#61 elisa19821236982001 Mar 18 Set, 2007 09:47
Credo che una reazione psicologica al cambiamento climatico sia dimostrazione di forza e anch'essa fa parte dell'evoluzione in piccola parte.
Io faccio quel che posso ma non mi danno se fa 40° C....tanto dannandomi suderei soltanto di più.
Lo scorso inverno è stato sempre molto caldo...?? Bene, 500 euro di metano in meno! 
Beato te che riesci a vivere questo cambiamento con filosofia!
Io quando vedo i 40° in arrivo mi danno eccome!!! E' più forte di me, non sopporto il caldo!!!
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#62 zerogradi Mar 18 Set, 2007 09:50
Credo che una reazione psicologica al cambiamento climatico sia dimostrazione di forza e anch'essa fa parte dell'evoluzione in piccola parte.
Io faccio quel che posso ma non mi danno se fa 40° C....tanto dannandomi suderei soltanto di più.
Lo scorso inverno è stato sempre molto caldo...?? Bene, 500 euro di metano in meno! 
Beato te che riesci a vivere questo cambiamento con filosofia!
Io quando vedo i 40° in arrivo mi danno eccome!!! E' più forte di me, non sopporto il caldo!!! 
Non lo sopporto nemmeno io Elì, però cerco di fare qualcosa che me lo faccia sentire di meno. In ufficio con il condizionatore e poi in piscina a fare un tuffo...quest'estate ho fatto sempre così con temperature over 35° C.
Si soffre, ma c'è di peggio...
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#63 mausnow Mar 18 Set, 2007 10:03
Aridaje con l'autocoscienza...., si sono depresso, incazzato nero, il mondo mi crolla intorno e proprio l'anno che ho meno tempo dovrei stare sempre lì a innaffiare... d'accordo. Ma non svilite il mio ragionamento, per favore.
Certo che la meteo era e rimane una scienza. Ma non è più, per quanto mi riguarda la scienza dell'allegria. Che sia un gran casino te almeno lo riconosci, altri no e me ne dispiace, eppure basterebbe leggere le carte che ha postato Massy per vedere in che situazione ci troviamo.
Eravamo abituati a vedere tante cose belle che oggi non ci sono più; tutto quello che abbiamo letto sui libri, pensa all'orso russo, scompare giorno dopo giorno. Adesso dovevamo vedere tempeste equinoziali e c'è st'instabilità balorda con la temperatura a 30 gradi e il libeccio a tutta callara.
E' un clima del cavolo per il quale mi sto preparando a disdire l'abbonamento.
Io allo stadio non vado a tifare, ma a divertirmi e tendenzialmente me diverto solo quando vinco. Purtroppo, son fatto così. Non me ne vogliate.
Okay... mi pare di capire che di adattamento, malleabilità e resistenza è inutile parlarne...
Allora, quali altre soluzioni, visto che queste non piacciono o sono scomode?
Mi piacciono moltissimo (davvero!) la tua franchezza e la tua provata competenza.
Per cui sarò franco anch'io, e perdonami la durezza: disperarsi per disperarsi serve a ben poco.
Ripeto, le soluzioni? Solo l'abbattimento della Co2? E nel frattempo? Ci chiudiamo in frigo?
Secondo: le cose belle di cui tu dici (che ricordo bene, negli anni '70 e '80 già disegnavo a mano nelle mie agende o nei diari scolastici le sinottiche, per tenerle come archivio) torneranno o non torneranno?
Credendo che la colpa sia tutta da imputare all'uomo, è più facile dire che NON torneranno.
Sta tutta qui la differenza.
Se anch'io credessi così, forse mi dispererei anch'io, in effetti.
Ma ci sono tanti fattori che mi fanno pensare il contrario, che già elencai nel dibattito serristi-antiserristi.
Certo, se pensare "contro" vuol dire farsi appioppare subito l'etichetta di struzzo... o peggio...
Su con la vita! Vedrai quando si realizzarà l'alta (di latitudine) alleanza tra l'azzorriano e lo scandinavo... e col VP pressocché bloccato...
