Apro questo nuovo topic per cercare di capire se il Niño possa essere ritenuto complice di inverni non inverni come questo che stiamo vivendo. Sconsiglio pertanto la lettura ai più tecnocrati, e coloro che fanno uso di previsioni stagionali con indici e controindici.
Premesso ciò penso sia doveroso un piccolo preambolo su questo fenomeno, il Niño: In climatologia El Niño-Oscillazione Meridionale, conosciuto anche con la sigla ENSO (El Niño-Southern Oscillation), è un fenomeno climatico periodico che si verifica nell'Oceano Pacifico centrale nei mesi di dicembre e gennaio in media ogni cinque anni, ma con un periodo statisticamente variabile fra i tre e i sette anni. Il fenomeno provoca inondazioni, siccità e altre perturbazioni che variano a ogni sua manifestazione. I paesi in via di sviluppo che dipendono fortemente dall'agricoltura e dalla pesca, in particolare quelli che si affacciano sull'Oceano Pacifico, ne sono i più colpiti, sebbene si ritiene possa avere effetti anche a scala globale attraverso modificazioni della circolazione atmosferica in tutto il pianeta.
Il seguito potete leggerlo qui: https://it.wikipedia.org/wiki/El_Ni%C3%B1o (Fonte Wikipedia)
Ho trovato poi questo interessante video del MET Office ed anche se in lingua inglese già dalle immagini è possibile capire, dove è localizzato, la sua struttura ed i più superficiali meccanismi:
Detto questo vorrei passare al sodo:
Ammesso che il Niño influenzi il clima mondiale, che clima abbiamo avuto in Italia in presenza ed in assenza di esso?
Sono andato a prendere una tabella delle NOA (spero per altro sia quella giusta), di uno storico delle anomalie positive e negative in sede pacifica, dove in rosso sono eventi di Niño, il blu eventi di Niña ed in nero periodi di neutralità. La tabella parte dal 1950 fino alla fine del 2015.
Da una prima osservazione mi è balzato agli occhi il fatto che quando si sono verificati i più importati eventi storici di freddo in Italia (vedi Febbraio 1956, Gennaio 1985, Dicembre 1996, Febbraio 2012), si era in presenza di Niña- . Eccezion fatta per il 2005 che nonostante la presenza del Niño+(seppur debole) si ebbe un super periodo invernale, almeno al centro Italia.
E’ possibile vedere anche altri eventi minori tipo febbraio 2001, sempre in presenza di Niña-, tuttavia vi sono comunque episodi tipo dicembre 2009 e 2010 dove vi era neutralità od addirittura Niño+.
Domando quindi ai più esperti, è possibile secondo voi che questo fenomeno influenzi almeno il parte l’andamento dei nostri inverni?
E’ possibile quindi che dal 2013 fino ad oggi, anno dal quale il Niño+ è andato costantemente aumentando, sia la causa di un progressivo scemare della qualità dei nostri inverni ?
Alla luce del fatto che questo Niño+, dopo il picco di dicembre 2015 sembra essere FINALMENTE in calo, tendente alla neutralità od addirittura alla Niña (vedi immagine sotto), è possibile che i prossimi inverni possano tornare a regalare qualche soddisfazione in più agli amanti del freddo e della neve?
Ultima domanda, dopo forti eventi di Niño+, storicamente abbiamo avuto almeno un episodio da colpo di coda invernale (vedi 1983 e 1998), è peregrina l'ipotesi di aspettarsi qualcosa anche quest'anno?
Perdonate la prolissa e magari incompleta riflessione, ma vorrei lanciare questa nuova discussione per avere maggiori e più precise informazioni da parte di chi conosce meglio il fenomeno, ma soprattutto perché mi sto convincendo che possa essere una grande causa dei nostri ultimi NON inverni, inoltre, se finalmente si sta arrestando magari serve anche a riaccendere le speranze per i prossimi anni.
Tenendo poi sempre presente l’innegabile riscaldamento globale che influirà anch'esso su tutto il sistema, ciò non toglie però che nel frattempo non si possano avere dei straordinari inverni (Vedi USA orientali) anche in presenza di quest’ultimo.
Topic molto interessante. E' evidente come ad anni di Niño a livelli estremi siano corrisposti inverni scialbi, ad eccezione del 1989, quando ci furono comunque condizioni di Niña- (anche se con valori tutt'altro che estremi) e la stagione non partì praticamente mai.
