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Messaggio ENEL E L'allergia Alle Energie Rinnovabili.......

#1  tifernate Mer 02 Feb, 2011 22:15

....secondo voi l'ENEL ha interesse alla costruzione di grandi centrali nucleari (che gestirà) od alla proliferazione di piccoli impianti ad energia rinnovabile (che non può controllare)? Questa domanda non merita nemmeno risposta.

http://www.corriere.it/scienze_e_te...44f02aabc.shtml

Energie verdi: da qui al 2020 potrebbero creare 250 mila posti di lavoro
Rinnovabili: con calo incentivi a rischio 3.100 lavoratori
Il nucleare darà lavoro a 3 mila persone per ognuna delle 5-6 centrali previste. Ma a costi per addetto maggiori


MILANO - Sono più di 3.100 i posti di lavoro a rischio se la bozza di Decreto legislativo per le energie rinnovabili (attualmente in discussione alla commissione Industria del Senato) dovesse essere approvata, secondo una stima di Althesys. Un recente studio dell’Ires, l’istituto di ricerche economiche e sociali della Cgil, quantifica in 250 mila i nuovi posti di lavoro «secondo gli scenari più ottimistici» da qui al 2020 che potrebbero essere creati nelle rinnovabili. Il programma nucleare italiano, invece, darà lavoro in tutto a 3 mila persone per ognuna delle 5-6 centrali previste, ma a un costo per addetto mediamente maggiore considerati gli investimenti finora ipotizzati.

DUE SCENARI – Althesys, società che cura l'indice di Borsa delle energie rinnovabili – Irex, ha ipotizzato due scenari. Nel primo si considera solo l'impatto dei certificati verdi ritirati dal Gse dal 2011 al 2015 al 70% del prezzo indicato dalla legge del 2007, nel secondo si aggiungono i vincoli di spesa del Gse (Gestore dei servizi energetici) in base alla nuova legge dello scorso anno. Nel primo caso la riduzione della potenza rinnovabile sarà pari a mille megawatt con una perdita di 700-1.000 posti di lavoro, nel secondo si arriva alla stima peggiore con 3.100 posti di lavoro persi e una diminuzione di 2.700 MW di potenza. «Inoltre ciò è in contraddizione con il Piano di azione per le rinnovabili, approvato pochi mesi fa per centrare gli obiettivi europei denominati 20-20-20», ha commentato Alessandro Marangoni, amministratore delegato di Althesys. Obiettivi europei che anche l’Italia ha sottoscritto: entro il 2020 diminuire del 20% le emissioni di CO2, aumentare del 20% l’efficienza energetica e produrre il 20% dell’energia da fonti rinnovabili. Le conseguenze si sono subito fatte sentire, specie nel settore eolico, il più colpito. Infatti nel 2010 gli investimenti in energia eolica sono scesi del 25% rispetto all’anno prima. Secondo Marangoni la riduzione degli incentivi è inevitabile, ma gli operatori chiedono forme di sussidio certe e legate agli effettivi costi di produzione degli impianti.

L’ESEMPIO TEDESCO - In Germania è stato appena raggiunto un accordo (che dovrà essere approvato dal Parlamento in febbraio) tra il ministero dell’Ambiente e l’associazione dei produttori fotovoltaici Bsw-Solar per nuovi tagli (variabili dal 3 al 15% a seconda della capacità installata) agli incentivi a partire dal 1° luglio. Da quest’anno il governo tedesco ha tagliato gli incentivi al fotovoltaico del 13%, dopo averli già ridotti del 16% nel luglio scorso.

