E pensare che ricordo ancora benissimo i moniti dei climatologi, che anni orsono decretarono la quasi sicura desertificazioni delle due isole maggiori e dell'estremo sud peninsulare.
Oggi sembra tutto l'opposto...e le zone che rischiano di più sono l'ex fertile nord-ovest....e il folignate...

E', si, mi ricordo, come fosse ieri, il mitico Baroni e Caroselli che parlavano, all'inizio anni '90, di una desertificazione in atto, con meridione ad alto rischio.
Il problema, secondo me, è che i meteorologi dovrebbero fare i meteorologi, i climatologi, invece, occuparsi di clima, cioè di storia del clima.
E' impossibile fare delle previsioni climatiche basate su tendenze di pochi anni. Dire oggi che si va verso la tropicalizzazione ha lo stesso valore di quello che dicevano a proposito della desertificazione degli anni '90 o della glaciazione degli anni '70... solo chiacchere al vento.
Possibilissimo che tra qualche anno il nordovest si trovi nella situazione opposta di quella attuale.
D'altronde il clima non è regolare, non lo è mai stato e non lo sarà mai.
Se in Piemonte non crescono le palme, o i fichi d'India, se non vi troviamo foreste lussureggianti o steppe semidesertiche, ci sarà un motivo?
Evidentemente il clima locale, con le sue caratteristiche e irregolarità ha forgiato la flora e la fauna locale, la variabilità della circolazione atmosferica sottopone le zone più particolari a stress climatici periodici, e il NW, racchiuso com'è da un arco di alte montagne, è uno di questi posti.
La stessa variabilità si manifesta, in maniera diametralmente opposta, sul nostro meridione (naturalmente questodiscorso vale per tutti i posti della Terra)
Se poi all'uomo, con le sue attività, in primis con l'agricoltura, faccia comodo un clima regolare anno per anno... bhè, questo la natura non può garantirglielo in nessun posto al mondo e in nessuna epoca.