Proprio su "Le Scienze" di questo mese è uscito un articolo che evidenzia come gli indici NAO e AO siano di grande aiuto per prevedere gli inverni su Europa e USA.
In particolare insieme ai dati delle anomalie termiche oceaniche, come l'ENSO, ma anche quelle dell'Artico.
Viene evidenziato come la riduzione dei ghiacci artici di questi anni abbia provocato un inatteso fenomeno di feedback, in cui maggiore calore a disposizione e di umidità (proveniente dal'oceano) produca una riduzione meno estrema della pressione in sede artica, con conseguente minor gradiente barico rispetto alle basse latitudini, e quindi con riduzione dell'AO, tendente quindi ad entrare in fase negativa (Vortice Polare debole/getto polare mento teso). Questo fenomeno innescherebbe una reazione anche sulla NAO, tendente essa stessa ad entrare in fase negativa.
(interessante anche in questo studio, come in altri, il dubbio amletico sulla natura dell'oscillazione della NAO, da alcuni considerata strettamente legata all'AO, tanto da definirla una sua espressione, altri invece la considerano a se stante... e in effetti non sempre in sintonia con essa)
NAO ed AO che sappiamo essere fondamentali nella riduzione della spinta del getto polare e nell'aumento ed amplificazione delle onde di Rossby, che a loro volta sono cardini fondamentali da cui traggono origine le azioni di coupling tropo-stratosferiche (insieme al disturno Aleutinico/Wave1) e l'innesco di riscaldamenti stratosferici, con importanti rimbalzi di influenza/feedback verso il basso durante la stagione invernale.
Negli ultimi anni, con gran sorpresa dei climatologi, gli inverni sono andati via via inasprendosi, con fenomeni ed invasioni di aria fredda particolarmente crude su Europa e USA, in netta controtendenza rispetto ai 2 decenni precedenti.
Viene evidenziata anche la poca affidabilità di modelli deterministici o stagionali, sul lungo (VLR), rispetto al successo di questi metodi previsionali!
Insomma, questo è un campo aperto di ricerca, forse è la frontiera della ricerca meteo-climatica attuale, ogni anno e dopo ogni stagione si trovano nuovi tasselli da inserire in un contesto che sta facendo salire l'importanza degli indici e dei fenomeni che seguiamo, ormai da 8 anni su questo forum, (almeno 10 anni in totale), in questo tipo di discussioni.
PS(vi è anche una breve descrizione che spiega le anomale condizioni dell'inverno 2011/2012, in sintesi un'interazione di AO e NAO negative con la Nina)
____________ "La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre" - Albert Einstein
Proprio su "Le Scienze" di questo mese è uscito un articolo che evidenzia come gli indici NAO e AO siano di grande aiuto per prevedere gli inverni su Europa e USA.
In particolare insieme ai dati delle anomalie termiche oceaniche, come l'ENSO, ma anche quelle dell'Artico.
Viene evidenziato come la riduzione dei ghiacci artici di questi anni abbia provocato un inatteso fenomeno di feedback, in cui maggiore calore a disposizione (proveniente dal'oceano) produca una riduzione meno estrema della pressione in sede artica, con conseguente minor gradiente barico rispetto alle basse latitudini, e quindi con riduzione dell'AO, tendente quindi ad entrare in fase negativa (Vortice Polare debole). Questo fenomeno innescherebbe una reazione anche sulla NAO, tendente essa stessa ad entrare in fase negativa.
(interessante anche in questo studio, come in altri, il dubbio amletico sulla natura della NAO, da alcuni considerata strettamente legata all'AO, tanto da definirla una sua espressione, altri invece la considerano a se stante)
NAO ed AO che sappiamo essere fondamentali nella riduzione della spinta del getto polare e nell'aumento ed amplificazione delle onde di Rossby, a loro volta cardini fondamentali nell'innesco di riscaldamenti stratosferici, da cui traggono origine le azioni di coupling tropo-stratosferiche, e gli importanti rimbalzi di di influenza/feedback verso il basso durante la stagione invernale.
Gli ultimi anni, con gran sorpresa dei climatologi, gli inverni sono andati via via inasprendosi, con fenomeni ed invasioni di aria fredda particolarmente crude su Europa e USA, in netta controtendenza rispetto ai 2 decenni precedenti.
