Chiaro, non solo non ci sono solo due gradi di forza del
VP, ogni stagione ha caratteristiche uniche, quindi possiamo tranquillamente affermare che i gradi di forza del
VP sono infiniti. Quello che viene fatto in fase di analisi è prendere una media di riferimento, e in base alla media classificare il
VP come weak o strong, con vari gradi di debolezza o forza; oppure nella media se è tale.
Nei periodi più caldi le pressioni tropicali aumentano, la zona di contrasto ( cella di Farrel ) sale di latitudine, quindi avrai lo sviluppo di vorticità barocline ( zone di approfondimento di pressione al suolo) più vicine al polo, maggiori spinte tangenti la rotazione generale della massa fredda polare, una cella polare di ridotta estensione.
Nei periodi freddi le pressioni tropicali diminuiscono restando più attive sugli oceani, il fronte polare si abbassa specie in corrispondenza dei continenti ( maggiore perdita di calore invernale), la zona di contrasto è più bassa di latitudine, la maggiore estensione geografica dell’FP determina maggiore spazio tra le onde planetarie acuendo l’ampiezza d’onda, la più estesa cella polare determina la formazione di
HP polari al suolo (di tipo termico) per ridotta influenza delle vorticità periferiche. La velocità di rotazione di tutta la struttura diminuisce.
Poi hai casi (saltuari) che abbiamo potuto verificare anche nel passato prossimo, di maggiore ampiezze d’onda e maggiore estensione del FP, in un periodo caldo, che ha visto un
VP mediamente forte. Ma ciò solitamente si espleta solo in certe porzioni dell’emisfero ( vedi i recenti freddi inverni USA) o, anche se si tratta di un fenomeno più esteso è dato da una condizione teleconnettiva particolarmente favorevole.