#1 marvel Ven 01 Ott, 2010 12:55
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#3 Frasnow Ven 01 Ott, 2010 13:18
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#5 Pigimeteo Ven 01 Ott, 2010 18:54
Bravo, cervo! Il vero cornuto è quello che prendi a cornate...
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#6 and1966 Ven 01 Ott, 2010 22:30
p.s.: Non vi fate beccare da una scrofa di cinghiale con annessa prole, e sopratutto non minacciate i pargoletti: in caso di stridìo di uno dei cuccioli spaventati, in confronto al cervo quello che vi potrebbe far passare è molto peggio ....
Ciò detto, e so di attirarmi antipatie, io non sono per principio contrario alla caccia, pur non avendola mai attivamente praticata.
La caccia che ho conosciuto in passato, io che sono figlio, nipote e pronipote di cacciatori, è, per me, uno sport di alto valore.
Sono concorde con il cenno fatto da Francesco il beroitano, che evidentemente conosce i polli (dalle sue parti so esserci una certa tradizione come dalle mie): adesso non parlerei piu' di cacciatori, per almeno il 90% dei praticanti, ma di semplici 'sparatori'.
Episodi come quello tragico di Altamura, a parte l'esagerazione di accostamenti alla malavita, provano come oggi molti praticanti si credano dei novelli Tex Willer, pronti a sgrillettare al minimo accenno di movimento, a volte, come in quel caso, con conseguenze tragiche.
Per non parlare di sofisticazione delle tecniche (armi ormai da guerra, come certe carabine che vedo impiegate contro i cinghiali, o gli osceni richiami elettronici...) che rendono ormai impari la lotta. E tanti altri aspetti mistificatori e mortificatori dell' essenza originaria della caccia, tutte ae
rgomentazioni che raccoglierei alla voce 'modernità'.
Vi assicuro tuttavia che la caccia tradizionale, chiamiamola, come quella che si faceva in questo periodo, alzarsi prestissimo (intendo alle 3) con quattro 'azzichi' (= richiami naturali) ed andare a piedi a Pian de' Spilli salendo a piedi da Costacciaro (quando era consentito) o su qualsiasi altro passo, o sciogliere l'ausiliario da penna (cane addestrato, sia esso setter o pointer) ed andare a scovare i vecchi maschi di fagiano che, con grande mestiere si erano salvati dalla mattanza dell' apertura, è qualcosa che ha un suo fascino.
E lì la sfida è un gioco di scacchi, altro che vigliaccheria ..... sapeste quante volte il fagiano, dopo avervi fatto penare tutto il giorno insieme al cane, alla fine si alza lontano ed irraggiungibile con il suo beffardo saluto ......
Ognuno ha i suoi punti di vista. Io dico che al di la' dei propri principi, non mi sembra giusto assimilare chi pratica la caccia ad un essere negativo ......
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#9 Frasnow Sab 02 Ott, 2010 11:58
p.s.: Non vi fate beccare da una scrofa di cinghiale con annessa prole, e sopratutto non minacciate i pargoletti: in caso di stridìo di uno dei cuccioli spaventati, in confronto al cervo quello che vi potrebbe far passare è molto peggio ....
Ciò detto, e so di attirarmi antipatie, io non sono per principio contrario alla caccia, pur non avendola mai attivamente praticata.
La caccia che ho conosciuto in passato, io che sono figlio, nipote e pronipote di cacciatori, è, per me, uno sport di alto valore.
Sono concorde con il cenno fatto da Francesco il beroitano, che evidentemente conosce i polli (dalle sue parti so esserci una certa tradizione come dalle mie): adesso non parlerei piu' di cacciatori, per almeno il 90% dei praticanti, ma di semplici 'sparatori'.
Episodi come quello tragico di Altamura, a parte l'esagerazione di accostamenti alla malavita, provano come oggi molti praticanti si credano dei novelli Tex Willer, pronti a sgrillettare al minimo accenno di movimento, a volte, come in quel caso, con conseguenze tragiche.
Per non parlare di sofisticazione delle tecniche (armi ormai da guerra, come certe carabine che vedo impiegate contro i cinghiali, o gli osceni richiami elettronici...) che rendono ormai impari la lotta. E tanti altri aspetti mistificatori e mortificatori dell' essenza originaria della caccia, tutte ae
rgomentazioni che raccoglierei alla voce 'modernità'.
