12 Agosto 2006 - Ore 19.45
La serata inizia qua si decide di uscire a cena fuori, meta il ristorante "Pantarei" a Petrignano d'Assisi. Ci sono circa 23 °C. Do un'occhiata fuori: il cielo inizia a coprirsi bene, e il sat inizia a vedere una buona attività tra Umbria e Toscana. Non è certo per questo che una cena in pizzeria si debba annullare, ma per precauzione chiudo bene le finestre... sì, qualcosa succederà prima di notte.
Ore 19.50
Scendo, si parte. Il cielo ad Ovest è davvero scuro, ma arrivo dopo circa 15 minuti a destinazione senza problemi e senza vedere nemmeno una goccia di pioggia, ma verso Perugia si iniziano a vedere fulminazioni, anche abbastanza frequenti. Leggermente più ad Ovest si scorge già una prima scia di pioggia verticale, e il cielo è sempre più nero. Vabbè, la fame si fa sentire ed entriamo.
Ore 20.28
Arriva un SMS di Francesco proprio mentre stavo per domandarmi quale fosse la situazione dalle nostre parti. Il messaggio era chiaro: "Precipitazione pazzesca .... Sono allo stadio! In tribuna. Nubifragio folle!!". Corro col cellulare a controllare i dati della mia stazione... delusione totale: alle 20.20 c'erano 21.4°C e 0.0 mm. La cosa mi sembrava assai strana, ma penso alla solita sfiga e rispondo a Francesco che tutto taceva a San Sisto.
Ore 20.45
Fuori le fulminazioni si intensificano e inizia a piovere. Il dubbio inizia a prendermi: possibile che ancora sia tutto fermo? Ricontrollo i dati: 20.35, 15.9°C e 26.9 mm! In 15 minuti la situazione si era stravolta! Mando un SMS a Francesco per informarlo che non era più tutto così piatto.
Ore 21.00
Fuori inizia a piovere forte e anche i dati di San Sisto cambiano ancora: 15.6 °C e oltre 30 mm. La cena volge al termine... mi comincio a chiedere cosa mi aspetta fuori.
Ore 21.15
Pago il conto in tutta fretta e all'uscita c'è un assembramento di gente in attesa di uscire. Mi affaccio, la situazione è critica: piove a dirotto, tira un vento pazzesco e l'attività elettrica è di un'intensità spaventosa... vengono giù almeno 10 fulmini al minuto, e tutti molto vicini. La gente ha paura ad uscire. Ma decido di andare, aspettare ha poco senso, il cielo non promette tregue a breve. Scappo verso la macchina, l'avvicino all'uscita e con l'ombrello che fatico a tenere in mano accompagno moglie e bimba in auto, ma ne esco completamente fradicio!
Ore 21.25
Partiamo, ma nonostante i tergicristallo al massimo e l'andatura molto tranquilla (siamo in piena campagna, la strada per chi non la conosce è stretta e buia) si fatica a vedere la strada. Difficile stabilire quanta pioggia sia caduta, ma ai lati della carreggiata ci sono pozzanghere di 2 palmi. Arriviamo nei pressi della pista dell'aeroporto e la sorpresa: la strada è asciutta! Non poco bagnata, ma proprio A-S-C-I-U-T-T-A! Quasi incredulo, mi fermo per verificare, ma è proprio così: nemmeno una traccia di pioggia sull'asfalto. Per mia moglie che di meteorologia ne sa poco o nulla una cosa del genere è quasi inspiegabile. Cerco di convincerla che cose del genere accadono, ma in effetti anche per me è difficile spiegare come sia possibile passare da una precipitazione così intensa al nulla assoluto nel giro di 4-500 metri, anche perché ci basta percorrerne altrettanti per ritrovarsi nel medesimo scenario precedente.
Ore 21.35
Imbocco della E-45: pioggia sempre più intensa, cielo rosso fuoco davanti a me e fulminazioni a go-go. Sono sufficienti pochi metri per capire che come l'andatura aumentasse iniziava ad essere davvero difficile guidare.
