#106 icchese Mar 05 Giu, 2012 09:44
http://www.giornalettismo.com/archives/345236/terremoto-in-emilia-il-complottismo-di-report/
Ma dai!!! Allora i paesi del golfo Persico, il Texas e tanti altri posti dove si estrae petrolio da quasi un secolo dovrebbero essere i posti più sismici del mondo....
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#107 marvel Mar 05 Giu, 2012 19:15
Interessante spiegazione, vorrei il commento degli esperti del forum.
Di Michi Boncristiano su FB:
SISTEMI DI FAGLIE DELLA PIANURA PADANA: Abbiamo già detto che i terremoti di questi giorni in Pianura Padana sono dovuti al sovrascorrimento dell’Appennino al di sotto della pianura. L’Appennino che difatti non è solo quello che vediamo sopra la pianura ma continua al di sotto di essa (colore giallino), spinge verso nord est (frecce nere) comprimendo la Pianura Padana di più di 5 millimetri all’anno. Man mano che avanza i suoi ammassi rocciosi si “corrugano e piegano" proprio come le pieghe di un tappeto che viene spinto contro un muro. Queste pieghe, sepolte sotto la pianura, man mano che l’Appennino spinge verso nord est crescono e si piegano sempre più fino a fratturarsi. Le fratture che si formano nelle pieghe sono proprio le faglie, quelle che poi muovendosi producono i terremoti. Dagli studi geologici si possono distinguere diverse macro-famiglie di pieghe, tutte sepolte sotto la pianura: nella foto, da est verso ovest possiamo vedere le Pieghe Romagnole (linea gialla), le Pieghe Ferraresi (linea arancione), le Pieghe di Mirandola (linea rossa) e le Pieghe Emiliane (linea viola) che salgono su fino addirittura a sud di Milano.
Le stelle blu indicano le tre forti scosse di magnitudo tra 5 e 6 richter del 20 maggio. Come si vede esse sono avvenute nelle Pieghe Ferraresi ovvero hanno rotto segmenti di faglia, situati nelle Pieghe Ferraresi, per una lunghezza di ben 40 Km. Le quattro stelle azzurre sono invece le forti scosse sempre di magnitudo tra 5 e 6 richter avvenute il 29 maggio e il 3 giugno. Si può facilmente verificare che esse ricadono in un altro sistema di pieghe, le Pieghe di Mirandola. In questo caso quindi le scosse hanno rotto segmenti di faglia, situati nelle Pieghe di Mirandola, per una lunghezza di altri ben 20 Km. L’ipotesi più credibile al vaglio dei geologi è che le prime scosse, quelle nelle Pieghe Ferraresi (stelle blu), abbiano sollecitato le faglie adiacenti delle Pieghe di Mirandola provocandone la rottura come in un effetto a catena. Si tratta quindi di terremoti diversi che hanno rotto a catena segmenti di faglie adiacenti appartenenti a strutture gemelle ma distinte, appunto le Pieghe Ferraresi e quelle di Mirandola.
Attualmente tutta l’attività sismica si registra nella porzione occidentale delle Pieghe di Mirandola. Come si vede dalla figura queste pieghe non sono state attivate del tutto: gli epicentri si fermano infatti ad ovest di Mirandola ma la struttura prosegue ancora verso ovest sud-ovest. Non a caso l’attenzione è attualmente posta su questa porzione di struttura non ancora attivata ma vicina alla zona di maggiore attività sismica di questi giorni. Non è assolutamente detto che essa si debba attivare, sappiamo bene che i terremoti non si possono prevedere, ma allo stesso tempo non lo si può escludere, vista anche la propagazione a catena che è avvenuta dalle Pieghe Ferraresi a quelle di Mirandola. Come detto dai sismologhi, non si possono escludere nuove scosse anche importanti ed è quindi opportuno non abbassare l’attenzione.
Michele Boncristiano
Fonti:
Mappa degli epicentri, dal 29 maggio 2012 al 5 giugno 2012, di © ISIDe Working Group (INGV, 2010), Italian Seismological Instrumental and parametric database: http://iside.rm.ingv.it/ sovrapposta su Google Map
La distribuzione delle faglie è quella di uno studio in collaborazione con l'Istituto Nazionale di Geofisica “Evoluzione tettonica plio-quaternaria dei fronti di accavallamento nord-appenninici (transetto Bologna-Ferrara, Italia): implicazioni sismotettoniche”, 2009, G. Toscani, P. Burrato, D. Di Bucci, S. Seno, G. Valensise. Mappa originale: http://aldopiombino.blogspot.it/201...assenza-ma.html
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#108 icchese Mar 05 Giu, 2012 19:54
Interessante spiegazione, vorrei il commento degli esperti del forum.
