#1 marvel Mar 28 Giu, 2005 11:29
Riuscirá l'idrogeno a decollare o resterá una chimera?
Ecco i problemi che ancora devono essere risolti per arrivare alla commercializzazione dell'auto ad idrogeno, ma, soprattutto, ecco il vero problema che rende l'Italia un paese estremamente vulnerabile: la dipendenza dagli idrocarburi.
Se l'Italia non si modernizzerá, se non troverá soluzioni per l'energia, l'economia non riuscirá a decollare. Paghiamo una bolletta energetica troppo cara, mentre i nostri vicini (ad es. Francia e Svizzera) ci hanno costruito sopra un vero e proprio businnes.
Ma parliamo dell'idrogeno (anche se non sará mai la soluzione di tutti i nostri mali)
[web]http://www.umbriameteo.com/editoriale.php?id=94[/web]
Comunque, come ho scritto nell'articolo, l'idrogeno ha molti lati positivi, speriamo solo che ci si renda conto che l'Italia deve sviluppare, al piú presto, fonti energetiche alternative ai combustibili fossili.
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#2 snowfinder Mar 28 Giu, 2005 12:18
)Hai perfettamente ragione, il discorso della bolletta energetica troppo cara rispetto ai nostri cugini francesi, belgi e tedeschi ecc.... è chiaro , loro sfruttano il nostro retaggio di paure e di scelte politiche sbagliate fatte in passato, una su tutte quella dell'abbandono del progetto sul nucleare.
E' scandaloso che i politici a tutt'oggi si ostinino a bloccare tale scelta quando nel raggio di 1000 km intorno all'Italia sono attive (e quindi pericolose , se lo fossero, anche per noi) decine e decine di centrali nucleari (solo la Francia ne ha circa 60!!!) , in più noi ci troviamo tutti gli anni a dover far fronte ad una domanda di energia sempre crescente, che non sappiamo soddisfare se non acquisendone da gli altri (a nostre salatissime spese!!!)
Per di più sti presunti ambientalisti bloccano pure quei pochi progetti di energia alternativa , tipo l'eolico, (perchè secondo loro deturpa l'ambiente..... ma vaff...  )
Infine per tornare all'idrogeno, è vero che ha ancora molta strada da fare in termini di progettazione e sviluppo della tecnologia e dell'immagazzinamento, però è anche vero che avrà molti problemi legati alle multinazionali del petrolio che di certo non staranno a guardare crescere una tecnologia che potrebbe tagliarli dal mercato, e quindi di bastoni tra le ruote ne metterà molti credo io....
In ogni modo l'Italia non dovrà perdere più terreno rispetto agli altri paesi, in modo da poter essere in prima fila nello sviluppo di questa tecnologia che oggi sembrerebbe la soluzione più efficace alla crescente domanda di energia nel mondo.
Per quanto riguarda l'auto ad idrogeno invece, io penso che di strada se ne sia già fatta molta, il passo più difficile sarà fra circa 8-10 anni quando questa tecnologia dovrà rivaleggiare in termini di prezzo e prestazioni con quella attuale dei motori a scoppio, e questo non è poco..
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#3 marvel Mar 28 Giu, 2005 14:59
snowfinder ha scritto:
In ogni modo l'Italia non dovrà perdere più terreno rispetto agli altri paesi, in modo da poter essere in prima fila nello sviluppo di questa tecnologia che oggi sembrerebbe la soluzione più efficace alla crescente domanda di energia nel mondo.
Purtroppo la tecnologia dell'idrogeno non rappresenta una soluzione alla crescente domanda di energia del mondo, quella la potrebbe risolvere un sistema come la fusione nucleare controllata (forse ti riferivi a questo).
L'idrogeno é solo un vettore energetico, e per ora nemmeno troppo efficiente.
Per produrre idrogeno devono essere utilizzate altre fonti di energia, l'idrogeno praticamente ha la funzione di immagazzinare energia e di cederla, poi, durante altri processi, come la combustione diretta o nelle celle a combustibile. Il pregio di questa tecnologia é quello di non produrre, praticamente, residui inquinanti durante la trasformazione idrogeno-energia, ma nella fase di sintesi dell'idrogeno "si converte" energia in idrogeno, e tutto dipende dalla fonte energetica utilizzata.
Poi ogni passaggio comporta una perdita di energia e quindi di efficienza.