I nostri monti passeranno direttamente dal secco-brullo-giallino alla neve polverosa... via via sempre più compatta!
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#64 massy Mer 26 Set, 2007 10:58
SEGNALI DALLA TERRA
Nell'immagine sotto, elaborata dal NSIDC (National Snow and Ice Data Center), sono a confronto i due minimi (20/21 settembre 2005 e 16 settembre 2007) di estensione della calotta glaciale artica. La linea magenta, invece, rappresenta l'estensione media dei ghiacci per il mese di settembre nel breve periodo 1979 - 2000.
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#65 marvel Mer 26 Set, 2007 11:37
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Nell'immagine sotto, elaborata dal NSIDC (National Snow and Ice Data Center), sono a confronto i due minimi (20/21 settembre 2005 e 16 settembre 2007) di estensione della calotta glaciale artica. La linea magenta, invece, rappresenta l'estensione media dei ghiacci per il mese di settembre nel breve periodo 1979 - 2000.

Si è aperta una via ad ovest, quella che non si era mai aperta in passato.... ma contamporaneamente si è chiusa quella ad est, che ad es. nel 2005 era aperta.
Si, evidentemente stiamo vivendo un periodo di grandi cambiamenti... ma in quale direzione e con quali conseguenze è assai difficile dirlo.
C'è anche da sottolineare che abbiamo pochissima esperienza in tal senso.
Le osservazioni satellitare sono iniziate a metà degli anni '70, proprio durante un periodo freddo... abbiamo pochi elementi per trarre conclusioni.
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#66 massy Ven 28 Set, 2007 10:27
SEGNALI DALLA TERRA
Nell'immagine sotto, elaborata dal NSIDC (National Snow and Ice Data Center), sono a confronto i due minimi (20/21 settembre 2005 e 16 settembre 2007) di estensione della calotta glaciale artica. La linea magenta, invece, rappresenta l'estensione media dei ghiacci per il mese di settembre nel breve periodo 1979 - 2000.

Si è aperta una via ad ovest, quella che non si era mai aperta in passato.... ma contamporaneamente si è chiusa quella ad est, che ad es. nel 2005 era aperta.
Si, evidentemente stiamo vivendo un periodo di grandi cambiamenti... ma in quale direzione e con quali conseguenze è assai difficile dirlo.
C'è anche da sottolineare che abbiamo pochissima esperienza in tal senso.
Le osservazioni satellitare sono iniziate a metà degli anni '70, proprio durante un periodo freddo... abbiamo pochi elementi per trarre conclusioni.
Vero,
ma una riduzione di 1.2 kmq di superficie ghiacciata al Polo Nord, ovvero 20% in meno rispetto al valore minimo registrato nel settembre 2005, non è che ci sta tanto da pensare! La calotta glaciale artica non l'ha inventata Babbo Natale, sta lì da un bel po', tutti i mesi dell'anno ... e si sta sciogliendo.
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#67 marvel Ven 28 Set, 2007 12:02
SEGNALI DALLA TERRA
Nell'immagine sotto, elaborata dal NSIDC (National Snow and Ice Data Center), sono a confronto i due minimi (20/21 settembre 2005 e 16 settembre 2007) di estensione della calotta glaciale artica. La linea magenta, invece, rappresenta l'estensione media dei ghiacci per il mese di settembre nel breve periodo 1979 - 2000.

Si è aperta una via ad ovest, quella che non si era mai aperta in passato.... ma contamporaneamente si è chiusa quella ad est, che ad es. nel 2005 era aperta.
Si, evidentemente stiamo vivendo un periodo di grandi cambiamenti... ma in quale direzione e con quali conseguenze è assai difficile dirlo.
C'è anche da sottolineare che abbiamo pochissima esperienza in tal senso.
Le osservazioni satellitare sono iniziate a metà degli anni '70, proprio durante un periodo freddo... abbiamo pochi elementi per trarre conclusioni.
