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Messaggio Re: Verso Il Disastro

#76  massy Sab 29 Set, 2007 15:42

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SEGNALI DALLA TERRA
Nell'immagine sotto, elaborata dal NSIDC (National Snow and Ice Data Center), sono a confronto i due minimi (20/21 settembre 2005 e 16 settembre 2007) di estensione della calotta glaciale artica. La linea magenta, invece, rappresenta l'estensione media dei ghiacci per il mese di settembre nel breve periodo 1979 - 2000.


20070920_extent_ice_sea_web

20070920_timeseriesthumb


Si è aperta una via ad ovest, quella che non si era mai aperta in passato.... ma contamporaneamente si è chiusa quella ad est, che ad es. nel 2005 era aperta.
Si, evidentemente stiamo vivendo un periodo di grandi cambiamenti... ma in quale direzione e con quali conseguenze è assai difficile dirlo.
C'è anche da sottolineare che abbiamo pochissima esperienza in tal senso.
Le osservazioni satellitare sono iniziate a metà degli anni '70, proprio durante un periodo freddo... abbiamo pochi elementi per trarre conclusioni.



Vero,
ma una riduzione di 1.2 kmq di superficie ghiacciata al Polo Nord, ovvero 20% in meno rispetto al valore minimo registrato nel settembre 2005, non è che ci sta tanto da pensare! La calotta glaciale artica non l'ha inventata Babbo Natale, sta lì da un bel po', tutti i mesi dell'anno ... e si sta sciogliendo.


Massy.... scusa ma dovresti quantificarmi un po' di cosuccie...

1) che significa che la calotta artica sta li da un bel po'... quantificami quel "bel po'", anche perchè a me risulta che in età medievale, a cavallo dell'anno 1000 (sono dati storici) i Vichinghi avessero colonizzato le coste groenlandesi, 300 fattorie vichinghe, con una comunità di almeno 3000 individui che allevavano bestiame e coltivavano il terreno.
A quanto pare le coste groenlandesi orientali erano libere dal ghiaccio praticamente tutto l'anno (arrivarono anche a colonizzare parte del Labrador).
Poi, a partire dal 1300, le cose cambiarono e il ritorno del freddo (con l'imminente PEG) fu la causa della scomparsa (è proprio il caso di parlare di scomparsa) della suddetta colonia, della quale non si ebbero notizie per 50 anni, solo allora una missione potificia riusci ad aggirare i ghiacci e a giungere sul posto... senza trovare più traccia dei coloni e delle loro fattorie ormai ingoiate dal ghiaccio!
Solo in epoca recente, infatti, è stato possibile ritrovare traccia di queste antiche fattorie vichinghe... per altro ancora avvolte dal ghiaccio (dove il permafrost impedisce ancora qualsiasi coltura). Oltre alla Groenlandia ci sono prove per lìIslanda, la Scandinavia, e persino la Mongolia.
Insomma, questo per dire che anche all'epoca, durante l'ormai resuscitato Optimum Climatico Medievale (riammesso alla storia anche dall'IPCC, dopo l'ufficiale ammissione dell'errore/imbroglio del famoso Hockey stick) probabilmente la Calotta Artica era messa piuttoto maluccio. (e di oscillazioni del genere, più o meno lunghe, ne è costellata la storia, recenrte e remota)

2) Chi ha mai detto che le cose debbano restare immutate così  come le conosciamo... ?
I ghiacciai alpini arretrano? L'hanno sempre fatto, per poi riavanzare anche più velocemente.
Essendo io un convinto assertore e sostenitore della ciclicità climatica, sono convinto che l'attuale ciclo abbia, in gran parte, origine naturale.
Certo, l'uomo non fa bene alla natura, e ce la sta mettendo tutta per alterarne i ritmi e i suoi cicli altalenanti, ma, fortunatamente, a mio avviso (ma secondo molti, moltissimi ricercatori) non ha tutta questa influenza sul clima... anche se la maggior parte della comunità scientifica mondiale reputa quasi per certe le responsabilità umane sul cambiamento climatico attuale (che ha lo stesso valore che dire che i miei amici pensano che io sia superman in persona).
Non esiste lo straccio di una prova che quello che stia accadendo non possa essere naturale, anzi, numerosi indizi puntano proprio in questa direzione.
PS(non t'ho fatto un predicozzo, anche perchè so' come la pensi e che non sei sostenitore dell'una o dell'altra teoria, ma ho detto solo la mia)

In quanto a Babbo Natale...  oh, mi sa che dovrà adeguarsi e togliere gli scii alla slitta! Slitta idrovolante trainata da Foche magiche!  


Magari ne parliamo meglio in ufficio, visto che giustamente Luisito ha riportato la discussione più sulle vicende di casa nostra ... comunque tanto per chiarire, se vogliamo credere a ciò che sostengono i paleoclimatologi, l'ultima volta che il polo nord o il Mar Glaciale Artico ha perso fino all'ultimo dei suoi cristalli di ghiaccio, il calanderio datava 50 milioni di anni fa, l'atmosfera era irrespirabile e l'Italia era ancora sott'acqua (che buffo, parlare di siccità in quel periodo proprio non era il caso!), tanto per dare una dimensione alle cose.