Vi assicuro tuttavia che la caccia tradizionale, chiamiamola, come quella che si faceva in questo periodo, alzarsi prestissimo (intendo alle 3) con quattro 'azzichi' (= richiami naturali) ed andare a piedi a Pian de' Spilli salendo a piedi da Costacciaro (quando era consentito) o su qualsiasi altro passo, o sciogliere l'ausiliario da penna (cane addestrato, sia esso setter o pointer) ed andare a scovare i vecchi maschi di fagiano che, con grande mestiere si erano salvati dalla mattanza dell' apertura, è qualcosa che ha un suo fascino.
E lì la sfida è un gioco di scacchi, altro che vigliaccheria ..... sapeste quante volte il fagiano, dopo avervi fatto penare tutto il giorno insieme al cane, alla fine si alza lontano ed irraggiungibile con il suo beffardo saluto ......
Ognuno ha i suoi punti di vista. Io dico che al di la' dei propri principi, non mi sembra giusto assimilare chi pratica la caccia ad un essere negativo ...... 
Quoto tutto anche le virgole.
@Fili: ogni volta che lo vedo muoio dalle risate...grandissimo Paolo Villaggio!!!
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#10 snow96 Sab 02 Ott, 2010 13:17
Sono con And: mio nonno è un cacciatore di colombacci, ha 90 anni. Una caccia che richiede 11 mesi di preparazione ... un giorno ve la racconto, per me è un'arte.
Gli sparatutto invece, che se ne vadano in poligono!!!
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#11 Poranese457 Sab 02 Ott, 2010 13:39
p.s.: Non vi fate beccare da una scrofa di cinghiale con annessa prole, e sopratutto non minacciate i pargoletti: in caso di stridìo di uno dei cuccioli spaventati, in confronto al cervo quello che vi potrebbe far passare è molto peggio ....
Ciò detto, e so di attirarmi antipatie, io non sono per principio contrario alla caccia, pur non avendola mai attivamente praticata.
La caccia che ho conosciuto in passato, io che sono figlio, nipote e pronipote di cacciatori, è, per me, uno sport di alto valore.
Sono concorde con il cenno fatto da Francesco il beroitano, che evidentemente conosce i polli (dalle sue parti so esserci una certa tradizione come dalle mie): adesso non parlerei piu' di cacciatori, per almeno il 90% dei praticanti, ma di semplici 'sparatori'.
Episodi come quello tragico di Altamura, a parte l'esagerazione di accostamenti alla malavita, provano come oggi molti praticanti si credano dei novelli Tex Willer, pronti a sgrillettare al minimo accenno di movimento, a volte, come in quel caso, con conseguenze tragiche.
Per non parlare di sofisticazione delle tecniche (armi ormai da guerra, come certe carabine che vedo impiegate contro i cinghiali, o gli osceni richiami elettronici...) che rendono ormai impari la lotta. E tanti altri aspetti mistificatori e mortificatori dell' essenza originaria della caccia, tutte ae
rgomentazioni che raccoglierei alla voce 'modernità'.
Vi assicuro tuttavia che la caccia tradizionale, chiamiamola, come quella che si faceva in questo periodo, alzarsi prestissimo (intendo alle 3) con quattro 'azzichi' (= richiami naturali) ed andare a piedi a Pian de' Spilli salendo a piedi da Costacciaro (quando era consentito) o su qualsiasi altro passo, o sciogliere l'ausiliario da penna (cane addestrato, sia esso setter o pointer) ed andare a scovare i vecchi maschi di fagiano che, con grande mestiere si erano salvati dalla mattanza dell' apertura, è qualcosa che ha un suo fascino.
E lì la sfida è un gioco di scacchi, altro che vigliaccheria ..... sapeste quante volte il fagiano, dopo avervi fatto penare tutto il giorno insieme al cane, alla fine si alza lontano ed irraggiungibile con il suo beffardo saluto ......
Ognuno ha i suoi punti di vista. Io dico che al di la' dei propri principi, non mi sembra giusto assimilare chi pratica la caccia ad un essere negativo ...... 
D'accordissimo!
Il video è grandioso, quello di Fantozzi poi è un delirio puro, però io non ho assolutamente contro la caccia tradizionale.
Anzi è una passione come un altra e soprattutto è figlia di una tradizione che, almeno nelle campagne, si protrae praticamente da sempre.
Amo, adoro, gli animali ma mi sembra che si faccia anche altro per non garantire la loro sopravvivenza....
