... questa è la realtà, fidatevi!
putroppo un problema alla base del sopradetto luogo comune è la malinformazione televisiva (tanto per cambiare).... innanzi tutto quando varia il prezzo del barile (cioè il prezzo alla produzione) gli effetti di questa variazione si avvertono sul mercato con giorni di ritardo... figuriamoci sulla rete!!!!!
Non c'è il riscontro immediato di cui si parla tanto in televisione...
E' vero invece che il rapporto euro/dollaro influisce direttamente sul prezzo, sia all'ingrosso che al dettaglio... infatti quando tutte le mattine si calcola il prezzo di acquisto della merce un parametro fondamentale è proprio il cambio euro/dollaro..... putroppo la proporzione diretta tra le variazioni dei prezzi delle due valute viene spesso vanificata dalla borsa di londra di cui sopra!
So che potreste nn credermi perchè sono argomentazioni completamente fuori del comune modo di pensare, ma questo è quanto!
Ricordo sempre che io nn difendo il mercato del petrolio e chi ci sta dietro (un branco di ladri, indubbiamente) ma cerco solo di spiegare meglio qualche meccanismo, per quanto mi è concesso...!
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