Vero,
ma una riduzione di 1.2 kmq di superficie ghiacciata al Polo Nord, ovvero 20% in meno rispetto al valore minimo registrato nel settembre 2005, non è che ci sta tanto da pensare! La calotta glaciale artica non l'ha inventata Babbo Natale, sta lì da un bel po', tutti i mesi dell'anno ... e si sta sciogliendo.
Massy.... scusa ma dovresti quantificarmi un po' di cosuccie...
1) che significa che la calotta artica sta li da un bel po'... quantificami quel "bel po'", anche perchè a me risulta che in età medievale, a cavallo dell'anno 1000 (sono dati storici) i Vichinghi avessero colonizzato le coste groenlandesi, 300 fattorie vichinghe, con una comunità di almeno 3000 individui che allevavano bestiame e coltivavano il terreno.
A quanto pare le coste groenlandesi orientali erano libere dal ghiaccio praticamente tutto l'anno (arrivarono anche a colonizzare parte del Labrador).
Poi, a partire dal 1300, le cose cambiarono e il ritorno del freddo (con l'imminente PEG) fu la causa della scomparsa (è proprio il caso di parlare di scomparsa) della suddetta colonia, della quale non si ebbero notizie per 50 anni, solo allora una missione potificia riusci ad aggirare i ghiacci e a giungere sul posto... senza trovare più traccia dei coloni e delle loro fattorie ormai ingoiate dal ghiaccio!
Solo in epoca recente, infatti, è stato possibile ritrovare traccia di queste antiche fattorie vichinghe... per altro ancora avvolte dal ghiaccio (dove il permafrost impedisce ancora qualsiasi coltura). Oltre alla Groenlandia ci sono prove per lìIslanda, la Scandinavia, e persino la Mongolia.
Insomma, questo per dire che anche all'epoca, durante l'ormai resuscitato Optimum Climatico Medievale (riammesso alla storia anche dall'IPCC, dopo l'ufficiale ammissione dell'errore/imbroglio del famoso Hockey stick) probabilmente la Calotta Artica era messa piuttoto maluccio. (e di oscillazioni del genere, più o meno lunghe, ne è costellata la storia, recenrte e remota)
2) Chi ha mai detto che le cose debbano restare immutate così come le conosciamo... ?
I ghiacciai alpini arretrano? L'hanno sempre fatto, per poi riavanzare anche più velocemente.
Essendo io un convinto assertore e sostenitore della ciclicità climatica, sono convinto che l'attuale ciclo abbia, in gran parte, origine naturale.
Certo, l'uomo non fa bene alla natura, e ce la sta mettendo tutta per alterarne i ritmi e i suoi cicli altalenanti, ma, fortunatamente, a mio avviso (ma secondo molti, moltissimi ricercatori) non ha tutta questa influenza sul clima... anche se la maggior parte della comunità scientifica mondiale reputa quasi per certe le responsabilità umane sul cambiamento climatico attuale (che ha lo stesso valore che dire che i miei amici pensano che io sia superman in persona).
Non esiste lo straccio di una prova che quello che stia accadendo non possa essere naturale, anzi, numerosi indizi puntano proprio in questa direzione.
PS(non t'ho fatto un predicozzo, anche perchè so' come la pensi e che non sei sostenitore dell'una o dell'altra teoria, ma ho detto solo la mia)
In quanto a Babbo Natale... oh, mi sa che dovrà adeguarsi e togliere gli scii alla slitta!  Slitta idrovolante trainata da Foche magiche!
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#68 Icestorm Ven 28 Set, 2007 13:56
D'accordissimo Massimiliano sulla ciclicità degli eventi però......proprio in questo periodo dovevamo capitare??????
Spero ci sia una netta inversione di tendenza a brevissimo termine....anche se è un pò utopico devo ammettere..il trend è chiaro e non si cambia da oggi a domani..
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#69 marvel Ven 28 Set, 2007 16:02
D'accordissimo Massimiliano sulla ciclicità degli eventi però......proprio in questo periodo dovevamo capitare??????
Spero ci sia una netta inversione di tendenza a brevissimo termine....anche se è un pò utopico devo ammettere..il trend è chiaro e non si cambia da oggi a domani.. 