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#12 and1966 Sab 02 Ott, 2010 15:33
Alcune note:
a) Poranese ha menzionato un importante punto: lo stravolgimento su larga scala dell' habitat naturale ha fatto danni ben piu' consistenti della caccia (oddio, certo che gli 'sparatutto' di cui sopra ci mettono molto del loro, eh! e quasi riescono a stare al passo degli inquinatori/demolitori ....)
b) La gente come il nonno di Marco sono coloro cui accennavo: per intendersi i tipi che non sparavano alla lepre 'levata' da una squadra che non fosse la loro, o non tiravano alle femmine di fagiano perché fulcro indispensabile per la conservazione della specie, o ai fagiani acerbi, o non tiravano al branco di starne o pernici, ma aspettavano che qualcuna si staccasse dal malloppone compatto ......  . Si chiamava 'fair play', ed erano regole non scritte in alcun tesserino o manuale di rilascio licenza, ma tramandate di padre in figlio.
c) Molti cacciatori erano anche contadini: capaci percio' non solo di curare al meglio i 'frattoni' (= grosse siepi naturali lungo fossati e confini, rifugio prediletto di moltissime specie selvatiche), ma posticipavano pure la falciatura di maggio di ampie porzioni di erba medica, onde salvaguardare le nidiate di specie come fagiani, starne e quaglie.
Ci sarebbero tantissime cose da dire su come sia degenerata negli anni questa attività: basti solo sapere che l' Umbria ha sempre avuto una fortissima tradizione in materia (60000 licenze su 800000 ab. fino agli anni '80, un' enormità), eppure l'ambiente e le specie animali stesse non avevano sofferto molto la pressione venatoria da parte della categoria. Molto cambiate, in peggio, le cose da allora .....
Potrei scrivere un libro su certe caccie e su certe atmosfere di vigilia e post-battute ..... vi dico solo, tanto per restare in argomento, che molto dell' amore per la meteo l'ho anche assimilato vedendo il nonno prima ed il babbo poi "sull' uscio a rimirar" il tempo in funzione delle scelte da fare per la battuta del giorno successivo, e seguendoli il giorno stesso in battuta ... certi odori e colori li ho imparati molto ad apprezzare e ricordare in quelle circostanze .....
Cio' detto, i video postati sono spassosissimi ....
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#13 Fili Sab 02 Ott, 2010 16:18
penso che la caccia, come tutte le cose, se fatta con giudizio e passione sia uno sport "quasi" come un altro. Certo, ne va di mezzo la vita di animali, per cui io resto fondamentalmente contrario, anche a quella praticata con "criterio".
Si dice che con le armi "tradizionali" sia una guerra alla pari... ma alla pari de che? I fagiani mica hanno il fucile!
Però questo è un mio giudizio, io mi metto sempre nei panni delle altre persone... a me non piacerebbe venire ammazzato mentre sto dentro casa mia, anche se mi ammazzassero con la sciabola come da "tradizione". Non so a voi...
Ergo, esistono molti modi di passare le domeniche all'aperto senza fare del male a povere bestie...andare a funghi, passeggiare, andare al mare... di ammazzare animali io non ne ho mai sentito la necessità.
Non dimentichiamo anche che, per i nostri avi, specie in periodi di carestia, cacciare serviva anche e soprattutto per nutrirsi... cosa che al giorno d'oggi non è affatto necessaria (almeno in Italia). Rimane uno sport, un hobby...
No, ritiro ciò che ho detto all'inizio. Sono contrario tout-court.
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#14 marvel Sab 02 Ott, 2010 16:57
Anche io sono nipote di un cacciatore, mi ricordo anche io la lunga preparazione, la scelta dell'appostamento, la costruzione della capannina fatta di frasche, e la preparazione delle cartucce, ecc.
Ma ho apprezzato molto quando lui stesso (mio nonno) decise di lasciar perdere, e lo fece per amore della natura e per disprezzo verso la nuova generazione di cacciatori che pur di accaparrarsi una preda da mettere nel carniere facevano carte false.
Dicoamolo una volta per tutte:
i tempi sono cambiati sia per come la caccia viene praticata dalla stragrande maggioranza dei praticanti, e sia per lo stato penoso in cui riversa la selvaggina, ridotta ormai a pochi esemplari sopravvissuti.