POSTI DI LAVORO – Come riporta l’Ires nel dossier reso noto a Roma il 24 gennaio al convegno L’energia per il lavoro sostenibile, la terza rivoluzione industriale, oggi l’energia «verde» in Italia tra posti diretti e indiretti dà lavoro a 100 mila addetti (80 mila per Althesys, escluso il mini-idrico), così suddivisi: 10 mila nell’eolico, 5.700 nel fotovoltaico, 25 mila nelle biomasse, il restante è distribuito tra geotermico, solare termico, mini idroelettrico e altre forme minori. Mentre lo sviluppo delle fonti rinnovabili potrebbe creare 250 mila nuovi posti di lavoro, «l’incremento delle fonti di produzione energetica tradizionale creerebbe nuovi posti di lavoro tra 53.500 e 97.500 unità complessive», afferma lo studio Ires. Althesys fornisce stime più prudenti per le rinnovabili: da 72 mila a 86 mila nuovi addetti, escludendo il settore mini-idrico.

NUCLEARE – Il nuovo programma nucleare italiano farà nascere fino a 3 mila nuovi posti di lavoro per ogni centrale (ne sono previste 5-6). Lo ha reso noto il 26 gennaio Francesco De Falco, amministratore delegato di Sviluppo nucleare Italia di Enel, al convegno La formazione delle risorse umane nel nuovo programma nucleare, che si è tenuto all'Enea a Roma. «Il nostro obiettivo è di 1.500 persone operative in ogni singola centrale e più di 3.500 nei cantieri durante la costruzione, a questi numeri vanno aggiunte le opere provvisionali e un grosso indotto». L’impegno con la francese Edf per il nucleare in Italia è di 16-18 miliardi di euro, ai quali va aggiunto l’esercizio dell’impianto, ha concluso De Falco.

Paolo Virtuani
02 febbraio 2011
 




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Messaggio Re: ENEL E L'allergia Alle Energie Rinnovabili.......

#2  marvel Mer 02 Feb, 2011 22:41

Credo che il punto non sia l'occupazione, ma quanti kw si producono con l'una o con l'altra fonte di energia... per riuscire a soddisfare, cioè, tutto il fabbisogno energetico e poi conta soprattutto il costo kw/h.
 
 




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Messaggio Re: ENEL E L'allergia Alle Energie Rinnovabili.......

#3  bix Mer 02 Feb, 2011 23:11

Purtroppo stiamo spendendo per le rinnovabili più di quanto queste possano rendere,non si può pagare il KW
10 volte il prezzo corrente, anche in Germania se ne sono accorti.
Il fatto che gli incentivi coprano quasi tutto il costo dell' impianti ,non aiuta la discesa dei prezzi,per il semplice fatto che nessuno ha interesse ad abbassare i prezzi , investire in ricerca e farsi concorrenza.
 




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Messaggio Re: ENEL E L'allergia Alle Energie Rinnovabili.......

#4  snow96 Gio 03 Feb, 2011 01:24

bix ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Purtroppo stiamo spendendo per le rinnovabili più di quanto queste possano rendere,non si può pagare il KW
10 volte il prezzo corrente, anche in Germania se ne sono accorti.


Oggi un 6 kwp in rete viene incentivato a circa 32 centesimi, più una quota di vendita di 12 centesimi, che fanno 42 centesimi. Un utente con 6 kw monofase bioraria paga a ENEL circa 28 centesimi. Non è nemmeno il doppio, altro che 10 volte.
In Germania lo scorso anno hanno installato 1 GWp di FV al mese, qui 5 GWp in un anno. Se questa è la frenata della Germania, speriamo di frenare presto anche noi!

bix ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Il fatto che gli incentivi coprano quasi tutto il costo dell' impianti ,non aiuta la discesa dei prezzi,per il semplice fatto che nessuno ha interesse ad abbassare i prezzi , investire in ricerca e farsi concorrenza.


I prezzi del FV sono scesi in 3 anni del 40% sull'installato e del 50-60% sulle celle. Proprio perché il meccanismo del conto energia è fatto per portare nel tempo i costi del FV ad abbassarsi, e sta funzionando così bene che la grid parity (ne parlo in un post apposito) al sud Italia è ormai a portata di mano.