Viene evidenziata anche la poca affidabilità di modelli deterministici o stagionali, sul lungo (VLR), rispetto al successo di questi metodi previsionali!
Insomma, questo è un campo di ricerca, ogni anno e dopo ogni stagione si trovano nuovi tasselli da inserire in un contesto che sta facendo salire l'importanza degli indici e dei fenomeni che seguiamo, ormai da 8 anni su questo forum, (almeno 10 anni in totale), in questo tipo di discussioni.
PS(vi è anche una breve descrizione che spiega le anomale condizioni dell'inverno 2011/2012, in sintesi un'interazione di AO e NAO negative con la Nina)
Ma baroni quant'era avanti?? Già 28 anni fa...
al minuto 1:18
La prima parte è già stata postata per intero già dal 30 novembre 2012,presente nel topic (il mio primo outlook invernale) nelle pagine meno recenti,adesso passiamo all'aggiornamento finale....
Aggiornamento Outlook definitivo Inverno 2013 (Febbraio,Marzo e cenni su Aprile):
Partiamo subito con la proiezione dell'anomalie dei geopotenziali per i prossimi mesi: Attuale mappa dell'anomalie dei geopotenziali periodo 2012-2013: Zonal temperature anomaly: Tenendo con che il Vortice Polare viene da un periodo post MMW e quindi condizionato e con basse velocità zonali
Febbraio 2013:
Direi di passare subito all'analisi del mese partendo con l'analisi del NAM index (Lamma) confrontandolo con l'ESEs di tipo WARM:
Il punto interrogativo sulla mappa non è messo a caso e indica il periodo di massimo condizionamento della troposfera che avverrà nel mese di febbraio se tutto dovesse procedere bene.....
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Il displacement del vortice polare in corso nei giorni della merla,porterà il vortice polare ad uno spanciamento in pieno atlantico,rimando cosi incline ad attacchi da parte della wave 2,nel frattempo il canadese farà proprio un tira e molla con l'alta pressione atlantica,questà sarà molto probabimente la caratteristica della prima quindica di Febbraio... Animazioni stratosfera gfs (noaa) 10 e 100 hpa: 10 hpa GFS 10 hpa temperatura: 10 hpa ECMWF: 100 hpa
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I principali indici connettivi parlano chiaro.... MJO:
Doveroso sguardo anche alla MJO,prevista dalla fase 8 alla 1...
----------- SSTA:
Negative in area RM e positive in area NATL,credo proprio che ques'ultimo aumento sia una delle cause della successiva riattivazione della wave 2....
---------------------------------------------------------------------- Detto in breve:
Come sarà il mese di Febbraio per la nostra penisola italiana ? 1-15 Febbraio Sarà un mese caratterizzato da una prima quindicina molto dinamica,con l'elevazione dell'anticiclone atlantico a ovest a disturbo del VP,sulla penisola ci saranno frequenti colate fredde dettata dall'aria artico-marittima e successivamente da aria continentale,i benefici maggiori li avranno le regioni centro-settentrionali e adriatiche con episodi frequenti di neve a bassa quota e addirittura fino al piano...
Il sud rimarrà ai margini dei giochi ma potrà rientrarci in un secondo momento.. 15-28 Febbraio
La seconda parte del mese potrebbe vedere lo sblocco configurativo (già dalla fine della prima quindina) con proposizione del famoso ponte altopressorio tra alta atlantica e alta russa (weikoff),quindi direi una seconda parte del mese caratterizzata da aria fredda prettamente continentale,non è escluso il ritorno di quella pellicolare.....
Marzo:
Mese che sarà caratterizzato da dinamicità fredda,simil al marzo 2006..
Aprile:
Possibili recrudescenze invernali nella prima parte del mese............
-------------------------------
15-28 Febbraio
La seconda parte del mese potrebbe vedere lo sblocco configurativo (già dalla fine della prima quindina) con proposizione del famoso ponte altopressorio tra alta atlantica e alta russa (weikoff),quindi direi una seconda parte del mese caratterizzata da aria fredda prettamente continentale,non è escluso il ritorno di quella pellicolare.....
Marzo:
Mese che sarà caratterizzato da dinamicità fredda,simil al marzo 2006..
Aprile:
Possibili recrudescenze invernali nella prima parte del mese............
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VORTICE POLARE ANCORA ALLO SBANDO. ARIA FREDDA ALMENO FINO AL 20 FEBBRAIO ?
