Si, vero anche il discorso dello spessore, che invece è ad un valore molto basso per via dei venti.
Interessante invece questo recentissimo studio, purtroppo non pubblico, che imputa ben il 50% della perdita di ghiaccio dal 55 al 2005 ai CFC e altre sostanze che distruggono lo strato di ozono: https://www.nature.com/articles/s41558-019-0677-4
E l'intervista a Polvani, un luminare del settore;
"Climate mitigation is in action as we speak because these substances are decreasing in the atmosphere, thanks to the Montreal Protocol," Polvani, a professor in Columbia's Department of Applied Physics and Applied Mathematics, said in a statement. "In the coming decades, they will contribute less and less to global warming. It's a good-news story."
Concluding, they team wrote: "ODS have been important players in the global climate system. Our findings also have implications for the future because the phase-out of ODS, which is well under way, will substantially mitigate Arctic warming and sea-ice melting in the coming decades."
____________ Bisogna avere in sè il caos per partorire una stella che danzi.
Friedrich Nietzsche
Ultima modifica di il fosso il Gio 06 Feb, 2020 19:34, modificato 1 volta in totale
Dai, ti pare che con un vortice così forte i ghiacci artici non recuperino? No.
Situazione disastrosa, da ogni punto di vista.
____________ Cricca Inox La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili. Andrea Baroni
Dai, ti pare che con un vortice così forte i ghiacci artici non recuperino? No.
Situazione disastrosa, da ogni punto di vista.
….quanto a volume non si può sapere, ma dal punto di vista dell'estensione c'è qualcosa di strano:
Questa è la situazione del 10 febbraio
E questa è quella del giorno dopo:
Com'è possibile che sulle coste della siberia centro-orientale in sole 24 ore sparisca un fronte di ghiaccio largo due-trecento km x oltre un migliaio di km, quando da diverse settimane sopra quella zona è presente un'area gelida con termiche mai superiori ai -15°C, anzi, spesso sotto i -20°C ?
E contemporaneamente, dopo mesi e mesi, riappare di colpo ghiacciata una zona della costa centrale canadese che fino al giorno prima non lo era ?
Mistero……forse un problema strumentale di monitoraggio, ma se i grafici si basassero su quello………….
Com'è possibile che sulle coste della siberia centro-orientale in sole 24 ore sparisca un fronte di ghiaccio largo due-trecento km x oltre un migliaio di km, quando da diverse settimane sopra quella zona è presente un'area gelida con termiche mai superiori ai -15°C, anzi, spesso sotto i -20°C ?
E contemporaneamente, dopo mesi e mesi, riappare di colpo ghiacciata una zona della costa centrale canadese che fino al giorno prima non lo era ?
Mistero……forse un problema strumentale di monitoraggio, ma se i grafici si basassero su quello………….
Ottima osservazione Stefano! In effetti mi sembra impossibile....
Attenzione però a dare per scontata l'associazione VP forte = grande estensione dei ghiacci.
Guardate il grafico che segue:
Confrontate l'estensione in questo periodo dell'anno di fine febbraio '89 con la media '79-'90 (sua media di riferimento): nettamente sotto media.
Anche il successivo febbraio '90 (altro inverno di VP implacabile) è sotto media rispetto alla media del suo decennio, seppur con minor scarto rispetto all'89.
La fotografia dello stato attuale invece mostra un netto sopramedia rispetto alla media del decennio 2011-2019 (ottennio in realtà, ma questo è il periodo disponibile).
In tutti e tre i casi stiamo confrontando anni di fine serie con la relativa serie, quindi c'è omogeneità di confronto.
Non sbaglieremo noi a supporre che basti un VP forte per avere un artico in forma (sempre relativamente alle medie del periodo in esame)?
In ogni caso se vi divertite a confrontare l'estensione attuale con quella degli anni dal 2011 al 2020 (non posto il grafico perché diventa illeggibile in jpeg) vedrete che l'estensione attuale è la massima assoluta del decennio sostanzialmente a pari merito con il solo 2013.
Quindi no, considerata la media attuale di estensione dei ghiacci artici, la situazione in essere non la definirei drammatica, anzi. Attendersi dei record grazie al VP invece potrebbe essere errato in presupposto.
