#106 Alessandro Foiano Lun 18 Mag, 2020 14:40
Con Michele tempo fa abbiamo visto che negli ultimi anni addirittura c'è stato seppur minimo un incremento delle precipitazioni, la problematica semmai va ricercata nel come cadono le precipitazioni, infatti i giorni piovosi simultaneamente sono diminuiti.
il trend solitamente è biennale a due anni siccitosi seguono altri due anni ricchi di precipitazioni.
Incremento delle precitazioni annuali e decremento simultaneo dei giorni piovosi. Immagino giorno piovoso >=1 mm.
Questo trend in che finestra temporale è stato individuato? Lo chiedo semplicemente per poter effettuare un riscontro anch'io...sono curioso..
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#107 prometeo Lun 18 Mag, 2020 14:48
Con Michele tempo fa abbiamo visto che negli ultimi anni addirittura c'è stato seppur minimo un incremento delle precipitazioni, la problematica semmai va ricercata nel come cadono le precipitazioni, infatti i giorni piovosi simultaneamente sono diminuiti.
il trend solitamente è biennale a due anni siccitosi seguono altri due anni ricchi di precipitazioni.
Incremento delle precitazioni annuali e decremento simultaneo dei giorni piovosi. Immagino giorno piovoso >=1 mm.
Questo trend in che finestra temporale è stato individuato? Lo chiedo semplicemente per poter effettuare un riscontro anch'io...sono curioso..
Purtroppo oggi non ho tempo, ma appena posso te lo mando , noi di perugiameteo a tal riguardo facemmo un convegno qualche anno fa…. molti utenti del forum erano presenti
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#108 burjan Lun 18 Mag, 2020 15:28
Questa storia delle variazioni più ampie ma che alla fine si compensano non è uguale per tutti e non vale per tutto.
Per la Valle umbra abbiamo dati continuativi dal 1993, stazione Foligno Maceratola.
Bene: dal 2014 in avanti siamo sempre sotto media, che è di 817 mm. annui.
2015 584,0
2016 811,4
2017 688,0
2018 694,8
2019 671,4
e per carità di patria omettiamo il 2020 che è solo il punto culminante della fase.
Ora, voi vedetela come vi pare, ma dal punto di vista della agricoltura e dell'insediamento umano, questo a me sembra un cambiamento strutturale e gravissimo.
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#109 Alessandro Foiano Lun 18 Mag, 2020 15:40
Ora, voi vedetela come vi pare, ma dal punto di vista della agricoltura e dell'insediamento umano, questo a me sembra un cambiamento strutturale e gravissimo.
Hai scritto che non è uguale per tutti,
infatti la mia media a Foiano della Chiana dal 1916 al 2019 è di 710 mm
2015 - 505 mm
2016 - 945 mm
2017 - 426 mm
2018 - 670 mm
2019 - 843 mm
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#110 Adriatic92 Lun 18 Mag, 2020 15:41
@ Alessandro Foiano
Mi sembra di essere stato chiaro, ho parlato di carenza idrica più o meno marcata a livello generale , deficit idrico che si palesa ormai da tempo, dove gli eventi di pioggia sono ridotti anche sensibilmente a livello di frequenza... cosa c'è di strano in quello che ho detto??
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#111 Alessandro Foiano Lun 18 Mag, 2020 19:34
@ Alessandro Foiano
Mi sembra di essere stato chiaro, ho parlato di carenza idrica più o meno marcata a livello generale , deficit idrico che si palesa ormai da tempo, dove gli eventi di pioggia sono ridotti anche sensibilmente a livello di frequenza... cosa c'è di strano in quello che ho detto?? 
@Adriatic92 non ho scritto che c'è qualcosa di strano... ti rimetto il mio post così per ricordarti ciò che ti ho domandato:
Non è un commento che lascia il tempo che trova, è un dato oggettivo riscontrabile da tutti: partendo dallo scorso anno ad ad oggi , quanti mesi in deficit / surplus pluviometrico hai contato?? Quant'è stata la durata nell'arco del tempo delle fasi asciutte rispetto a quelli piovose?? La frequenza IRREGOLARE e sempre più rada degli eventi piovosi (seppur estremi) oggettivamente lo notiamo penso quasi tutti 
l'archivio pluviometrico dal 1916 ce l'ho, potrei riscontrarlo solo se tu mi definissi la fase asciutta o piovosa...c'è una distinzione precisa? e la durata quale è giusta considerare?