Il vortice polare stratosferico, ancora frantumato in più lobi da circa un mese, sembra al momento incapace di radunare le sue “sparse membra”.
E finché il vortice non si ricompatterà in un unico blocco confinato all’interno del circolo polare, i suoi gelidi spezzoni vagheranno senza sosta alle medie latitudini ancora per molto tempo: i più accreditati modelli d’ensemble - GFS, ECMWF, NAEFS - indicano almeno fino al 15 febbraio.
Uno di questi spezzoni è proprio quello già oggi ha raggiunto la Spagna (fig.1), alimentando, per iniezione di vortici ciclonica dall’alto, l’irruzione di aria artica sul Mediterraneo Nord occidentale (fig.2) e, da qui, sull’Italia, a partire da domani, giovedì 7.
Ma vi è di più.
Tale lobo del vortice stazionario resterebbe stazionario al di sopra della penisola almeno fino al 15 febbraio (fig.3). Ma in tal modo, manterrà in vita una vasta saccatura protesa dal circolo polare al Mediterraneo occidentale e lungo il cui bordo occidentale seguiteranno a discendere gelidi venti settentrionali, di origine artico-marittima perché provenienti da Groenlandia/Mar del Nord (il che, tra l’altro, metterebbe a tacere le voci circa l’arrivo di aria siberiana nei prox giorni).
A conforto di tale tesi si allegano le mappe d’ensemble a 500 hPa di ECMWF (Fig.4), GFS (fig.5) e NAEFS (fig.6), previste appunto il 15 febbraio.
Insomma si può dire, con una buona probabilità, che fino al 15 febbraio circa, il freddo sarà il vero protagonista sull’Europa centro-occidentale e sul Mediterraneo, Italia compresa, con apice intorno 9-10 di febbraio.
E poi ? Ebbene, vista la situazione ancora malconcia nella quale ancora verrebbe a trovarsi il vortice fino 15 febbraio (fig.3), è poco credibile pensare che le sue ferite profonde possano rimarginarsi nei successivi 7-10 giorni.
Insomma il freddo potrebbe insistere sull’Italia almeno fino ai primi giorni della 3^ decade di febbraio.
In effetti le medie d’ensemble a 500 hPa di GFS e NAEFS previste per il 20 gennaio, sembrano sposare tale tesi (fig. 7 e fig.8)
Sarà così? Ai posteri l’ardua sentenza!
____________ "La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre" - Albert Einstein
A conferma delle mie parole del 30 gennaio ecco qua:
Ecco la nuova strada intrapresa dal modello inglese per il long range con scand + e quindi intesa tra alta pressione atlantica e russo dinamico,quest'ultimo potrebbe pilotare piccole masse di aria gelida dalla russia,piccole ma molto fredde che troverebbero la strada spianata per raggiungere la nostra penisola...
Dopo la buona intuizione sul peggioramento della prossima settimana,vediamo se manterrà anche questo,è già la seconda volta che conferma e GFS non è poi cosi dissimile
Coadiuvato dalle carte strato a 100 hpa:
Scand + e russo Dinamico (ECMWF 00 z di oggi):
Termiche:
E' l'evoluzione che da tempi non sospetti ritengo la più probabile come successivo sblocco configurativo al pattern dei prossimi giorni (artico-marittimo)
15-28 Febbraio
La seconda parte del mese potrebbe vedere lo sblocco configurativo (già dalla fine della prima quindina) con proposizione del famoso ponte altopressorio tra alta atlantica e alta russa (weikoff),quindi direi una seconda parte del mese caratterizzata da aria fredda prettamente continentale,non è escluso il ritorno di quella pellicolare.....
Marzo:
Mese che sarà caratterizzato da dinamicità fredda,simil al marzo 2006..
Aprile:
Possibili recrudescenze invernali nella prima parte del mese............
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Confermata una seconda decade del mese contraddistinta da aria continentale,era il 30 gennaio 2013 quando lo dissi nel mio outlook definitivo invernale
PS: la parte in rosso
Venni preso anche per matto quando lo dissi e ricordo bene che molti davano l'Inverno per spacciato,come vedete la mia previsione di allora al momento non è cosi campata in aria e stà trovando le sue conferme
Effettivamente il VP non accenna segni di ripresa... l'intera colonna atmosferica resta in forte anomalia barica positiva a latitudini polari e settentrionali, la struttura del vortice è praticamente assente.