Non molto esteso il fronte dei ghiacci ( con VP così forte le aree polari periferiche sono battute da forti venti ed intense oscillazioni termiche quindi il ghiaccio fatica ad estendersi scendendo di latitudine) ma eccezionalmente compatto;
(cliccate sull'immagine, è GIF)
Unitamente al l’eccezionale profondità del VP che dovrebbe mantenere basse le temperature fino in avanzata stagione; può sicuramente favorire una maggiore resistenza alla stagione calda.
____________ Bisogna avere in sè il caos per partorire una stella che danzi.
Friedrich Nietzsche
Ultima modifica di il fosso il Dom 01 Mar, 2020 11:26, modificato 1 volta in totale
Attenzione però a dare per scontata l'associazione VP forte = grande estensione dei ghiacci.
Guardate il grafico che segue:
Confrontate l'estensione in questo periodo dell'anno di fine febbraio '89 con la media '79-'90 (sua media di riferimento): nettamente sotto media.
Anche il successivo febbraio '90 (altro inverno di VP implacabile) è sotto media rispetto alla media del suo decennio, seppur con minor scarto rispetto all'89.
La fotografia dello stato attuale invece mostra un netto sopramedia rispetto alla media del decennio 2011-2019 (ottennio in realtà, ma questo è il periodo disponibile).
In tutti e tre i casi stiamo confrontando anni di fine serie con la relativa serie, quindi c'è omogeneità di confronto.
Non sbaglieremo noi a supporre che basti un VP forte per avere un artico in forma (sempre relativamente alle medie del periodo in esame)?
In ogni caso se vi divertite a confrontare l'estensione attuale con quella degli anni dal 2011 al 2020 (non posto il grafico perché diventa illeggibile in jpeg) vedrete che l'estensione attuale è la massima assoluta del decennio sostanzialmente a pari merito con il solo 2013.
Quindi no, considerata la media attuale di estensione dei ghiacci artici, la situazione in essere non la definirei drammatica, anzi. Attendersi dei record grazie al VP invece potrebbe essere errato in presupposto.
Ottima notizia
____________ Cricca Inox La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili. Andrea Baroni
Ultima modifica di Frasnow il Dom 01 Mar, 2020 13:01, modificato 1 volta in totale
Si può giocare tranquillamente a Calcio sopra la superficie ghiacciata i 29 Aprile 2020 in posizione nemmeno polare ma decetrata 84.1N 17.12E sopra l'Oceano:
Spedizione Mosaic (li abbiamo pagati per divertirsi sopra il ghiaccio):
La massima estensione 2020 dei ghiacci artici è stata raggiunta il 5 marzo con una superficie ghiacciata di 15,047 milioni di km2.
Questo valore è stato superato di rado nel decennio:
2013: 15,167 milioni di km2
2012: 15,294 milioni di km2
2010: 15,283 milioni di km2
La media 81/2020 è di 15,546 milioni di km2, quindi siamo arrivati davvero a un'incollatura.
Il minimo dei ghiacci marini antartici 2020 è stato raggiunto il 21/02 con 2,689 milioni di km2
Si tratta di una prestazione in media col decennio. Gli anni 2012, 13, 14 e 15 sono stati più generosi, tutti gli altri più avari.
La media 81/2020 è di 2,806 milioni di km2
Per una volta segnaliamo anche un record di freddo. Semel in anno licet insanire.
il 29 aprile, nella località di Utqiagvik, la più settentrionale dell'Alaska e la più impronunciabile dell'emisfero nord, sono stati raggiunti i -28.9 C. Per trovare un valore più basso nel mese di aprile bisogna risalire al 28 aprile 1964, mentre non si riscontrano valori più bassi per il giorno 29.
Ovviamente la media del mese è risultata la 6° più calda degli ultimi 100 anni.
Bene bene bene, anzi, male male male.
Come spesso evidenziato un buon massimo (quest'anno, vedere poco più sopra, l'Artico fece segnare un buon massimo di estensione a un passo dalla media 81/2020) non è propedeutico a un buon minimo.
E infatti il minimo raggiunto verosimilmente il 15 settembre 2020 è il secondo peggiore di sempre, con 3,74 milioni di km2
Peggio di così, neanche a dirlo, il mimino del 2012. E' la seconda volta dall'inizio delle rilevazioni che il minimo scende sotto i 4 milioni di km2.
Vorrei darvi una buona notizia, ma non è facile. Diciamo che nonostante la pessima prestazione, il tasso di variazione per decade racconta questo:
1979-1992: -6,3% per decade
1993 -2006: -13,3% per decade
2007-2020: -4,0% per decade
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