No, sicuramente non si cambia da oggi a domani... però potremmo essere vicini ad un cambio di rotta...
A mio avviso il cambiamento dovrà manifestarsi con un ritorno a configurazioni in stile anni '60-'70, con una prevalenza di NAO negativa per l'Europa.
Il cambio di circolazione degli ultimi 20 anni è stato caratterizzato da diverse fasi.
Inizialmente si è manifestato con una spiccata tendenza alle westerlies, con un potenziato flusso zonale, responsabile di un incremento delle temperature (soprattutto invernai) sui continenti boreali (probabilmente il tutto è stato indotto dalla tendenza a degli El Nino sempre più importanti... ora in fase calante).
Un flusso zonale particolarmente irruento è in grado di mantenersi piuttosto basso di latitudine e di sfondare fino in aree continentali, altresì dominate da HP termici inscalfibili in inverno.
E' ovvio, quindi, che l'aumento termico invernale dovuto a tale "sfondamento" è in grado di elevare enormemente le medie termiche boreali.
Diciamo che attualmente, probabilmente, stiamo in una fase di passaggio in cui, stante la diminuita efficacia di El Nino, dovremmo assistere ad un riequilibrio tra westerlies e azioni di blocco, situazione, questa, ancora non in grado di diminuire le T emisferiche.
In tale situazione si possono avere anche degli estremi molto ravvicinati con estati torride o freche, inverni miti o particolarmente rigidi... in una fase apparentemente contraddittoria e sicuramente ricca di estremi.
La fase successiva dovrebbe essere una fase, appunto a NAO prevalentemente negativa (vedi anni '50-'80), mentre ora siamo in una fase (normalizzando) piuttosto neutra ma in calo.
Considerando che il ciclo completo potrebbe essere 60ennale o 70ennale (il primo a NA negativa è iniziato ad inizio anni '50 per passare la neutralità ad inizio anni '80) con picco minimo negativo d'andata (nao-) intorno al 1965 e picco di ritorno massimo positivo intorno al 1990-1995, vedrei probabile in passaggio a fase negativa intorno a fine di questo decennio-inizio del prossimo.
Proprio come nella fase di passaggio in zona neutra degli anni '80, potrebbero manifestarsi effetti estremi proprio come in quegli anni (ricordiamoci gli inverni '85-86 con brevi ma intensi periodi freddi e nevosi, intervallati da estati decisamente variabili ed estreme).
Analizzando il grafico, inoltre, si possono leggere delle onde secondarie in corrispondenza alla prima parte degli anni '70 fino a metà anni '80, periodo caratterizzato, appunto, da fenomeni molto contrastanti ed estremi, con una NAO altalenante intorno alla zona neutra... un periodo simile potrebbe essere proprio quello di questi anni e soprattutto dei prossimi.
Forse avresti preferito vivere da giovane gli anni più freddi e nevosi e da vecchio quelli più caldi e miti... mettiamola così... hai qualche possibilità di giocare a pallate di neve con i tuoi nipotini!
Ciao ciao.
PS(ne parlai già in questo articolo di qualche anno fa http://www.umbriameteo.com/editoriale.php?id=21 )
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#70 Icestorm Ven 28 Set, 2007 19:36
Che dire, il trend previsto riporterebbe un pò le cose apposto facendoci rivivere qualcosa di già avvenuto nel passato...staremo a vedere...
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#71 burjan Ven 28 Set, 2007 22:57
Io riconduco tutto all'impostazione originale del topic.
Quando parlavo di disastro non mi riferivo a cicli decennali, od al sempiterno problema delle cause del Global Change.
Poiché, in fin dei conti, di mestiere faccio gli stipendi, fino ad un certo punto posso arrivare, poi cedo doverosamente a chi ne sa più di me. Anche se la mia idea è ben nota.
Qui il punto è un altro.