Molte delle nostre conoscenze empiriche riguardanti gli inverni del secolo scorso, si basano su condizioni climatiche completamente diverse da quelle attuali: di conseguenza ritengo improbabile, dal basso della mia ignoranza in questo campo, sperare o quantomeno augurarmi che una prossima Niña- possa riportare episodi invernali sulla nostra penisola.
Come detto già svariate altre volte, penso che per far sì che si verifichino certe situazioni a noi favorevoli, non basta solo una Niña- o una QBO-: i parametri che devono incastrarsi sono ben più numerosi e di difficile comprensione con le attuali strumentazioni.
A parità di valori, gli inverni del passato con quelli che verrano, purtroppo, non risulteranno mai paragonabili né per valori né per durata, visto il contesto climatico globale in cui viviamo.
In parole povere, a mio parere un '29 o un '56 bis non sono di possibile realizzazione ora come ora e non lo saranno ancora per molto tempo..ma non ho la scienza infusa e non sono nemmeno un climatologo, quindi se il tempo volesse smentirmi già dal prossimo inverno con una -30°C sulla capoccia..beh, ne sarei ben felice!!
____________ Voglio il freddo, amo la neve e tutto ciò che dal Nord Europa viene!!!
Ora non so se dipenda o meno da sto cavolo di Nino ma certo che una stagione come questa con estrema mitezza su tutto il comparto europeo caduta in contemporanea con un Nino molto strong... beh, lascia sicuramente a pensare.
Secondo me un minino di correlazione c'è, probabilmente anche qualcosa di più.
Come detto già svariate altre volte, penso che per far sì che si verifichino certe situazioni a noi favorevoli, non basta solo una Niña- o una QBO-: i parametri che devono incastrarsi sono ben più numerosi e di difficile comprensione con le attuali strumentazioni.
A parità di valori, gli inverni del passato con quelli che verrano, purtroppo, non risulteranno mai paragonabili né per valori né per durata, visto il contesto climatico globale in cui viviamo.
Infatti quello che penso è che possa essere una concausa, da solo certo non è in grado di rovinare il nostro inverno, lo sappiamo benissimo che qui servono 20 pedine tutte in posizione perfetta o quasi! Però come come scrive Poranese, la coincidenza con questo fenomeno ed i nostri inverni miti, fanno più che pensare!
Gli anni passati non torneranno in nessun caso, quello è certo! Ma non capisco perché allora in giro per il mondo alcune zone sono state letteralmente flagellate da ondate di freddo veramente fuori dalla normalità "visto il contesto climatico globale in cui viviamo" (cit.)
Io credo solo che meriti un pochino più di attenzione da un punto di vista di confronto con il passato, senza certamente attribuirgli le colpe o i favori, verificando però in futuro la ciclicità della cosa, fermo restando che tutto può comunque restare frutto del caso o di cose a noi attualmente incomprensibili.
Influisce e nemmeno poco. Il nino è una forzante tropicale, cioè con il suo enorme surplus di energia "gonfia" i geopotenziali espandendo le fasce anticicloniche tropicali, che così riescono ad influenzare con maggiore frequenza le nostre latitudini, questo specie in estate. In inverno c'è un altro effetto molto importante e che abbiamo potuto, purtroppo, sperimentare bene anche in questa stagione fredda. Il maggiore calore presente lungo la fascia tropicale, aumenta il gradiente termico tropici/polo, e con esso, per ovvie ragioni, anche il gradiente barico. Ciò imprime maggiore profondità e velocità di rotazione al VP, che porta una maggiore spinta zonale alle medie latitudini, questo specie nel comparto atlantico per ragioni prettamente teleconnettive.
Questi i fattori più importanti ed evidenti che ci influenzano in maniera direttamente proporzionale all'intensità del nino, quindi in maniera particolarmente incisiva in questo caso di evento strong.
Poi ovviamente ci sono altri fattori teleconnettivi, come qbo, pna, amo ecc... che possono smorzare o accentuare questi effetti, ma comunque in un contesto che mediamente vede tali forzanti teleconnettive prevalere sulle altre.
____________ Bisogna avere in sè il caos per partorire una stella che danzi.
Friedrich Nietzsche
Gran bel topic, bravi a tutti coloro che sono intervenuti! Compreso il fosso che ancora quando si impegna fa la sua porca parte!
Guardando i numeri della prima tabella postata da Carlo, ci sarebbe poco da aggiungere. Basterebbe solo quella per spiegare una correlazione fin troppo evidente sull'influenza del Niño sui nostri inverni.