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Come sarà il mese di Febbraio per la nostra penisola italiana ? 1-15 Febbraio Sarà un mese caratterizzato da una prima quindicina molto dinamica,con l'elevazione dell'anticiclone atlantico a ovest a disturbo del VP,sulla penisola ci saranno frequenti colate fredde dettata dall'aria artico-marittima e successivamente da aria continentale,i benefici maggiori li avranno le regioni centro-settentrionali e adriatiche con episodi frequenti di neve a bassa quota e addirittura fino al piano...
Il sud rimarrà ai margini dei giochi ma potrà rientrarci in un secondo momento.. 15-28 Febbraio
La seconda parte del mese potrebbe vedere lo sblocco configurativo (già dalla fine della prima quindina) con proposizione del famoso ponte altopressorio tra alta atlantica e alta russa (weikoff),quindi direi una seconda parte del mese caratterizzata da aria fredda prettamente continentale,non è escluso il ritorno di quella pellicolare.....
Marzo:
Mese che sarà caratterizzato da dinamicità fredda,simil al marzo 2006..
Aprile:
Possibili recrudescenze invernali nella prima parte del mese............
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Riprendo la parte finale del mio outlook invernale per confermare la mia proiezione fatta il 30 gennaio 2013 riguardo ai mesi di febbraio,marzo e aprile...
15-28 Febbraio
La seconda parte del mese potrebbe vedere lo sblocco configurativo (già dalla fine della prima quindina) con proposizione del famoso ponte altopressorio tra alta atlantica e alta russa (weikoff),quindi direi una seconda parte del mese caratterizzata da aria fredda prettamente continentale,non è escluso il ritorno di quella pellicolare.....
-------- Analisi seconda parte di febbraio (15-28):
Il pezzo sopra è ripreso dall'outlook invernale,la seconda parte del mese vedrà un vortice polare ancora zoppo con basse velocità zonali a piani bassi e medi della stratosfera e quindi con venti zonali a 10 e 30 hpa che rimangono ancora molto bassi,mentre si nota una ripresa ai piani alti della stratosfera anche se non è una ripresa convinta ma solo l'azione di chiusura indotta al MMW con il raffreddamento dei soli piani medi e alti della stratosfera..
Però c'è da dire che una ripresa dell'EPV con frecce che tornano a puntare verso l'alto ma non verso il polo,lascia propendere all'ipotesi che si potrebbe preparare un nuovo attacco ai danni del VP..
--------- NAM index:
La botta del MMW viene pian piano riassorbita dal VP e di conseguenza il NAM continua la sua fase si risalita,non escludo però che torni a puntare verso il basso tra fine mese e inizio marzo.. Il Maestoso profilo verticale di un Major Midwinter Warming:
Ben visibile anche l'azione di difesa del VP con raffraddamento (cooling) che interessa i soli piani medio-alti della stratosfera con forte decoupling tra strato e troposfera
Inoltre ecco che vi mostro due animazioni da salvare: MMW 10 hpa: Cooling e azione di chiusura (ripristino) del VP 10 hpa al MMW:
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Dopo questa breve premesse con analisi di ciò che è successo,veniamo subito al piatto forte e al succo del discorso..
La seconda parte del mese di Febbraio vedrà come detto un VP disturbato,la wave 1 continuerà a premere sul polo e inoltre la wave 2 non starà a guardare come si nota qui sotto:
E anche dalla carte strato,la wave 2 potrebbe arrivare ad un intesa con la wave 1 portando il VP ad una tracimazione netta sul comparto siberiano con pericolose puntate verso il mediterraneo..
Lo si nota anche qui sotto:
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Inoltre lo snowcover lascia la porta aperta a questa ipotesi: Assieme alle ssta:
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In breve:
Il mediterraneo vedrà una seconda parte mensile con ondate di freddo continentale a più riprese,più o meno intense,non mancheranno intese atlantiche e periodi più miti ma non molto,verso quasi fine mese ritengo probabile qualche ondata di gelo continentale più intensa e forse la più intensa di tutto l'Inverno.
Anche il mese di Marzo sarà condizionato e nel momento di massimo snowcover russo potremo avere altre modeste botte fredde continentali..