Per generare idrogeno (processo di elettrolisi), infatti, è necessaria una quantità di energia una volta e mezza superiore a quella ricavabile dalla sua “combustione” (energia in gran parte prodotta dall’utilizzo di combustibili fossili), oppure bisogna convertire metano in idrogeno con un processo chimico che produce molta anidride carbonica ed altri gas serra (processo di steam-reforming), almeno la stessa quantità prodotta dalla combustione diretta del metano.
La trasformazione da idrogeno ad energia elettrica-energia meccanica, quella che avviene nei motori elettrici alimentati da celle a combustibile, riesce a convertire fino al 55% dell’energia del combustibile in lavoro utile, invece l’efficienza di un motore a combustione diretta di idrogeno (trasformazione idrogeno-energia meccanica) si assesta intorno al 30%, non molto distante da quella dei motori tradizionali.
Insomma, finché non si troveranno metodi molto piú efficienti per la produzione e la trasformazione dell'idrogeno, resterá ancora una tecnologia troppo cara e troppo poco efficiente.
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#4 snowfinder Mar 28 Giu, 2005 22:00
marvel ha scritto: snowfinder ha scritto:
In ogni modo l'Italia non dovrà perdere più terreno rispetto agli altri paesi, in modo da poter essere in prima fila nello sviluppo di questa tecnologia che oggi sembrerebbe la soluzione più efficace alla crescente domanda di energia nel mondo.
Purtroppo la tecnologia dell'idrogeno non rappresenta una soluzione alla crescente domanda di energia del mondo, quella la potrebbe risolvere un sistema come la fusione nucleare controllata (forse ti riferivi a questo).
L'idrogeno é solo un vettore energetico, e per ora nemmeno troppo efficiente.
Per produrre idrogeno devono essere utilizzate altre fonti di energia, l'idrogeno praticamente ha la funzione di immagazzinare energia e di cederla, poi, durante altri processi, come la combustione diretta o nelle celle a combustibile. Il pregio di questa tecnologia é quello di non produrre, praticamente, residui inquinanti durante la trasformazione idrogeno-energia, ma nella fase di sintesi dell'idrogeno "si converte" energia in idrogeno, e tutto dipende dalla fonte energetica utilizzata.
Poi ogni passaggio comporta una perdita di energia e quindi di efficienza.
Per generare idrogeno (processo di elettrolisi), infatti, è necessaria una quantità di energia una volta e mezza superiore a quella ricavabile dalla sua “combustione” (energia in gran parte prodotta dall’utilizzo di combustibili fossili), oppure bisogna convertire metano in idrogeno con un processo chimico che produce molta anidride carbonica ed altri gas serra (processo di steam-reforming), almeno la stessa quantità prodotta dalla combustione diretta del metano.
La trasformazione da idrogeno ad energia elettrica-energia meccanica, quella che avviene nei motori elettrici alimentati da celle a combustibile, riesce a convertire fino al 55% dell’energia del combustibile in lavoro utile, invece l’efficienza di un motore a combustione diretta di idrogeno (trasformazione idrogeno-energia meccanica) si assesta intorno al 30%, non molto distante da quella dei motori tradizionali.
Insomma, finché non si troveranno metodi molto piú efficienti per la produzione e la trasformazione dell'idrogeno, resterá ancora una tecnologia troppo cara e troppo poco efficiente.
Si, non mi riferivo al fatto che l'idrogeno sia la soluzione più efficace in termini di energia prodotta , ma al fatto che il suo utilizzo non genera o quasi , come appunto spiegavi te, alcun agente inquinante.
In effetti la soluzione più efficace in termini di energia risultante in rapporto all'energia e ai costi di produzione starebbe nel perfezionare la cosidetta "fusione fredda", tecnica complicatissima che a tutt'oggi è ancora oggetto di innumerevoli esperimenti nei laboratori di ricerca più all'avanguardia nel mondo (... e purtroppo credo non in Italia...)
Insomma, l'idrogeno a relativo breve tempo sembra essere la strada da percorrere come primo passo, poi in futuro si vedrà.
Io mi accontenterei se fra 10 anni iniziassero a circolare le prime flotte di auto ad idrogeno completamente autonome per quel che riguarda la produzione e lo stoccaggio dello stesso sull'autoveicolo; anche perchè se pensiamo che una tra le 3 più gravi cause di inquinamento mondiale è proprio quello prodotto dalle automobili (e in generale dai mezzi da autotrazione), beh allora a quel punto sarebbe già qualcosa.
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