Il fatto è, a mio avviso, che gli effetti di una forzante globale sfavorevole vengono notevolmente amplificati nel nostro livello locale e mediterraneo, per una serie di ragioni legate all'orografia (Alpi in primis) e all'influenza dei mari.
Questo acuisce il nostro senso di sconforto, mentre in altre zone bene o male qualcosa riesce sempre ad accadere, anche appunto in circostanze generali non ottimali.
Il fatto è, a mio avviso, che gli effetti di una forzante globale sfavorevole vengono notevolmente amplificati nel nostro livello locale e mediterraneo, per una serie di ragioni legate all'orografia (Alpi in primis) e all'influenza dei mari.
Questo acuisce il nostro senso di sconforto, mentre in altre zone bene o male qualcosa riesce sempre ad accadere, anche appunto in circostanze generali non ottimali.
Non è questione secondo me di percezione di senso di sconforto per le particolari caratteristiche dovute all'ubicazione della nostra penisola.
Lo sanno anche i muri che ormai che Nord ci sono le Alpi, ragion per cui una perturbazione in ingresso da Nord il più delle volte viene smorzata di un buon 40% dalla catena, ad est, sud ed Ovest abbiamo i mari che mitigando tutto il sistema perturbato non favoriscono il perdurare di condizioni troppo fredde e via dicendo.... Lo sappiamo tutti bene come è o come dovrebbe essere lo STANDARD del clima italiano.
Il discorso è un po diverso, qui parliamo di ANOMALIA, in questo caso il Niño in quanto come spiegato da Il Fosso, è una forzante che va a gonfiare gli anticicloni sub tropicali, ci ha regalato dalla scorsa estate un Omega Blocking altopressorio che ci ha dapprima arrostiti, lasciato a secco fino a dicembre poi e solo con il nuovo anno ha ceduto un pochino la presa, favorendo uno sblocco atlantico, ergo, l'inverno va verso la conclusione e di certo non verrà mai catalogato come "normale"(ammesso che i parametri della normalità siano cambiati da poco), quanto piuttosto per la sua mitezza fuori stagione.
Tuttavia, a fine novembre 2015, tra il 14 e il 19 gennaio e il 3-4 febbraio, abbiamo avuto 3 piccole incursioni che avrebbero potuto portare un po di freddo e lo hanno fatto, ma ahimè per una durata davvero breve, oppure sono state carenti di precipitazioni specie sul lato Tirrenico della nostra penisola. Questo sempre grazie alla rimonta anticiclonica pronta e fulminea nella difesa del bacino centrale del mar mediterraneo, spingendo ad est quasi subito la depressione o tappando subito un contributo atlantico.
Insomma, vedremo nelle prossime settimane o direttamente nei prossimi mesi se con il calare del Niño+, saremo sempre dominati dagli anticicloni o meno.
Praticamente Africa, Europa e Siberia una stufa accesa...
____________ Cricca Inox La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili. Andrea Baroni
Ultima modifica di Frasnow il Dom 06 Mar, 2016 10:37, modificato 1 volta in totale
dopo forti eventi di Niño+, storicamente abbiamo avuto almeno un episodio da colpo di coda invernale (vedi 1983 e 1998), è peregrina l'ipotesi di aspettarsi qualcosa anche quest'anno?
Diciamo che la prima risposta la trovo nel Marzo appena conclusosi e purtroppo non è stato come da "speranze".
Addirittura la media delle temperature è di poco sopra a quella dello scorso anno, quindi in questo specifico caso la correlazione tra la fine del Niño+ ed un evento da colpo di coda non è stata veritiera.
Tuttavia, è innegabile il fatto che se contestualizziamo questo Marzo nell'inverno più brutto della storia (ovvero questo 2015/16), si è vista una ripresa della dinamicità, che è vero..non ha regalato nessun colpo di coda, ma ha finalmente riportato pioggia da noi e neve in montagna, ed in alcuni casi la neve è caduta anche fino al piano (vedi Torino nelle scorse settimane). Se anche questa semplice ripresa di dinamicità sia ricollegabile al calo del Niño..beh... non ne ho idea!
Vediamo ora il calo in questo primo trimestre dell'anno:
Gennaio (Valore dell'anomalia c.a +2,8°C)
Febbraio (Valore dell'anomalia c.a +2,6°C)
Marzo (Valore dell'anomalia c.a +1,9°C)
Nonostante sia calato molto da inizio anno, si trova ancora su valori nettamente positivi.
La proiezione di ECMWF, continua comunque a vedere il raggiungimento di una fase di Niña - in corrispondenza di metà anno.
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