Arrivo nei pressi dell'IperCoop e la strada è piena d'acqua... si va non più di 40-50 all'ora, ma basta spingere un pò di più per sentire l'auto andare in acquaplaning. Ho una macchina di fronte a me con la stessa andatura, ma mi da un gran fastidio, non si riesce a vedere nulla. Decido di sorpassarla e propio durante il sorpasso l'intensità raddoppia, ma ho altre auto dietro e non posso rallentare. Ci si mette una raffica di vento bestiale a gelarmi il sangue: la macchina tira prima a destra per il vento poi a sinistra per una pozzanghera, ma ce la faccio indenne, finisco di superare e mi rimetto a destra rallentando.
Supero l'uscita di Ponte San Giovanni e dopo il dossetto il finimondo vero: intensità ancora più forte, superstrada ridotta ad un fiume... non siamo al di sotto dei 150-200 mm/h, un fulmine cade a non più di 300 m dietro ai palazzi. Il fragore del tuono è assordante e un sussulto rompe il silenzio di tomba che c'era in macchina. La visibilità è inferiore ai 10 metri, sufficienti appena a farmi rendere conto che all'altezza del distributore Esso prima della rampa che porta al raccordo autostradale, le macchine davanti a me hanno stop fissi e 4 frecce accese, sia nella corsia di destra che in quella di sinistra: non si riesce a proseguire, è impossibile! Non ci sono le condizioni... mi accodo, con lo sguardo che corre sullo specchietto retrovisore. Per fortuna anche gli altri dietro si fermano senza problemi. Un altro fulmine cade a pochi metri, altro botto pauroso. Da dietro qualcuno lampeggia, in effetti in questi casi non si sa mai se convenga star fermi o muoversi. Da davanti recepiscono, si prova a proseguire, ma a 15-20 all'ora, fino alla prima galleria “Volumi”, dove in effetti la pioggia era già calata di intensità.
Ad ogni galleria superata l’intensità cala sempre di più, fino all’ultima, all’altezza di Madonna Alta, dove ormai non pioveva quasi più
Ore 22:00
La strada che mi conduceva verso casa mostrava uno scenario quasi imbarazzante: rami d’albero a terra spezzati un po’ ovunque, terra, bottiglie di plastica e rifiuti vari sparsi in mezzo alla strada, tratto di Centova con illuminazione assente, che col cielo nero rendeva l’atmosfera truce come quella dei migliori film dell’orrore.
Ore 22.10
Salgo in casa e corro a vedere i dati della stazione: 49.6 mm (che poi sarebbero saliti a 50 con le ultime gocce)! Rain rate massimo registrato di 264.1 mm/h e raffica di vento da 81 km/h!!! Quest’ultimo dato viene confermato pochi secondi dopo dal “Nooooooooooooo” di mia moglie che raggiunto il terrazzo scopre che tutte le piante del davanzale sono finite a terra, con 2 vasi rotti (uno dei quali pesava con la pianta non meno di 3 kg) e il bonsai tanto curato completamente spiaccicato sul terreno. Con un pronto intervento adeguato e un provvidenziale cambio di vaso hanno salvato la vita quest’ultimo… ce la farà!

Dal terrazzo , verso Est, si vedono ancora molti lampi e si odono tuoni a non molta distanza, il che conferma che da qualche parte, non molto lontana, l’aria non era ancora cambiata di molto. Chiudo tutto, computer compreso, facendo giusto in tempo a scrivere un veloce messaggio sul forum e mi stendo sul divano.
No, non è stata un’avventura da limite della sopravvivenza, ma una serata che rimarrà nei miei ricordi per un bel po’… sinceramente, dal vivo, fuori di casa, non mi ricordo di aver vissuto un momento così intenso e carico di adrenalina. I dati e i grafici che riporterò qui sotto, testimoniano che è stato comunque un evento da ricordare.