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#112 snow96 Gio 21 Mag, 2020 09:10
Io purtroppo non ho dati storici dalle mie stazioni, che sono entrambe molto giovani.
Ma, giusto per informazione, lo scorso anno è andata cosi:
Spoleto 1.172,9 mm
Padova 1.139,2 mm
Per Spoleto, dal Servizio Risorse Idriche e Rischio Idraulico della Regione trovo i seguenti dati:
2014: 1236,0 mm
2015: 880,6 mm
2016: 1007,4 mm
2017: 853,4 mm
2018: 1037,0 mm
2019: 959,0 mm
La differenza notevole del 2019 tra la mia stazione e quella della Regione indica quanto siano incidenti le condizioni microclimatiche. La mia stazione è in una zona collinare a sud della città decisamente più piovosa.
La carta fitoclimatica della Regione Umbria che usai nel lontano 2002 per una ricerca universitaria collocava Spoleto appena dentro l'isoieta dei 1000 mm/annui, con fortissimo gradiente discendente in direzione nord. La stazione del servizio Risorse Idriche si trova proprio a nord della città, quindi con pluviometria annuale inferiore. Direi che non ci siamo mossi di un pelo.
Concordo con la pessima distribuzione delle piogge e la loro maggior concentrazione in un minor numero di eventi, ma per le località che seguo io (Padova e Spoleto) non vedo un marcato trend siccitoso su base annuale.
Ovviamente essendo cambiate le configurazioni piovose, una località come Spoleto che beneficia di fattori orografici in particolari condizioni (temporali, instabilità locale soprattutto) ha mantenuto i valori storici (sospetto che possano essere addirittura aumentati, ma non posso confermarlo). Altre zone come il folignate che hanno bisogno di perturbazioni più strutturate con una direttrice preferenziale sono penalizzate.
Francamente di tutti i cambiamenti climatici che stiamo vivendo, quello pluviometrico è quello che mi preoccupa di meno. Che di tanto in tanto andremo incontro a periodi siccitosi con qualche danno alle colture e persino qualche razionamento è fisiologico. Che la cosa vada gestita e pianificata dovrebbe essere ovvio.
D'altronde uno storico come Burjan ci ha parlato più volte di tremende siccità del passato, anche remoto. Ecco, vi invito a considerare una cosa. Noi oggi abbiamo un consumo procapite di acqua di 241 l/anno. A inizio '900 era intorno ai 40 l/anno. Ed eravamo 1/3 di quelli che siamo oggi. Potete immaginare quanto potenti e drammatiche dovettero essere QUELLE siccità per lasciarci senza acqua, nonostante ne consumassimo un decimo di quanta ne consumiamo ora?
Ultima modifica di snow96 il Gio 21 Mag, 2020 09:48, modificato 4 volte in totale
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#113 prometeo Gio 21 Mag, 2020 09:44
Io purtroppo non ho dati storici dalle mie stazioni, che sono entrambe molto giovani.
Ma, giusto per informazione, lo scorso anno è andata cosi:
Spoleto 1.172,9 mm
Padova 1.139,2 mm
Per Spoleto, dal Servizio Risorse Idriche e Rischio Idraulico della Regione trovo i seguenti dati:
2014: 1236,0 mm
2015: 880,6 mm
2016: 1007,4 mm
2017: 853,4 mm
2018: 1037,0 mm
2019: 959,0 mm
La differenza notevole del 2019 tra la mia stazione e quella della Regione indica quanto siano incidenti le condizioni microclimatiche. La mia stazione è in una zona collinare a sud della città decisamente più piovosa.
La carta fitoclimatica della Regione Umbria che usai nel lontano 2002 per una ricerca universitaria collocava Spoleto appena dentro l'isoieta dei 1000 mm/annui, con fortissimo gradiente discendente in direzione nord. La stazione del servizio Risorse Idriche si trova proprio a nord della città, quindi con pluviometria annuale inferiore. Direi che non ci siamo mossi di un pelo.
Concordo con la pessima distribuzione delle piogge e la loro maggior concentrazione in un minor numero di eventi, ma per le località che seguo io (Padova e Spoleto) non vedo un marcato trend siccitoso su base annuale.