Paesi che stanno per inaugurare il conto energia: Canada, USA, Messico, Rep. Ceca
Paesi dove vige il conto energia: Spagna, Italia, Germania, Francia, Giappone, Bulgaria, India, Cina (alcune provincie)
Paesi con altre forme di incentivo: Russia, tutta la Scandinavia, Messico.

Tra l'altro è dimostrato come l'indotto del FV dia lavoro oggi in Italia a circa 50.000 persone (tra cui me    )

Se fermiamo questo meccanismo virtuoso adesso, perdiamo l'ennesimo treno ...  
 




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Messaggio Re: ENEL E L'allergia Alle Energie Rinnovabili.......

#5  tifernate Gio 03 Mar, 2011 11:48

..sempre peggio........

http://www.ilsole24ore.com/art/noti...l?uuid=AaTKG5CD
 




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Messaggio Re: ENEL E L'allergia Alle Energie Rinnovabili.......

#6  tifernate Dom 13 Mar, 2011 18:53

Decreto rinnovabili, Miccichè alle Iene: Governo a rischio


“O si fa così oppure cade il governo“. Sono queste le parole con cui Gianfranco Micciché termina la sua intervista alla trasmissione televisiva Le Iene, andata in onda ieri sera. Giulio Golìa ha stuzzicato il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio sul Decreto energie rinnovabili, varato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 3 marzo.

Secondo quanto stabilito dal decreto, gli incentivi per alcune tipologie di energie rinnovabili cesseranno a maggio 2011 e non nel 2013, come stabiliva la normativa precedente posta in essere dallo stesso governo Berlusconi. Una contraddizione che potrebbe costare moltissimo alle aziende e alle persone che lavorano nel campo delle energie rinnovabili, soprattutto nel fotovoltaico.

Gli alti incentivi del settore, infatti, hanno fatto sì che molti operatori, anche privati cittadini, entrassero nel mercato delle rinnovabili. Ma ora chi ha investito nel settore contando sugli incentivi garantiti dallo Stato potrebbe trovarsi con un pugno di mosche. Ma perché il governo ha fatto marcia indietro sulle rinnovabili? La risposta prova a darla proprio Micciché, ma anche lui afferma di aver capito la decisione. Per il leader di Forza del Sud “probabilmente non ci si è resi conto di quello che si stava combinando, per cui noi abbiamo il dubbio che questo sia stato un decreto che sia stato spinto più da qualcuno che non ama molto il rinnovabile e che punta soltanto al nucleare“.Per Micciché il danno che ne verrebbe a chi nelle rinnovabili ha investito sarebbe inestimabile. Il fatto che gli incentivi vengano improvvisamente meno, infatti, farebbe chiudere tutte le aziende che operano nel settore e con esse, ovviamente, molte persone perderebbero il lavoro.
 




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#7  snow96 Dom 13 Mar, 2011 19:47

Stiamo smuovendo le acque a tutti i livelli, come associazioni di categoria, partiti politici e banche. I risultati dovrebbero arrivare nel giro di 10 gg, quando il Governo metterà una pezza alla leggina più scellerata (in termini tecnici!) degli ultimi tempi. Fondamentale l'intervento delle banche italiane e straniere, che hanno MINACCIATO di revocare i finanziamenti ad opere pubbliche in Italia a causa dell'inaffidabilità del nostro sistema economico e legislativo!

Ora vorrei spiegare sinteticamente ai non addetti ai lavori perché è successo questo casino e perché l'azione sia stata completamente irrazionale in modi e tempi.

Step 1 - Conto Energia 2007-2010: Il Governo vara il cosiddetto 2° Conto Energia con tariffe decrescenti e con un monte incentivabile di 1.200 MWp per il periodo in esame e un obiettivo non vincolante di 8.000 MWp entro il 2020 (Germania = 15.000 con proposta di alzarlo a 50.000 ... FYI).