Poi chissà quanti altri cicli di riduzione/estensione avrà avuto.

Della colonizzazione delle terre verdi della Groenlandia intorno all'anno mille, ovviamente possibile grazie a condizioni climatiche differente da quelle attuali, stiamo comunque parlando delle coste meridionali groenlandesi e non sappiamo realmente l'estensione della calotta glaciale in quel periodo.

Nel 2002 gli scenziati osservarono una riduzione dello spessore medio dei ghiacci artici da 7 a 3 metri nel mese di dicembre, una riduzione dell'estensione della calotta glaciale del 9% ogni decennio (calcolata dal 1978, anno in cui la NASA avviò un programma di studi e ricerche sul Polo Nord con osservazioni satellitari e dati meteorologici), secondo i loro calcoli (del 2002) entro la fine di questo secolo il mar glaciale artico sarà solamente acqua!

Prendiamo le distanza da tali proclami catastrofici, rimane però il fatto che nel 2005 è stato raggiunto il minimo storico di estensione dei ghiacci (nel periodo caldo), record battuto proprio in questi giorni con 1,2 milioni di kmq in meno.

Ribadiamo il concetto che il clima è per definizione mutevole, e che quindi ciclicità, feedback e variazioni sono parte integrante del sistema Terra, ma non ignoriamo i segnali che ci invia il nostro pianeta. Diffidiamo, se vogliamo, del mezzo grado di temperatura in più o meno, dove incide sicuramente l'errore strumentale; ignoriamo un anno senza inverno e un'estate torrida, ma non possiamo non rimanere indifferenti ai segnali della Terra!

E non toccatemi Babbo Natale, l'ho conosciuto personalmente in Lapponia quest'inverno (lì cade ancora la neve nel semestre freddo) e ha promesso che mi viene a trovare, speriamo non muoia di caldo!
 




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Messaggio Re: Verso il disastro

#77  burjan Sab 29 Set, 2007 22:06

Non sono io a volere l'acqua. Sotto casa ce ne ho un palazzo. E' la Natura ad essere in sofferenza, e questo nessuno lo può negare. Lo dicono i nostri corpi acquiferi, i nostri prati, etc.
Inutile negarlo: al di là dei dati puramente quantitativi (poi Ale mi farai avere quel dato da 650 mm. di Foligno, il libricino di cui parli colpevolmente non l'ho mai letto né visto, i dati 1954-70 dicono 885 mm.) gli squilibri sono sotto gli occhi di tutti.
E' chiaro, ad esempio, che con un luglio stabilmente tre gradi sopra media nelle massime gli equilibri vengono ad essere sconvolti, perché quello è il punto di maggiore delicatezza. Anche quest'anno registriamo una bella massima assoluta di 40,8°C....
 




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Messaggio Re: Verso il disastro

#78  zerogradi Dom 30 Set, 2007 09:59

burjan ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Non sono io a volere l'acqua. Sotto casa ce ne ho un palazzo. E' la Natura ad essere in sofferenza, e questo nessuno lo può negare. Lo dicono i nostri corpi acquiferi, i nostri prati, etc.
Inutile negarlo: al di là dei dati puramente quantitativi (poi Ale mi farai avere quel dato da 650 mm. di Foligno, il libricino di cui parli colpevolmente non l'ho mai letto né visto, i dati 1954-70 dicono 885 mm.) gli squilibri sono sotto gli occhi di tutti.
E' chiaro, ad esempio, che con un luglio stabilmente tre gradi sopra media nelle massime gli equilibri vengono ad essere sconvolti, perché quello è il punto di maggiore delicatezza. Anche quest'anno registriamo una bella massima assoluta di 40,8°C....


Te lo faccio avere. Credo che il dato di 885 mm si riferisce ad una stazione posta proprio ai piedi della dorsale. Avevo anche altri dati di zone pianeggianti limitrofe che si aggiravano sui 700 mm annui, come Gualdo Cattaneo (potrei confodermi, ma erano comunque paesi posti nell'area pianeggiante prospicente Foligno).
Sarebbe effettivamente interessante chiarire definitivamente le differenze medie di pioggia caduta nell'area del Folignate (collina-pianura).
Dai Zio che da qui a dicembre te fà 400 mm....

PS: Tutte le cose che dici sono vere (la natura soffre etc) e secondo me più che per la siccità il tutto è da correlarsi alla mal distribuzione temporale delle piogge...poca per troppo tempo e troppa tutta insieme.
 




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Messaggio Re: Verso il disastro

#79  burjan Lun 01 Ott, 2007 11:36

sarà anche vero tutto, ma credo che questi dati ufficiali dell'UCEA tronchino molte discussioni:

http://www.politicheagricole.it/uce...yd01_area03.htm
 




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