Dopo molti anni in cui le piogge nella nostra regione non hanno fatto altro che calare, scendendo a livelli mai visti da quando vi sono misurazioni scientifiche (ed almeno per quanto riguarda la mia città e Perugia ci sono serie mica da ridere), si prospetta (o forse farei meglio a dire si prospettava? Bah...) una crisi idrica di eccezionale gravità, non sono con grandi disagi per la popolazione ma anche con compromissione su larga scala degli ecosistemi. Rileggetevi gli interventi estivi di meteopalius.
I mei colleghi dell'Ufficio Ambiente mi confermano che la vitalità dei suoli e degli alberi sta scemando, soprattutto a causa degli squilibri stagionali ereditati dallo scorso inverno. Si vedono ancora e sempre più foglie pendule, alberi addirittura spogli, prati d'altura gialli e marroni. Anche l'ultima perturbazione è stata una via di mezzo fra un sorso di temporaneo sollievo ed una gigantesca occasione mancata.
Può anche darsi che il nostro ecosistema, anche dopo la fuoruscita da questo tunnel temporaneo, si assesti ormai stabilmente su livelli più caldoaridi. Ci adatteremo.
Berremo acqua di falda profonda anziché la carbonatica dell'appennino, non coltiveremo più specie un tempo tipiche delle nostre zone, il grano duro sostituirà i meloni e i cetrioli, compreremo i funghi sloveni nei congelatori dei supermercati.
Che bello.
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#72 snow96 Sab 29 Set, 2007 12:05
Qui il punto è un altro.
Dopo molti anni in cui le piogge nella nostra regione non hanno fatto altro che calare, scendendo a livelli mai visti da quando vi sono misurazioni scientifiche (ed almeno per quanto riguarda la mia città e Perugia ci sono serie mica da ridere), si prospetta (o forse farei meglio a dire si prospettava? Bah...) una crisi idrica di eccezionale gravità, non sono con grandi disagi per la popolazione ma anche con compromissione su larga scala degli ecosistemi. Rileggetevi gli interventi estivi di meteopalius.
Però Luisito, scusami, ma io sono cresciuto con la consapevolezza che Perugia si attestasse sugli 800 mm/anno e Spoleto, ad esempio, un po' più verso i 1000, giusto?
Beh, onestamente, tralasciando Foligno che in effetti sta vivendo una situazione negativa, siamo tanto lontani da questi valori? Diverse città in Umbria superano i 500 mm, qualcuna ha raggiunto i 600 e abbiamo davanti i mesi (facciamo le corna) più piovosi dell'anno. Non mi sembra un miraggio chiudere in media o poco sotto.
E mi pare che valori prossimi o superiori (Spoleto per dire chiude sopra media da anni) siano stati raggiunti anche negli anni passati. Mi pare che sia in media l'alto Tevere, parte dell'appennino....
Insomma, non stiamo mica chiudendo annate a 300 mm. Con questo non discuto sugli effetti negativi sulla vegetazione e sulle colture, ma penso allora che ci siano altri fattori... boh... illuminami!
Può anche darsi che il nostro ecosistema, anche dopo la fuoruscita da questo tunnel temporaneo, si assesti ormai stabilmente su livelli più caldoaridi. Ci adatteremo.
Berremo acqua di falda profonda anziché la carbonatica dell'appennino, non coltiveremo più specie un tempo tipiche delle nostre zone, il grano duro sostituirà i meloni e i cetrioli, compreremo i funghi sloveni nei congelatori dei supermercati.
Che bello.
Secondo me corri troppo!
E poi cerchiamo sempre il lato positivo: i cetrioli mi fanno schifo (li chiamo acqua solida), il melone mi gonfia e quando vado a funghi 9 volte su 10 torno arrabbiato perché non ritrovo lu postu!!!
P.S: ero giù ad Avellino, ed evidentemente li il problema non si è presentato: c'erano tonnellate di porcini di macchia in vendita per le strade, roba da strabuzzare gli occhi.
Vivo su a Vicenza, nel nord i fiumi non se la passano affatto male, il Po è bello gonfio e il Bacchiglione anche, peccato per quel colorino ruggine/verde ramarro. Molto meglio comunque di quanto accadde un paio di estati fa, con le centrali Enel che dovettero risalire il corso del Po per trovare un po' d'acqua.