Step 2 - Decreto Salva Alcoa - passo fondamentale che pochi conoscono: Ottobre 2010. Siamo agli sgoccioli del 2° Conto Energia e con il 3° Conto Energia già promulgato da Agosto e valido per il periodo 2011-2013. I 1.200 MWp del 2° Conto Energia sono già stati installati, ma si prosegue grazie al grace period di 14 mesi previsto dal decreto, fino al 31/12. Secondo le stime si arriverebbe a 2.000 MWp. Ma ora salta fuori il Decreto Salva Alcoa: non è più necessaria, solo fino al 31/12/2010, la connessione a rete dell'impianto, ma è sufficiente la dichiarazione di fine lavori. Il provvedimento è emesso per venire incontro ai catastrofici ritardi di ENEL negli allacci e per prevenire rivalse milionarie da parte di investitori verso ENEL stessa, per inadempienza.
Questo apparentemente banale passaggio da connessione a rete a dichiarazione fine lavori, regala 3 mesi di tempo in più per terminare gli impianti in media tensione, approfittando di una congiuntura di alte tariffe e prezzi dei moduli bassi. Si scatena la bagarre e al GSE arrivano la bellezza di 50.000 dichiarazioni di fine lavori!!

Step 3 - Annullamento del 3° Conto Energia - marzo 2011: Siccome il GSE si mette a contare i kWp che avrebbero fatto la richiesta di connessione, inizia a stimare un monte totale di 5-6.000 MWp, e inizia le sue verifiche sul campo. Sia ben chiaro, questi 5-6.000 MWp sono di competenza del 2° Conto Energia e non del neonato 3°!!!
Nel frattempo gli operatori del settore, gli investitori, i privati, lavorano con il 3° Conto Energia, normato per decreto legge fino al 2013!. Questo, per le aziende e per tutti i soggetti coinvolti vuol dire PIANIFICAZIONE AZIENDALE.
Essendo gli impianti installati più di quelli che si aspettavano (o per chissà quale altro motivo), il ministro Romani promulga un decreto legislativo con il quale si INTERROMPE il neonato 3° Conto Energia agli impianti installati e connessi alla rete entro il 31/05/2011.
Si dichiara che si promulgherà un nuovo Conto Energia entro il 30/04/2011.
A causa dei tempi tecnici che tutti conoscono, ma non chi legifera e dovrebbe avere dei tecnici competenti al loro fianco, essendo la legge Romani uscita a marzo, vuol dire praticamente che tutte le aziende del settore devono restare immobili per un periodo di 3 mesi! Vuol dire che ci sono investitori che hanno comprato i moduli e hanno acceso un mutuo e che non sanno quale introito otterranno e se potranno pagare il mutuo! Vuol dire che piccole aziende di installazione FALLIRANNO solo per non aver cambiato le parole "connessione a rete" con "dichiarazione fine lavori" o solo per non aver sostituito "31/05" con "31/08".

So che è complesso, ma solo se leggete attentamente vi renderete conto che hanno fatto e disfatto come Penelope, tutto loro, senza criteri, competenza e pianificazione
Questi signori sono gli stessi che si lamentano della mancanza di investitori stranieri in Italia, un paese che promulga una legge triennale e la abroga di fatto a marzo del PRIMO ANNO!!!!
Decidano una volta per tutte come incentivare le rinnovabili, con un progetto di lungo termine, con tariffe adeguate di continuo in funzione del prezzo degli impianti (sono d'accordo che le tariffe debbano calare) e basta.
Quello che sia sia, ma che SIA CERTO!

Ora aspettiamo queste contromosse, ci rimbocchiamo le maniche e andiamo avanti onestamente come sempre fatto. NOI CITTADINI, PICCOLI IMPRENDITORI E ARTIGIANI. QUELLI CHE VANNO AVANTI NONOSTANTE L'INETTITUDINE DI CHI CI GOVERNA
 

P.S.: una mossa scellerata di tale livello non ha effetti solo sul settore specifico: le principali società di rating come Moody's e Standard&Poor's hanno minacciato di abbassare il rating dell'Italia a seguito di questa genialata. Perché un paese affidabile non può comportarsi in questa maniera.
 




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