Come accennato qualche giorno fa (il 13), ecco che si cominciano a palesare le proiezioni dei primi warming stratosferici (riscaldamenti in stratosfera a quote fino a 30 km, sopra all'Asia centro-orientale (Cina) tra pochi giorni, più ) stagionali a quote molto alte. Nelle settimane successive questi riscaldamenti, di tipo
minor, dovrebbero trasferirsi ancora più ad oriente e costituire un potente anticiclone stratosferico che tenterà di forzare la struttura stessa del Vortice Polare.
Questi riscaldamenti non saranno certo in grado di provocare veri e propri collassamenti del Vortice Polare, ma sono la chiara indicazione che il
VP non è in crescita ulteriore, anzi, che probabilmente tra pochi giorni, inizierà a mostrare segni di indebolimento della sua struttura.
Insomma, sono opportunità importanti per smuovere la situazione e renderla un po' più dinamica.
Inoltre queste azioni di disturbo sono molto importanti, perché costringendo il
VP ad allungarsi e ad aumentare i gradienti barici su determinate zone "ristrette", aumentano le probabilità che, a causa di queste compressioni, possano nascere warming ancor più potenti in quota.
Le ultime proiezioni suggeriscono che a gennaio (tra la seconda e la terza settimana?) possano innescarsi dei riscaldamenti stratosferici di potenza maggiore.