La prima metà degli anni Sessanta fu per la nostra regione un periodo eccezionalmente piovoso. Quasi tutti gli anni la stazione di Foligno sfondò il muro dei 1000 millimetri di pioggia, giungendo più spesso a quota 1200. Sono le medie pluviometriche del Galles o della Cornovaglia, tanto per capirci.
Già il mese di ottobre 1964 era stato eccezionalmente piovoso (322 mm.), riducendo così la capacità di assorbimento del terreno. I fenomeni del 27-29 dicembre 1964 furono però così violenti e concentrati nel tempo, da causare un vero disastro.
Come al solito, cercheremo di capire cosa accadde, grazie alle cartine meteorologiche fornite dal sito tedesco Wetterzentrale, ma anche ai resoconti stampa dell'epoca. Inoltre, grazie al Consorzio Bonificazione Umbra, disponiamo di alcune immagini, che con eloquenza visiva ci illustrano la gravità dell' evento.

Tutto inizia con il freddo e la neve, in una Europa completamente dominata dalle depressioni. Il 27 mattina vede l'Umbria sotto la sferza della bora, con oltre 20 cm. di neve a Perugia. La depressione, ampia e piuttosto profonda, coinvolge sia il Tirreno che l'Adriatico, causando un afflusso di aria fredda da nord-est. Attenzione, però, alla depressione sulle Isole Britanniche. Nel corso della giornata, essa si muove verso sud-est, andando ad agganciare la sua sorella sulla Francia.

Nella notte fra il 27 ed il 28 si forma un minimo profondissimo sulla Francia (990 hpa) che spara sulle regioni centrali tirreniche correnti fresche ed estremamente instabili. Guardate le isobare, che ancora alla mezzanotte sono orientate in senso ovest/sud-ovest, già pericoloso, ma che, successivamente, si orienteranno in senso ovest/nord-ovest:
mentre il minimo si porta sull'Italia. A completare il quadro, ecco la carta delle temperature a 850 hpa.:

Questa carta è particolarmente importante, in quanto ci mostra la temperatura della parte basale, del bulbo, delle nubi. Nel nostro clima, le precipitazioni più intense si verificano sempre quando questa è prossima o pari agli 0°. Cosa che, appunto, accadde in quei giorni.
Insomma: profonda depressione sul Tirreno, venti da ovest/nord-ovest, temperatura a 850 hpa. pari a 0°, anticiclone di blocco sull'Europa orientale: si tratta del cocktail in assoluto più pericoloso per la nostra regione. Non c'è da stupirsi, allora, se la cronaca, ormai diventata storia, sia costretta a raccontare di un vero disastro.
Nel Perugino il 28 la situazione si presenta già drammatica. La neve si è sciolta, e rimane solo oltre i 500 metri. In compenso, pioggia e vento la fanno da padroni. Il Tevere straripa già in più punti: a Ponte Pattoli, a Deruta, dove molte famiglie coloniche vengono costrette a frettolose evacuazioni.
Scendendo verso Sud, il quadro non cambia. Nel Folignate e nello Spoletino i corsi d'acqua iniziano a gonfiarsi paurosamente, molti scantinati vengono allagati. Ma sarà il Ternano a soffrire i maggiori danni, con il Nera che supera gli argini, in più punti, dentro lo stesso centro storico della città, ed il Tevere che ad Otricoli recupera il suo antico aspetto lacustre, ripristinando, per qualche giorno, il romano Porto dell'Olio.
Il 29 le piogge cessano, ma ora occorre fare i conti con l'onda di piena dei fiumi, per giunta ingrossati dallo scioglimento della neve. Ed infatti, i corsi d'acqua della pianura, figli della grande bonifica dell'età moderna, non reggono più. La Marroggia sfonda gli argini in ben tre punti, allagando campi, paesi, casali nelle zone di Cannaiola, Parrano e Picciche. Muoiono molti capi di bestiame. Il Topino si alza di ben 2,5 metri, in qualche punto l'argine è danneggiato ma gli straripamenti si limiteranno alle zone montane. Ma il vero protagonista della giornata è il Tevere. L'idrometro di Ripetta, a Roma, registrerà un livello di ben 12 metri e mezzo d'acqua. Nella sola Provincia di Perugia gli ettari allagati sono oltre 10.000, soprattutto nei comuni di Torgiano e Deruta.
Sul sito del Consorzio della Bonificazione Umbra, potrete trovare alcune immagini che ci mostrano lo straripamento della Marroggia nelle campagne trevane.
Purtroppo, non disponiamo dei dati giornalieri sulle precipitazioni. Il dato mensile di Foligno (180 mm.) ci pare però già abbastanza eloquente.