#2 andrea75 Dom 28 Gen, 2007 19:32
Bell'analisi Dario.... unico appunto "tecnico" che spero serva anche ad altri: non utilizzate l'allineamento delle immagini a sinistra (o a destra), altrimenti vien fuori un casino!
Cmq ho corretto io il post!
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#3 marvel Dom 28 Gen, 2007 23:38
dando un occhiata alle mappe nei prossimi giorni non avremo grosse novità, tuttavia si tratterà solo di normali oscillazioni termiche che oltretutto non intereserranno il comparto nord euorpeo, e groelandese, quest'ultime zone che dobbiamo tenere sott'occhio per sperare in qualcosa di davvero grosso.
Qualsiasi discesa di aria fredda rienterà nella piena normalità classiche della stagione invernale.
Freddo si, possibilità di nuove nevicate, ma non c'è nessun motivo di gridare al lupo.
...
Non sono affatto d'accordo.
Purtroppo la tua analisi pecca di precisione, infatti hai mostrato mappe che poco avranno a che fare con il prossimo riscaldamento stratosferico.
Il riscaldamento stratosferico, che è già in atto, non ha origine nello strato a 2 HPa, ma tra i 5 e i 10 HPa... ed è rapidissimo, portando un incremento in una vasta zona della media stratosfera, sopra all'Artico Pacifico, di oltre 35 gradi in meno di 72 ore!
Inoltre tale riscaldamento dovrebbe avvenire con una rapidissima diffusione agli strati inferiori, fino, addirittura, a raggiungere il limite della tropopausa!
Se tale riscaldamento dovesse proseguire secondo le previsioni sarà vero StratWarming e causerà una crescita "esagerata" dell' HP aleutinico, con il doppio risultato di causare una discesa artica su Canada e USA, con reazione repentina dell' HP atalntico, e invasione della troposfera per mezzo di un accoppiamento troposferico, in area polare, con possibile ed auspicabile agganciamento dell' HP atlantico!
Tale azione potrebbe rinforzare un nuovo blocco atlantico, alimentando una saccatura artica direttamente verso l'Europa (orientale o centrale), e contemporaneamente innescare un moto antizonale che farebbe traslare il tutto più ad ovest (i modelli, notoriamente ostici ai flussi antizonali, sono in grado di vedere gli east-shifts, prodotti da questi, solo all'ultimo momento).
Inoltre la tua tesi, che descrive la necessità di un riscaldamento stratosferico Groenlandese o europeo, per avere colate fredde su di noi, non ha riscontri, ed è, anzi, immediatamente smentita dalla dinamica della colata dell'85, che avvenne, anzi, grazie ad una dinamica stratosferica quasi sovrapponibilea quella prevista (bisognerà vedere se lo SW avrà la giusta potenza). Proprio quello che accadde nell'85 dimostra, inoltre, quanto siano imprevedibili, rapidi e sorprendenti i movimenti degli HP da stratwarming.
Con questo non voglio certo asserire che vivremo un altro 1985... anzi, con gli SW la fregtura è sempre dietro l'angolo.
Oggi si ha questo:
Di qui un probabilissimo "coupling" strato-troposfera (che spesso si genera direttamente tra troposfera e stradi intermedi stratosferici, anche senza espansioni basso-stratosferiche), con formazione ed espansione, in area polare, di un HP dinamico e split del VP.
Questo è quello che si può dedurre dalle carte attuali.
Ciao
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#4 gubbiomet Lun 29 Gen, 2007 09:44
dando un occhiata alle mappe nei prossimi giorni non avremo grosse novità, tuttavia si tratterà solo di normali oscillazioni termiche che oltretutto non intereserranno il comparto nord euorpeo, e groelandese, quest'ultime zone che dobbiamo tenere sott'occhio per sperare in qualcosa di davvero grosso.
Qualsiasi discesa di aria fredda rienterà nella piena normalità classiche della stagione invernale.
Freddo si, possibilità di nuove nevicate, ma non c'è nessun motivo di gridare al lupo.
...
Non sono affatto d'accordo.
Purtroppo la tua analisi pecca di precisione, infatti hai mostrato mappe che poco avranno a che fare con il prossimo riscaldamento stratosferico.
Il riscaldamento stratosferico, che è già in atto, non ha origine nello strato a 2 HPa, ma tra i 5 e i 10 HPa... ed è rapidissimo, portando un incremento in una vasta zona della media stratosfera, sopra all'Artico Pacifico, di oltre 35 gradi in meno di 72 ore!
Inoltre tale riscaldamento dovrebbe avvenire con una rapidissima diffusione agli strati inferiori, fino, addirittura, a raggiungere il limite della tropopausa!
Se tale riscaldamento dovesse proseguire secondo le previsioni sarà vero StratWarming e causerà una crescita "esagerata" dell' HP aleutinico, con il doppio risultato di causare una discesa artica su Canada e USA, con reazione repentina dell' HP atalntico, e invasione della troposfera per mezzo di un accoppiamento troposferico, in area polare, con possibile ed auspicabile agganciamento dell' HP atlantico!
