O no?
Aprile, per gli ortolani centroitalici interni come noi, è un mese pericoloso e traditore. Giornate come quella di oggi ti spingerebbero a trapiantare persino le papaie, ma noi meteofili per primi dovremmo sapere che si tratta di una mera illusione. I ritorni di freddo, inevitabili, ci saranno, probabilmente più di una volta. Basta un afflusso di aria fredda da est, tre giorni di tramontana, e anche se non gela, le semine sono andate.
Quindi (e rispondo a Francesco), il motto è "andiamoci piano". In questo mese, seminiamo e piantiamo insalate e ravanelli, oltre alle patate, ma solo all'inizio. Qualche prudente buca di zucchine, in seme: così, se va male, sprechiamo pochi soldi.
Soltanto nell'ultima settimana del mese, con uno sguardo rivolto agli spaghi, potremmo azzardare il trapianto dei pomodori e di qualche buca di cetrioli. Ricordarsi che la minima non deve più scendere sotto ai 10°C, altrimenti i pomodori è meglio lasciarli in serra.
Questo è invece un mese da dedicare alla preparazione del terreno, degli attrezzi, alla concimazione. Verifichiamo il nostro sistema di irrigazione, prepariamo pali e corde per i pomodori alti.
A seguire, il ritratto di un orto tipo centro-italico.
1 - 3 piante di lamponi trapiantate nel vecchio vascone semenzaio del nonno.

2 - Il cumulo più vecchio della concimaia (8 mesi ca.) ormai in corso di utilizzo

3 - Fragolaia

4 - Insalata Regina di Maggio trapiantata in gennaio in serra fredda e poi scoperta

5 - Piante di cavolo da germogli, adesso in piena fioritura. Questi getti sono abbondantissimi e buoni come gli asparagi, si mangiano allo stesso modo. Una volta fioriti, attirano molte api e sono molto belli, anche in casa a scopo ornamentale.



6 - La bieta da coste può essere coltivata come pianta perenne. Eccola già in pieno rigoglio e pronta a fornirci foglie per contorni e minestre purificanti.

7 - Panoramica sull'aglio e sulle cipolle

8 - Fave


9 - Asparagi coltivati
