Intanto lasciatemi ringraziare Filippo e Leonardo per essere venuti al convegno di Allumiere... c'è mancato poco che si perdessero.
Poi vorrei specificare alcune cose che ieri sono state dette al convegno in merito alle stazioni meteorologiche professionali ed amatoriali.
Al Prof. Mazzarella, protagonista di una relazione molto interessante sui risultati delle ricerche effettuate all'Università Federico II sull'isola di calore urbana di Napoli, è stata posta, se non erro da Poranese, la domanda sulla attendiilità dei dati di una stazione Davis.
Il Professore ha ovviamente risposto che le stazioni Davis, o simili, non possono essere considerate attendibili per quel tipo di studi, studi climatici in cui effettivamente le strumentazioni e non solo (anche il posizionamento) devono rispondere ai requisiti WMO per poter essere ritenuti attendibili.
Quindi è stato richiesto se, invece, le stazioni professionali Vaisala potessero essere considerate attendibili, e il Prof. Mazzarella ha iustamente risposto di NO.
Ma il discorso, che tra l'altro avevo già affrontato personalmente con il Prof. Mazzarella poco prima durante il pranzo luculliano, è ben più complesso.
Infatti i multisensori Vaisala sono considerati tra i migliori al mondo per sensibilità e precisione (tra l'altro costano anche un bel po') ma paradossalmente non possono rientrare nella rete WMO perchè non rispondono alle specifiche adatte a cui devono attenersi tutte le stazioni di rilevamento WMO.
Sono proprio l'elevata sensibilità del pluviometro e dell'anemometro, ad esempio, a mettere fuori norma i multisensori.
Infatti un multisensore Vaisala rileva istantaneamente (per impatto) precipitazioni impercettibili come leggere pioviggini, mentre in una stazione WMO il dato pluviometrico scatta solo oltre i 2 mm di accumulo (sempre che la precipitazione riesca a raggiungere il fondo dell'imbuto e a far ruotare la bascula prima che evapori).
Stessa cosa per gli anemometri, mentre l'anemometro ad ultrasuoni Vaisala rileva istante per istante il movimento della massa d'aria, un anemometro a norma WMO a cucchiaio non inizia a ruotare senza che il vento riesca prima a vincere l'attrito statico della strumentazione.
Paradossalmente infatti, e anche il Prof. Mazzarella è dello stesso avviso, le specifiche WMO limitano necessariamente il progresso tecnologico della stessa rete WMO e la capacità di rilevamento perchè altrimenti non ci sarebbe uniformità nei dati e i confronti tra dati rilevati nella rete attuale e quelli rilevati nel passato non potrebbero essere effettuati.
Finchè non si deciderà di riammodernare completmente e contemporaneamente la rete WMO (effettivamente un po' antiquata) le rilevazioni non potranno fare un salto di qualità. Non so se e quando sarà possibile farlo, ma sicuramente la vecchia rete non verrà sostituita (è troppo preziosa la serie storica e la possibilità di confrontarla con i dati attuali misurati con le stesse modalità) credo che al massimo provvederanno da affiancarla da una rete tecnologicamente più moderna.
Sinceramente penso che questa cosa non verrà mai fatta, o almeno non in tempi relativamente brevi, visto che costa troppo e anche già la rete attuale fa acqua da tutte le parti e non è molto rappresentativa (ci sono posti al mondo in cui non se la possono permettere).
Insomma i sensori Vaisala sono tra i migliori ma proprio per questo non possono partecipare alla rete WMO.

Comunque ieri è stata davvero una bella giornata e i rapporti stretti con esperti e professionisti della meteo e del clima credo che potranno dare presto i loro frutti.
Tra l'altro probabilmente nei prossimi mesi organizzeremo un Convegno con il Lab. di Scienze Sperimentali di Foligno in cui si parlerà di Clima e di Meteo... a cui potrebbe partecipare lo stesso Prof. Mazzarella. Inoltre stiamo valutando con Guido Guidi la possibilità di studiare un approfondimento sullo Strat Warming eccezzionale di Gennaio-Febbraio, da proporre in un prossimo convegno, magari proprio a Foligno.

A presto.
Marvel