Insomma, guardiamo anche di la della valle umbra, sennò facciamo peggio dei nordovestini anni orsono su ML....
Buona giornata!
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#73 burjan Sab 29 Set, 2007 12:26
Ma allora perché le falde sono allo stremo? Proprio nell'anno in cui in Valle Umbra è sparito il tabacco e hanno rifatto l'acquedotto di Rasiglia? Il Folignate è stato massacrato dalla meridianizzazione delle correnti, d'accordo, ma l'Appennino?
Secondo me, una componente non trascurabile è quella del vento: mai come in questi ultimi 5-10 anni si era vista tanta di questa maledetta tramontana asciutta, che penalizza proprio le valli dove piomba praticamente priva di umidità.
Ti devo dar ragione in molte cose.
1) I cetrioli fanno schifo, io non li mangio e li ho sempre coltivati dietro grandi insistenze dei familiari. Il prossimo anno li indirizzerò al competente reparto COOP, possono star sicuri.
2) Non c'è alcuna convenienza nell'andare a funghi, salve botte di culo clamorose. Anche lì devo dire che i reparti surgelati fanno miracoli, si risparmia tempo e benzina;
3)Sto facendo peggio dei nordovestini. Mi copro il capo di cenere e smetto coi lamenti. Giuro. Tanto c'è il post degli accumuli... quello parla da solo!
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#74 zerogradi Sab 29 Set, 2007 12:41
3)Sto facendo peggio dei nordovestini. Mi copro il capo di cenere e smetto coi lamenti. Giuro. Tanto c'è il post degli accumuli... quello parla da solo!
Torre dei Calzolari- Gubbio (Cester).........600.2 mm (agg. 28/09)
Chiusi (MeteoChiusi)................................528.0 mm (agg. 28/09)
San Sisto (PG) (andrea75).......................506.4 mm (agg. 05/09)
Castiglione del Lago (klaus81).................495.6 mm (agg. 28/09)
Terni nord (Ternano)................................475.2 mm (agg. 28/09)
Porano (Poranese).................................401.2 mm (agg. 28/09)
Foligno Sud (Burjan)...............................372 mm (agg. 28/09)
Mi sembrano tutt'altro che siccitosi, al limite leggermente sotto media. Cadessero 200 mm da qui a fine anno (e secondo le medie dovrebbero caderne di più) si chiuderebbe un'anno con un normalissimo scarto dalla media. Boh, ma quanta acqua volete??
E comunque a star peggio rispetto alla media (900-1000 mm) è Terni, e non Foligno, che di media '60-'90 ha soili 650 mm (libricino dell'aeronautica...).
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#75 snow96 Sab 29 Set, 2007 14:03
Ma allora perché le falde sono allo stremo? Proprio nell'anno in cui in Valle Umbra è sparito il tabacco e hanno rifatto l'acquedotto di Rasiglia? Il Folignate è stato massacrato dalla meridianizzazione delle correnti, d'accordo, ma l'Appennino?
Secondo me, una componente non trascurabile è quella del vento: mai come in questi ultimi 5-10 anni si era vista tanta di questa maledetta tramontana asciutta, che penalizza proprio le valli dove piomba praticamente priva di umidità.
Infatti è proprio questo il punto, secondo me ci sono altre cause....ANCHE altre cause!
Ti devo dar ragione in molte cose.
1) I cetrioli fanno schifo, io non li mangio e li ho sempre coltivati dietro grandi insistenze dei familiari. Il prossimo anno li indirizzerò al competente reparto COOP, possono star sicuri.
2) Non c'è alcuna convenienza nell'andare a funghi, salve botte di culo clamorose. Anche lì devo dire che i reparti surgelati fanno miracoli, si risparmia tempo e benzina;
3)Sto facendo peggio dei nordovestini. Mi copro il capo di cenere e smetto coi lamenti. Giuro. Tanto c'è il post degli accumuli... quello parla da solo!
E infatti quello che dice il post degli accumuli, a parte Foligno, non è drammatico, devi ammetterlo, dai!
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