Final Warming in atto da alcuni giorni, siamo alla fase conclusiva di questo inverno, dal punto di vista strutturale del VP, che vede minare le proprie basi, anzi la propria testa, dal naturale riscaldamento solare che inesorabilmente farà collassare il VP su se stesso, fino a sostituirlo con l'anticiclone polare estivo.
Nel frattempo, come in ogni inizio primavera, la perdita strutturale indebolirà il cuore del VP a partire dall'alto e farà sfuggire vari lembi di VP che andranno ad interessare le latitudini più basse fino ad esaurimento del serbatoio freddo in essi contenuto.
La tipica instabilità marzolina è principalmente dovuta a questo fenomeno.
E' chiaro che il riscaldamento solare e l'incapacità del VP di generare altra aria fredda per irraggiamento, limiteranno tali irruzioni che andranno perdendo, parallelamente con la riduzione del gap termico, di incisività, però, in qualche caso, soprattutto nella prima metà della stagione primaverile, potranno dare ancora luogo al classico colpo di coda invernale!
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13 Marzo 2013 10:56313 TERZA DECADE DI MARZO NUOVAMENTE FREDDA?
Rimaniamo ancorati ormai da molto tempo agli impulsi caldi in medio-bassa stratosfera collegati al forte MAJOR WARMING di gennaio, con una struttura molto destabilizzata per molto tempo e lo sara' ancora a seguire, con una cella altopressoria ibrida rinvigorita a vari impulsi successivi.
La fase invernale del periodo 14-16 marzo, e' riconducibile proprio a tale manovra, con bolla di calore sul settore NATL (nord-atlantico), tipica delle ultime stagioni, ma che non permette uno sfondamento deciso molto a sud-est delle masse d'aria molto fredde, che spesso prediligono la porta Francese.
Anche l'ARTIC OSCILLATION in tale ottica ha vissuto e vivrà una prevalenza negativa, salvo puntate temporanee a testimoniare come sia validissima la teoria del precondizionamento.
Purtroppo con tale assetto, ed un'orientamento delle anomalie negative oceaniche a ridosso del vecchio continente, si nota come lo sbilanciamento occidentale trovi sempre terreno fertile.In tale ottica avremo un ripristino zonale medio-basso nel post sbuffata fredda, con altalena tra onde pre-frontali e canali instabili in distacco dalla giostra depressionaria a moto anti-zonale presente tra Europa centro-occidentale dove avremo un tempo davvero molto instabile.
Con tali presupposti gli sbalzi termici per il mediterraneo sarebbero garantiti, con alcune incognite deterministiche che andranno valutate nelle prossime emissioni. Infatti nel post estremizzazione del pattern (NAO--), ci troveremo dopo una fase simil-zonale, con una cella altopressoria tra nord Scandinavia e MAR DI KARA, con i vari fendenti in capo alla struttura vorticosa polare sparsi per il nord-emisfero.
Basterebbe davvero poco per deviare una nuova fase fredda o molto fredda destinata all'Europa orientale, verso lidi più occidentali, pertanto un rischio che va preso in considerazione per la terza decade su cui torneremo.
Dunque la sbuffata attuale rappresentava l'unica via d'uscita dalla situazione tipica dei pattern di DA+, e anche la prossima presenta alcune scappatoie simil invernali seppure la stagione avanzi inesorabile, e a tal proposito non è affatto esclusa che tra un'onda e l'altra spunti la prima zampata sub-tropicale seppure rapida.
19 Marzo 2013 11:20164 ONDATE DI FREDDO ANCHE IN APRILE?
Oggigiorno la prevedibilità del tempo, pur con la raffinata tecnica delle “medie d’ensemble, non spinge oltre ì 15 giorni. Per periodi superiori ai 15 giorni però qualche indicazione sulla probabile evoluzione del tempo si può dedurre da quelle eventuali anomalie in atto nella atmosfera credibilmente persistenti più di 15 giorni.
Ebbene attualmente nell’emisfero Nord circolazione atmosferica sono in effetti presenti due anomalie che obbediscono a tali requisiti.
Da una parte il freddo vortice stratosferico polare – madre di tutte le irruzioni di freddo invernale.- il quale, dopo la frantumazione subita in gennaio, ancora stenta a ricompattarsi e a rinchiudersi all’interno del circolo polare, su naturale sede. Ne è una riprova il fatto che numerosi spezzoni freddi del suddetto vortice tuttora vagano alle medie latitudini, portando ondate di freddo ora qua ora là (fig.1- lo spezzone n.2 è quello che ha portato freddo e neve al Nord il 17-18 marzo).
