Provo a chiarificare anch'io il perchè mi aspettavo già da qualche giorno un netto cambio delle
prospettive, già prima che i modelli cominciassero frequentare tale ipotesi con maggiore evidenza.
L'intuizione nasce dall'interpretazione di alcuni movimenti in sede emisferica ben visibili
già dal medio-breve termine modellistico, unita all'esperienza fatta nel corso delle passate settimane, sulle reazioni medie del
VP a determinate azioni di determinata entità.
Cerco di spiegarmi,
Abbiamo potuto osservare verso metà Gennaio, una migrazione delle masse più profonde del
VP
verso la zona Canadese, dettata dalle intense spinte calde provenienti dal pacifico,
motivo di fondo frequente in questo inverno.
Esaurita la spiunta calda abbiamo visto come tali masse abbiano gradualmente ripreso vie Euro-Asiatiche.
Al contempo nuove pressioni calde si facevano vive dal Pacifico, meno intense e meno ficcanti
delle precedenti, ma comnque in grado di attivare grandi risposte fredde
in sede Americana (abbiamo ben visto), aiutate anche da un brevissimo e quasi impercettibile split del VPT, con rotazione autonoma dei lobi Canadese e Asiatico.
Arriviamo ai movimenti attuali,
Migrazione delle masse fredde verso EurAsia che continua, con presa di forza centrale del
VP
e conseguente accelerazione zonale nel comparto Euro-Atlantico (prossima fase calda mediterranea);
Contemporaneamente però, il Pacifico si conferma sede delle principali azioni di disturbo
al
VP. Ennesima azione calda dal Pacifico, vista sempre più acuta e ficcante dal medio termine modellistico, con ovvia spinta di rientro profondo impressa alle masse fredde Canadesi.
Da qui l'intuizione, ecco il ragionamento:
1.La spinta calda dal pacifico si presenta sempre più incisiva con il susseguirsi dei run
dei modelli, e di conseguenza il lobo Canadese tornerà ad affondare in USA;
2.La spinta "inerziale" precedente però vede le masse fredde spostarsi nel senso opposto,
ne conseguirebbe un ellitticizzazione del
VP con perdita di forza centrale, e tendenza
a separazione dei principali lobi Canadese e Asiatico;
3.Il limitare basso della saccatura canadese vede sempre più intense prese di vorticità,
specie in zona Labrador-Sud Groenlandia, e alle quali verrebbe impressa ulteriore forza
dalla forte caduta fredda in USA.
Conclusione:
A tutto ciò ne dovrebbe/potrebbe conseguire una grande frenata zonale, con risalita
GPT in Atlantico fino a latitudini settentrionali, con possibile evoluzione in Scand+;
a quel punto al lobo gelido in isolamento su Russia e Scandinavia, verrebbe impressa una spinta prima meridiana e poi forse antizonale, con obiettivo Europa...
Ecco qua, spero di aver chiarito il più possibile i perchè dell'intuizione avuta,
ora speriamo che ciò ci porti a qualcosa