La caccia ha tanti di quei lati negativi che l'elenco sarebbe lunghissimo, solo per citarne alcuni:
-ormai c'è davvero poco da cacciare, anche a detta di amici cacciatori che riferiscono un tracollo di anno in anno più penoso, eppure loro stessi continuano a contendersi accanitamente quel poco che resta.
- a forza di cacciare si finisce per trovare solo animali reintrodotti, e le specie originarie ormai non ci sono più, ma solo quelle allevate e poi reintrodotte che spesso, per incapacità a vivere da prede selvatiche, sono solo l'ombra di quello che erano gli animali originari.
- i cacciatori possono accedere a terreni dove tutti gli altri cittadini non possono entrare, per fare cosa poi? Per sparare a bestiole magari sul terreno di chi le sa apprezzare più vive che sullo spiedo!
- la fauna delle nostre campagne e montagne è di tutti e non deve essere a disposizione dei cacciatori, io voglio che nel nostro territorio possano vivere animali selvatici il più possibile indisturbati (forse è per questo che vivo in una zona di riserva e ripopolamento?  ) . Avrò anche o il diritto di vedere animali selvatici vivi?
E' un po' come la questione del fumo... se proprio volete cacciare andatevene in riserve fatte apposta per voi!
- molti, troppi cacciatori, non stanno alle regole e sparano a tutto. Molti, troppi cacciatori, inquinano con bossoli, piombo e via dicendo!
- non è vero che senza cacciatori saremmo invasi da bestie dannose per i raccolti... è dimostrato, in aree dove non si caccia più da decenni non succede, anche perché in presenza di abbondanza di prede, solitamente, arrivano anche i loro predatori naturali! (se poi dovesse esserci davvero un sovrannumero (magari), allora avrebbe senso anche la caccia finalizzata al controllo della popolazione)
Se davvero i cacciatori fossero amanti della natura allora farebbero quello che ha fatto mio nonno.
Potrei fare come fanno molti, e cioè infischiarmene, e invece no, la mia opinione è che la caccia debba essere abolita, vietata!
L'idea della caccia come sport è inconsistente. Allora, visto che ci siamo, andiamo a fare il tiro della fune con il collo dei tacchini vivi, giochiamo a freccette a chi centra il sedere di un pavone o vediamo chi riesce per primo a spennare viva una gallina!
Spesso sento parlare di Fair-Play... ma di che stiamo parlando?
Il faggiano ha forse potuto scegliere se partecipare alla "lotta" (ad armi pari???) o no?
Volete cacciare ad armi pari?
Lasciate i fucili a casa e provate con le mani, a sassate, al massimo con la fionda!
I cacciatori dell'Amazzonia sono veri cacciatori (anche per necessità alimentari), non come quei tipi che incontro per le campagne armati fino ai denti, con cartuccere alla Rambo, mimetica che nemmeno in guerra se ne vedono simili, occhialino da sole strategico, 3 cani al seguito, il fuoristrada con carrello rimorchio, ecc!
Per fare cosa???
Passare la giornata a dar fuoco al kg di polvere da sparo, fare un gran casino tra fucilate e cani che ululano, e poi tornare a casa con qualche uccellino straziato del peso di pochi grammi!
Ma non si sentono minimamente ridicoli?
Ma impiegare tutte queste risorse ed energie per ripulire dalla monnezza i nostri boschi e le nostre montagne, contribuire a proteggere certe specie, fare qualcosa di costruttivo, nooo?
La caccia è nata come una necessità, poi si è evoluta, può aver assunto anche le caratteristiche di un'arte, ma poi è degenerata, fino a produrre danni gravi o ad aggravare ulteriormente quello che altre attività antropiche avevano prodotto. Anche la guerra è nata "per necessità", poi è diventata anche un'arte (l'arte della guerra), ma credo che qui siamo tutti d'accordo sul fatto che debba essere evitata e possibilmente abolita!
Si perderà per sempre quest'arte?
E chissenefrega! Non sarà né la prima né l'ultima, non facciamone un dramma!
C'è ghi gioca a fare la guerra, vorrà dire che anche i cacciatori giocheranno a fare la caccia!
Uno si traveste da cervo e l'altro lo insege!
Ce ne sono talmente tante di discipline artistiche che c'è l'imbarazzo della scelta!
Datevi al bird waching, alla danza classica o al tiro con l'arco, ma basta con questa assurda ed anacronistica pratica!