Ovviamente essendo cambiate le configurazioni piovose, una località come Spoleto che beneficia di fattori orografici in particolari condizioni (temporali, instabilità locale soprattutto) ha mantenuto i valori storici (sospetto che possano essere addirittura aumentati, ma non posso confermarlo). Altre zone come il folignate che hanno bisogno di perturbazioni più strutturate con una direttrice preferenziale sono penalizzate.
infatti…...
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#114 GiagiMeteo Gio 21 Mag, 2020 09:54
Io purtroppo non ho dati storici dalle mie stazioni, che sono entrambe molto giovani.
Ma, giusto per informazione, lo scorso anno è andata cosi:
Spoleto 1.172,9 mm
Padova 1.139,2 mm
Per Spoleto, dal Servizio Risorse Idriche e Rischio Idraulico della Regione trovo i seguenti dati:
2014: 1236,0 mm
2015: 880,6 mm
2016: 1007,4 mm
2017: 853,4 mm
2018: 1037,0 mm
2019: 959,0 mm
La differenza notevole del 2019 tra la mia stazione e quella della Regione indica quanto siano incidenti le condizioni microclimatiche. La mia stazione è in una zona collinare a sud della città decisamente più piovosa.
La carta fitoclimatica della Regione Umbria che usai nel lontano 2002 per una ricerca universitaria collocava Spoleto appena dentro l'isoieta dei 1000 mm/annui, con fortissimo gradiente discendente in direzione nord. La stazione del servizio Risorse Idriche si trova proprio a nord della città, quindi con pluviometria annuale inferiore. Direi che non ci siamo mossi di un pelo.
Concordo con la pessima distribuzione delle piogge e la loro maggior concentrazione in un minor numero di eventi, ma per le località che seguo io (Padova e Spoleto) non vedo un marcato trend siccitoso su base annuale.
Ovviamente essendo cambiate le configurazioni piovose, una località come Spoleto che beneficia di fattori orografici in particolari condizioni (temporali, instabilità locale soprattutto) ha mantenuto i valori storici (sospetto che possano essere addirittura aumentati, ma non posso confermarlo). Altre zone come il folignate che hanno bisogno di perturbazioni più strutturate con una direttrice preferenziale sono penalizzate.
Francamente di tutti i cambiamenti climatici che stiamo vivendo, quello pluviometrico è quello che mi preoccupa di meno. Che di tanto in tanto andremo incontro a periodi siccitosi con qualche danno alle colture e persino qualche razionamento è fisiologico. Che la cosa vada gestita e pianificata dovrebbe essere ovvio.
D'altronde uno storico come Burjan ci ha parlato più volte di tremende siccità del passato, anche remoto. Ecco, vi invito a considerare una cosa. Noi oggi abbiamo un consumo procapite di acqua di 241 l/anno. A inizio '900 era intorno ai 40 l/anno. Ed eravamo 1/3 di quelli che siamo oggi. Potete immaginare quanto potenti e drammatiche dovettero essere QUELLE siccità per lasciarci senza acqua, nonostante ne consumassimo un decimo di quanta ne consumiamo ora?
Chapeau.
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#115 mausnow Gio 21 Mag, 2020 12:13
Bravo Marco,
concentriamoci più sui nostri consumi e su come gestiamo una risorsa vitale come l'acqua.
Poiché non è che la Natura si debba allineare ai nostri bisogni e ai nostri vizi, semmai l'esatto contrario.
Se l'acqua ci manca, è più perché viene gestita male, piuttosto che per la sfiga o maledizione meteorologica.
Più che inveire alle nuvole, prendiamocela con noi stessi che non l'abbiamo bene immagazzinata e valorizzata.
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#116 mausnow Gio 21 Mag, 2020 12:16
Bravo Marco,
concentriamoci più sui nostri consumi e su come gestiamo una risorsa vitale come l'acqua.
Poiché non è che la Natura si debba allineare ai nostri bisogni e ai nostri vizi, semmai l'esatto contrario.
Se l'acqua ci manca, è più perché viene gestita male, piuttosto che per la sfiga o maledizione meteorologica.
Più che inveire alle nuvole, prendiamocela con noi stessi che non l'abbiamo bene immagazzinata e valorizzata.
A cominciare nel piccolo (laddove possibile), nel recupero delle acque (piovane, chiare, grigie).