A parte il "sismologhi" di fine articolo mi sembra tutto condivisibile.
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#109 Icestorm Mar 05 Giu, 2012 20:32
Come dice icchese, condivisibile nel suo complesso, anche se tecnicamente ci sarebbe mooolto altro da dire;
ma forse l'obiettivo dell'articolo non era quello di rivolgersi ad un pubblico di "intenditori"
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#110 rob Mar 05 Giu, 2012 20:45
Per la mia esperienza, gia descritta tempo fa, la spiegazione sopra non fa una "piega".....
mi sembra la spiegazione più plausibile anche se non si deve creare nessun allarmismo perchè non è assolutamente detto che si attivino a breve le altre faglie.Però bisogna prestare certamente attenzione al caso.
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#111 Poranese457 Mar 05 Giu, 2012 21:02
Che poi quanto scritto sopra è la versione "non tecnica" di quanto il nostro forumista vmmarco scrisse proprio qui su LM nei giorni seguenti i primissimi sismi.
Grazie comunque a tutti per le ulteriori delucidazioni
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#112 marvel Mar 05 Giu, 2012 22:44
Che poi quanto scritto sopra è la versione "non tecnica" di quanto il nostro forumista vmmarco scrisse proprio qui su LM nei giorni seguenti i primissimi sismi.
Grazie comunque a tutti per le ulteriori delucidazioni
Si si, ricordo la splendida spiegazione di Marco... ma, come detto dai più, questa è facilmente digeribile da tutti.
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#113 marvel Mar 05 Giu, 2012 22:59
Su climatemonitor.it è stato pubblicato l'abstract di una pubbilcazione, risalente al 2005, con la partecipazione dell'Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, del Dipartimento di scienze della Terra di Roma, dello Studio Associato di Ricerca Kleiò di Padova, del
CNR, Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima, Padova, e del CNR, Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria, di Roma.
Ebbene, nella terza pagina c'è una mappa della Pianura Padana in cui si indica la magnitudo potenziale di terremoti che che potrebbero interessare certe aree/città, in base anche ai terremoti di epoche passate.
Mantova 5.9
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L'articolo esteso, di G. Guidi, QUI
Il Pdf dello studio QUI.
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#114 and1966 Mer 06 Giu, 2012 08:35
Probabilmente non ci sono collegamenti, fatto sta che stamane un 4.5 M ha colpito Ravenna e la costa adriatica. Poco dopo una replica 2.2 M in terraferma, presso Comacchio. Da seguire.
Ricordo, a puro titolo di esemplificazione e senza voler suscitare allarmismi, che in un mese e mezzo circa, tra Aprile e Maggio del 1984, tre distinti eventi sismici con M > 5 caratterizzarono le vicende italiane (Livorno/Pisa, Gubbio/Perugia e Civitella Alfedena (AQ)). Il tutto per ricordare che comunque noi siamo davvero seduti su una polveriera sismica.
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#115 geloneve Mer 06 Giu, 2012 08:41
Probabilmente non ci sono collegamenti, fatto sta che stamane un 4.5 M ha colpito Ravenna e la costa adriatica. Poco dopo una replica 2.2 M in terraferma, presso Comacchio. Da seguire.
Ricordo, a puro titolo di esemplificazione e senza voler suscitare allarmismi, che in un mese e mezzo circa, tra Aprile e Maggio del 1984, tre distinti eventi sismici con M > 5 caratterizzarono le vicende italiane (Livorno/Pisa, Gubbio/Perugia e Civitella Alfedena (AQ)). Il tutto per ricordare che comunque noi siamo davvero seduti su una polveriera sismica.
E' la stessa faglia di Mirandola & Company...nella sua parte più orientale...
La scossa di 4.5 a largo di Lido Adriano (RA) io non l'ho sentita (disto, in linea d'aria, circa 36-37 km dall'epicentro, è il punto nel quale il mare è più vicino a casa mia)...quasi tutte le persone che conosco, però, l'hanno sentita e si sono svegliate.
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#117 mausnow Mer 06 Giu, 2012 09:55
Credo che si tratti di un generalizzato rilascio di energia in seguito alle spinte dell'intero Appennino settentrionale. Certo, non per questo si devono attivare tutte le faglie, ma ovviamente quelle che hanno accumulato tensione maggiore presentano un rischio più elevato.
Siamo in Italia, un paese dalla tettonica molto attiva, è sempre stato così e sempre lo sarà, e praticamente non c'è un luogo dello Stivale che si possa definire sicuro al 100%
Sisma comunque ben più profondo dei precedenti (ipocentro a circa 25 km) e quindi avvertito anche molto in lontananza (anche qui in Umbria).
