Inverno fortemente condizionato da un potente approfondimento del VP avvenuto a inizio Gennaio che ha drasticamente ridotto l'attività d'onda, in particolare sul comparto Euro-Atlantico, data la registrata netta propensione delle masse artiche più profonde a stazionare tra artico canadese e Atlantico polare.
Come se non bastasse abbiamo dovuto registrare un raffreddamento stratosferico forte ma non molto incisivo intorno a metà Gennaio; record nel corso della prima decade di Febbraio che, entrato in sincro con le già potenti vorticità troposferiche ha donato nuova compattezza e potentissima accelerazione a tutta la colonna del VP;
facendo registrare valori AO anch'essi record.

L'evento imprime forte incertezza nelle valutazioni sul possibile futuro andamento; perché da una parte abbiamo le grandi profondità e vorticità impresse ( livelli record per il periodo, altra incognita statistica...) a tutta la colonna del vortice polare; dall'altra l'avanzamento della stagione non può non incidere sulla modulazione e profondità delle vorticità stesse per l'inarrestabile aumento dell'apporto di calore solare.
Mi attenderei dunque un VP forte centralmente per almeno gran parte del mese entrante, ma con momenti di espansione e contrazione del fronte polare.
Una fase di espansione è prossima a venire, e donerà EUL di stampo oceanico e il ritorno di benefiche piogge organizzate sul quadro mediterraneo;

A questa fase farà probabilmente seguito una nuova contrazione con aumento delle velocità zonali in Atlantico;
da vedere se per noi sarà nuovamente stabilizzante o donerà strappi-circolazioni secondarie a mantenere tempo instabile/perturbato;
C'è grande variabilità modellistica oltre le 144h, non mi addentrerei troppo nello specifico; diciamo che la nuova accelerazione zonale è probabile, ma i suoi effetti possono essere di varia natura; purtroppo difficilmente però vedremo continuità nel flusso atlantico basso in questo primo frangente di primavera meteorologica;
Comunque ci aggiorneremo.