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#117 Alessandro Foiano Gio 21 Mag, 2020 14:06
IChe la cosa vada gestita e pianificata dovrebbe essere ovvio.
succede per tutti i periodi meteo: quelli siccitosi non sono pianificati, quelli alluvionali neanche,...tutto ciò dovuto alla politica urbana degli anni del boom edilizio...oggi la rete idrica non è adeguata e nemmeno la rete delle acque reflue (vedi i 10 cm di pioggia di Milano in poche ore).
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#118 Alessandro Foiano Gio 09 Lug, 2020 18:38
L'anno 1993 da gennaio fino ad Agosto fu secchissimo, ma non lo dice solo il mio quaderno, ma quello di gran parte d'Italia:
il 2017 una passeggiata di salute in confronto:
Nel 1993 avevo 12 anni ma già archiviavo i dati meteo (i dati del mio paese iniziano nel 1993, iniziai quell'anno con mio padre) quindi di quaderni ne ho a bizzeffe e anche di ricordi e non ricordo assolutamente un ingiallimento di tali dimensioni, nè i dati meteoclimatici di quell'anno lo fanno presagire in nessun modo. Anche perchè il luglio 1993 fu molto fresco e abbastanza piovoso come si può vedere andando a cercare in tutti i siti di archiviazione meteo-climatica, anche senza quaderni.
avevi parlato di osservazioni di agossto e nel 1993 fu da meno del 2017?
qui 40°C e 39°ripetuti nei primi giorni di agosto 1993, bruciature delle foglie per mancanza di umidità nell'aria:
l'agosto 2017 è paragonabile anche per le temperature all'agosto 1993:
Ultima modifica di Alessandro Foiano il Gio 09 Lug, 2020 18:46, modificato 3 volte in totale
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#119 zeppelin Gio 09 Lug, 2020 19:07
Alessandro, come ho già scritto, pur in una situazione di precipitazioni scarse paragonabile, gli alberi non si disseccano andando in sofferenza e quindi perdendo le foglie con 2-3 mesi di anticipo a causa di un mese caldo soltanto, ma di vari mesi di caldo e siccità. Mentre sono decisamente paragonabili a livelli di precipitazioni, le estati del 1993 (globalmente a +0,25/+0,50 dalla media, normale secondo gli standard di adesso) e 2017 (oltre +2 gradi sopra la media 1981-2010, la seconda estate più calda di sempre dopo il 2003) non possono assolutamente essere messe a paragone a livello di temperature nè a livello nazionale nè a livello europeo, come puoi vedere dalle anomalie del NOAA qua sotto:
1993
2017
Questo è importante per il discorso siccità perchè la traspirazione occupa un posto importante quasi quanto le precipitazioni nell'equilibrio della vegetazione e ovviamente 2 gradi abbondanti di anomalia positiva per 3 mesi accompagnati da precipitazioni scarse sono molto peggio di 3 mesi di precipitazioni scarse accompagnati però da temperature globalmente appena superiori alla norma. Detto ciò, sicuramente successe qualcosa di simile nel 1993 ma non ai livelli del 2017, quando, citando quello che diceva un agronomo in quei giorni “le piante, trovandosi in uno stato di grave stress, accelerano la perdita delle foglie, che in un primo momento gli permette di sopravvivere anche in condizioni di stress termico. Alcune piante piccole, però, per esempio, sono già morte, e quindi il processo è irreparabile. C’è da auspicarsi che, nel più breve tempo possibile, arrivino delle piogge importanti, oltre ad un calo termico sensibile, altrimenti, c’è il rischio – continua Moraldi – che le piante si dissecchino, e che non riprendano quindi il loro ciclo vegetativo la prossima primavera”.
Una roba del genere che si ripetesse per due anni di fila, per capirsi, potrebbe provocare morie generalizzante di piante nei nostri boschi e la probabilità che ciò avvenga aumenta ogni anno che passa visto che cresciamo di mezzo grado a decennio circa.
____________ - Il NOAA usa la media 1981-2010, il 'clino' pre-GW per la WMO è ancora la 1961-90, noialtri usiamo ognuno la sua, i dati son giusti, son diverse solo le medie di riferimento
- Il concetto di 'normalità' del clima in senso letterale non esiste, si considera 'normale' in climatologia una determinata media solo come riferimento statistico.
- I Led Zeppelin son musica, la trap no
Ultima modifica di zeppelin il Gio 09 Lug, 2020 19:13, modificato 2 volte in totale
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#120 Frosty Gio 09 Lug, 2020 21:09
Per sapere l autunno inverno del 93 che combino dopo l estate?
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