L’ultima incursione polare è quella che nei giorni appena passati appena passati ha raggiunto l’Europa centro-occidentale e l’Italia. Un’altra ondata moderata ondata di freddo sull’Italia potrebbe verificarsi alla vigilia di Pasqua, dal 27 al 29 marzo, quando l’Italia verrà appunto raggiunta raggiunta ancora da un lobo del vortice polare (fig.2 – La linea rossa individua l’asse della saccatura ovvero l’aria di massima vorticità potenziale)
Fin quando il vortice polare stratosferico non avrà rimarginato le sue ferite fino a riunire tutti gli spezzoni entro il circolo polare (cosa che richiede qualche settimana) saremo dunque esposti al rischio a rapide ma breve incursioni di aria polare.
Per di più il vortice polare rimarrà ancora splittato verso l’Europa (vedi ancora fig.2) e quindi eventuali incursioni di aria polare sono più probabili sul nostro continente che sul resto dell’Emisfero Nord
La seconda anomalia che gioca a favore di ancora probabili ondate di freddo alle medie latitudini almeno entro la prima quindicina di aprile, è l’innevamento nell’emisfero Nord, ovvero la superficie ricoperta da neve alle medio-alte latitudini.
Ebbene quest’anno l’innevamento è tuttora notevole (addirittura nel Canada è l’innevamento è il più elevato degli ultimi 47 anni). Ciò significa che una buona fetta delle aree poste al di sopra di 45 gradi di latitudine (fig.3 ) è ricoperta da neve. E’ ovvio però che lungo la sottile fascia ove si passa da suolo innevato a suolo libero da neve, esistano forti differenze di temperatura in verso meridiano (isoterme fitte). Ma nella medio-alta atmosfera posta al di sopra delle regioni dove le isoterme sono molto fitte, per ragioni che non staremo qui a spiegare, si genere un fiume super veloce di aria (corrente a getto polare) la quale appunta è il margine estremo del vasto lago di aria fredda che ricopre l’emisfero Nord dalla medie latitudine fino al polo.
Siccome la posizione attuale della corrente a getto polare è più meridionale rispetto alla norma (vedi fig. 4 – Si notino gli affondi meridiani ove vi è innevamento fino alle medie latitudini), aumenta allora la probabilità che una o più delle sue numerose ondulazioni verso sud ( e relativa aria polare trascinata con sé) possano raggiungere anche l’Italia possano raggiunger anche l’Italia. E questo finché resterà elevato innevamento nell’emisfero Nord ovvero almeno fino alla prima quindicina di aprile circa.
Del resto nel corso degli ultimi 20 anni il mese di aprile è stato spesso gettonato da ondate di freddo, con nevicate anche in pianura:
17 aprile 1991 neve in Emilia, Romagna, Lombardia (neve addirittura a Milano);
15 aprile del 1995 neve fino a bassa quota sull’Italia centrale;
21-22 aprile del 1997 neve fino a bassa quota sull’Appennino centro-settentrionale;
7 aprile 2003 neve sulle regioni di nordest e del Medio Adriatico. In particolare nevicò a Venezia,
Vicenza, Brescia, Bologna, Ancona, Campobasso, Pescara (qualche fiocco anche a Milano)..
11 aprile 2012 neve a Cuneo.
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Perdonate l'intrusione; la mia non è un'obiezione, ma una domanda.
In base ai ragionamenti che fate/proponete in questi articoli, sembrerebbe chiaro che quanto accadrà in Aprile possa essere sostanzialmente determinato dagli avvenimenti dei mesi immediatamente precedenti. Fin qui, nulla di strano.
Eppure, dai dati statistici in mio possesso, ricavo un coefficiente di correlazione molto basso (non oltre il 13%) fra gli accumuli pluviometrici dei mesi precedenti e quello di aprile; coefficiente ricavato su 50 anni di rilevazioni nella mia città.
Quindi: principio di persistenza si, ma non sempre?
____________ Il dono della previsione è far comprendere quanto sia perfettamente inutile dare una risposta alle domande sbagliate (Ursula Le Guin)
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