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#118 snow96 Mer 06 Giu, 2012 10:22
Su climatemonitor.it è stato pubblicato l'abstract di una pubbilcazione, risalente al 2005, con la partecipazione dell'Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, del Dipartimento di scienze della Terra di Roma, dello Studio Associato di Ricerca Kleiò di Padova, del
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Molto rilassante il 6,6 a Thiene e Bassano e il 6,5 a Verona .... in effetti qui abbiamo la faglia detta "Vicenza-Thiene" che passa appena a est della città ... speriamo bene, considerando anche la folle densità abitativa e industriale di queste zone.
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#119 rob Mer 06 Giu, 2012 10:52
Probabilmente non ci sono collegamenti, fatto sta che stamane un 4.5 M ha colpito Ravenna e la costa adriatica. Poco dopo una replica 2.2 M in terraferma, presso Comacchio. Da seguire.
Ricordo, a puro titolo di esemplificazione e senza voler suscitare allarmismi, che in un mese e mezzo circa, tra Aprile e Maggio del 1984, tre distinti eventi sismici con M > 5 caratterizzarono le vicende italiane (Livorno/Pisa, Gubbio/Perugia e Civitella Alfedena (AQ)). Il tutto per ricordare che comunque noi siamo davvero seduti su una polveriera sismica.
E' la stessa faglia di Mirandola & Company...nella sua parte più orientale...
La scossa di 4.5 a largo di Lido Adriano (RA) io non l'ho sentita (disto, in linea d'aria, circa 36-37 km dall'epicentro, è il punto nel quale il mare è più vicino a casa mia)...quasi tutte le persone che conosco, però, l'hanno sentita e si sono svegliate.
Non è la stessa faglia,è un altra che fà parte del sistema di pieghe e sovrascorrimenti dell'appennino ma riferito all arco di pieghe e faglie adriatiche.Il sistema è lo stesso ma la faglia è diversa.E forse questa potrebbe non essersi necessariamente attivata a causa dei movimenti dei giorni scorsi.
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#120 Icestorm Mer 06 Giu, 2012 11:07
Probabilmente non ci sono collegamenti, fatto sta che stamane un 4.5 M ha colpito Ravenna e la costa adriatica. Poco dopo una replica 2.2 M in terraferma, presso Comacchio. Da seguire.
Ricordo, a puro titolo di esemplificazione e senza voler suscitare allarmismi, che in un mese e mezzo circa, tra Aprile e Maggio del 1984, tre distinti eventi sismici con M > 5 caratterizzarono le vicende italiane (Livorno/Pisa, Gubbio/Perugia e Civitella Alfedena (AQ)). Il tutto per ricordare che comunque noi siamo davvero seduti su una polveriera sismica.
Non a caso nel mio intervento di qualche giorno fa, andai a prendere una linea sismica effettuata in emilia-romagna orientale.
Non avendone trovata in rete una proprio sottoposta agli epicentri delle prime scosse, e non potendo scannerizzare dati confidenziali ENI, mi sono rifatto di quella linea sismica per spiegare un pò le dinamiche di queste sequenza sismica;
Ebbene, non si può dire che non ci sia collegamento tra la scossa odierna e le precedenti, in quanto si dispone chiaramente lungo il fronte di avanzamento delle pieghe appenniniche site in profondità, che proprio come dicevo in maniera "tentacolare" tentano di avanzare verso nord per fratture progressive. (quindi faglia diversa ma stesso fronte d'avanzamento, d'altronde la circonferenza di un ventaglio è composta di svariati raggi di sostenimento, ma la linea frontale è una).
La stessa migrazione degli ipocentri che si diceva stava andando verso ovest, è stata interpretata come una tendenza, senza poter dire che la prossima città a doversi aspettare un sisma fosse Milano, in quanto infatti oggi è toccato al Ravennate
In ultimo vorrei apporre un'immagine:
Sperimentalmente vengono usate per cercare di capire i rapporti tra le fratture, le entità dei raccorciamenti e la cinematica del campo di sforzi le scatole di sabbia.
In questo frangente ovviamente uso una scatola di sabbia adatta per descrivere un ambiente sottoposto a campo di sforzi compressionale.
Il sistema si commenta da solo, a sinistra è mostrato il Sud, a destra il Nord quindi e la direzione di migrazione degli sforzi con la freccia nera.
Si nota il sistema a pieghe e sovrascorriementi con un forte raccorciamento sulla sinistra, tale che il sistema è in emersione rispetto alle morfologie circostanti (Appennino già emerso).
La propagazione del campo di sforzi però viaggia anche al fronte del sistema, in piena pianura padana, ove ancora in superficie è tutto apparentemente quieto, prima o poi anche li tenderanno a farsi evidenti le prime espressioni morfologiche visibili in superficie, le stesse poi subiranno un sollevamento a causa del forte raccorciamento subito ad opera dello stress tettonico.
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