Tale azione potrebbe rinforzare un nuovo blocco atlantico, alimentando una saccatura artica direttamente verso l'Europa (orientale o centrale), e contemporaneamente innescare un moto antizonale che farebbe traslare il tutto più ad ovest (i modelli, notoriamente ostici ai flussi antizonali, sono in grado di vedere gli east-shifts, prodotti da questi, solo all'ultimo momento).
Inoltre la tua tesi, che descrive la necessità di un riscaldamento stratosferico Groenlandese o europeo, per avere colate fredde su di noi, non ha riscontri, ed è, anzi, immediatamente smentita dalla dinamica della colata dell'85, che avvenne, anzi, grazie ad una dinamica stratosferica quasi sovrapponibilea quella prevista (bisognerà vedere se lo SW avrà la giusta potenza). Proprio quello che accadde nell'85 dimostra, inoltre, quanto siano imprevedibili, rapidi e sorprendenti i movimenti degli HP da stratwarming.
Con questo non voglio certo asserire che vivremo un altro 1985... anzi, con gli SW la fregtura è sempre dietro l'angolo.
Oggi si ha questo:
Di qui un probabilissimo "coupling" strato-troposfera (che spesso si genera direttamente tra troposfera e stradi intermedi stratosferici, anche senza espansioni basso-stratosferiche), con formazione ed espansione, in area polare, di un HP dinamico e split del VP.
Questo è quello che si può dedurre dalle carte attuali.
Ciao 
Che poi è quello che leggono quasi tutti i siti meteo.
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#5 thunderstorm Lun 29 Gen, 2007 10:41
[quote user="marvel" post="31530"] dando un occhiata alle mappe nei prossimi giorni non avremo grosse novità, tuttavia si tratterà solo di normali oscillazioni termiche che oltretutto non intereserranno il comparto nord euorpeo, e groelandese, quest'ultime zone che dobbiamo tenere sott'occhio per sperare
Di qui un probabilissimo "coupling" strato-troposfera (che spesso si genera direttamente tra troposfera e stradi intermedi stratosferici, anche senza espansioni basso-stratosferiche), con formazione ed espansione, in area polare, di un HP dinamico e split del VP.
Questo è quello che si può dedurre dalle carte attuali.
Ciao 
Concordo, ammetto di essere stato impreciso, in effetti in riscaldamento che avverà tra le Aleutine e l'area nord est asiatica è notevole e si propagherà alle quote inferiori fino al confine della tropopausa, ciò determinerà crescita esagerata dell' HP Aleutinico, quindi maggiore ondulazione del flusso e prospettive di un tempo più freddo per l'Europa.
Anche lo scorso anno eravamo impegnati in discorsi di questo genere, con il rischio di probabili colate gelide sull'Europa e anche in sede del Mediterrano, poi tutto svanì.
Quello che tu dici è vero avremo oscillazioni termiche in area stratosferica di un certo rilievo da tener sott'occhio, ma se mi permetti di dire, almeno fino alla metà di febbraio non vedo il rischio di qualcosa di grosso ed eccezionale per noi.
Poi come le fregature, così anche le sorprese sono dietro l'angolo e podarsi che a fine febbraio o inizi di marzo arrivi il freddo polare, vero e proprio.
I miei ragionamenti, in tutti i suoi limiti, non vanno oltre 10-15 giorni.
Sarebbe meglio parlarne a voce di argomenti delicati come questi.
Grazie lo stesso delle precisazioni
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#6 marvel Lun 29 Gen, 2007 12:38
Concordo, ammetto di essere stato impreciso, in effetti in riscaldamento che avverà tra le Aleutine e l'area nord est asiatica è notevole e si propagherà alle quote inferiori fino al confine della tropopausa, ciò determinerà crescita esagerata dell' HP Aleutinico, quindi maggiore ondulazione del flusso e prospettive di un tempo più freddo per l'Europa.
Anche lo scorso anno eravamo impegnati in discorsi di questo genere, con il rischio di probabili colate gelide sull'Europa e anche in sede del Mediterrano, poi tutto svanì.
Quello che tu dici è vero avremo oscillazioni termiche in area stratosferica di un certo rilievo da tener sott'occhio, ma se mi permetti di dire, almeno fino alla metà di febbraio non vedo il rischio di qualcosa di grosso ed eccezionale per noi.
Poi come le fregature, così anche le sorprese sono dietro l'angolo e podarsi che a fine febbraio o inizi di marzo arrivi il freddo polare, vero e proprio.
I miei ragionamenti, in tutti i suoi limiti, non vanno oltre 10-15 giorni.
Sarebbe meglio parlarne a voce di argomenti delicati come questi.
Grazie lo stesso delle precisazioni

Si, sicuramente sarebbe meglio parlarne a voce, ma il forum è bello proprio perchè si possono condividere opinioni diverse e ragionarci sopra tutti insieme.
Ciao Dario, e speriamo che le cose vadano a buon fine.
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