Ormai la caccia, secondo me, e non me ne vogliano gli amici cacciatori, non ha più nessuna giustificazione!
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#15 and1966 Sab 02 Ott, 2010 17:29
D' accordo con te Massimiliano sulla degenerazione, e l' ho ampiamente scritto. Probabilmente la mia 'foto' della caccia è 'romantica' per come l' ho vista.
Sento ancora questa tipica espressione "e allora diamo il fucile al fagiano, per duellare ad armi pari!"
Saro' franco, per me è la tipica espressione di chi la caccia non l' ha mai vista da dentro. Ripeto, un fagiano maschio che ancora è nel bosco a metà novembre, non si fa uccellare tanto facilmente anzi, quasi mai. E poi sta storia del fucile .... ma quanto credete che possa fare, il fucile? Ricordatevi, che un tiro a 45/50 m di distanza è già un 'tirone' con una cartuccia a pallini, e diro' di piu', che il cacciatore "pensante" (che non sta con la fregola che un 'avversario' gli potrebbe poi soffiare la preda), ci pensava due volte a tirare, quando l'animale era troppo lontano (un'altra di quelle note di 'fair play' ormai decadute ...). E riuscire ad avvicinare un fagiano a tiro di schioppo, è tutt' altro che facile (parliamo sempre di selvatici, non polli d'allevamento.....)ah, e p.s.: il cacciatore deve avere mira, poche chiacchiere. Mai sentito parlare di 'padelle' ?  Ben piu' frequenti di carnieri pieni .....
Certo, se lo circondi in 25 uomini con 60 cani e fucile con mirino laser o pallottola termosensibile ad obiettivo ridotto (così non confonde altri cacciatori con il fagiano .....), la storia cambia, eh ....
Poi, ripeto, la degenerazione attuale della caccia è cosa indubbia. Comunque, in zone vietate alla caccia (parchi, aziende faunistico v. & Co), se non c'è un serio programma di controllo dell' ambiente, inteso non solo come bonifica da bracconieri, ma anche da speculatori e quanto altro, gli animali non è che si ripopolino meglio di dove la caccia è aperta.
L'introduzione di specie fatta 'ad capocchiam' (vedi, per esempio, reintroduzione di cinghiali di razze non prettamente autoctone, danubiani al posto dei maremmani, ma anche le stesse razze di lupi che poco hanno a spartire con l'originario lupo appenninico), ha fatto danni ben più consistenti all' ambiente.... vista l'abnorme prolificità dei soggetti.
Ad esempio, caro Massimiliano: lo sai perchè da noi adesso passano molte meno 'palombe' (=colombacci, di quelli del nonno di Marco Snow) rispetto ai decenni passati? Grazie a corposi disboscamenti della zona carpatica della Transilvania, che ha distrutto l'habitat di quegli animali. Consequenzialmente, la rotta migratoria si è spostata piu' a N, ed adesso dette popolazioni di uccelli prediligono l' alta Romagna/Emilia alle rotte tradizionali umbre. Un esempio (ma te ne potrei portare altri....) di come la caccia non sia il "Grande Satana" dell' ambiente.
A me, e lo dico con estrema franchezza, ha dato sempre un fastidio estremo l' assolutismo anticaccia, quando si è ben visto che altri fattori hanno incidenza non trascurabile sull' ambiente medesimo: ad esempio, sulle Alpi, credi che l'estinzione del gallo cedrone e delle pernici bianche sia da imputare solo alla caccia, o piuttosto non c'entrino nulla i megacomprensori sciistici estesi per decine di kmq, con infrastruttura che sono andate pure ad intaccare ambienti incontaminati? Ricorda che la caccia al gallo cedrone era regolamentata in maniera esasperata già 40 anni fa. Credi che sia opera solo dei cacciatori la fine di questo magnifico uccello?
Certo, il flash dell' animale abbattuto fa piu' presa sull' immaginario collettivo, ma vi sono tante altre attività umane che hanno dato un bel contributo .... che poi, l'attuale modus operandi di molti cacciatori abbia il suo bel contributo nefasto, non lo nego, anzi. L'ho già ripetutamente esposto.
Comunque, paradossalmente, mi auguro che la caccia venga abolita al piu' presto.
Vorro' vedere, stando così tutti gli altri aspetti della ns società/ambiente esterno (inquinamento, speculazione edilizia, ecc.), quanto ritroveremo un ambiente .....incontaminato!
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