In questo biennio di specializzazione in geologia, numerose volte con i miei compagni del corso di geofisica d'esplorazione, mi sono imbattuto nell'interpretazione di linee sismiche proprio localizzate in pianura padana, ed anche nell'offshore adriatico, in quanto come saprete l'unica risorsa disponibile e presente in tali aree, sono i numerosi campi a gas, che l'ENI sfrutta sistematicamente.
Non avendo la possibilità di poter scannerizzare linee sismiche in nostro possesso in quanto sono dati confidenziali ENI e non vorrei beccarmi una denuncia per scrivere un topic, mi avvalgo di una linea sismica visibile in rete, e raggiungibile al seguente indirizzo:
http://ambiente.regione.emilia-roma..._sismica_72.jpg
In questa indagine sismica a riflessione, che tengo a sottolineare NON attraversa il sottosuolo interessato dall'intenso sciame sismico di questi giorni, possiamo ammirare le strutture principali e secondarie del sistema a pieghe e sovrascorrimenti che giace al di sotto della copertura sedimentaria della pianura padana.
Speditivamente tenendo conto di una velocità delle onde sismiche di circa 2,5-3,0 km/s per quanto riguarda la copertura sedimentaria (facies che nell'immagine vedete al di sopra della linea verde) e di circa 6,0 km/s per le formazioni litoidi calcaree (al di sotto dell'orizzonte segnato in verde), possiamo dire che la nostra linea sismica copre un'area compresa fino ad una profondità di circa 12 km, equivalenti ad una profondità in tempi doppi di 5,5 secondi (che notate sull'asse delle Y).
L'interpretatore ha contraddistinto con le linee rosse i sovrascorrimenti più evidenti, e partendo dal basso verso l'alto, si individuano vari livelli di scollamento a livello regionale. I principali risultano essere ovviamente quelli posti più in profondità e giacciono ad una profondità di circa 9-11 km.
Proprio a queste profondità, calzanti con gli ipocentri calcolati dei terremoti intorno ai 10 km di profondità, avvengono i main shocks, si nota infatti che il 5.8 mattutino ed il 5.3 delle 13:00 si sono enucleati rispettivamente a 10.2 ed 11.0 km di profondità.
Il sisma delle 12:56 invece si è enucleato a 6.8 km di profondità, probabilissimamente sempre lungo il piano di faglia di uno dei sovrascorrimenti ma più superficialmente, non al livello di scollamento basale quindi.
La struttura geologica che viene mostrata è pienamente parte del sistema a pieghe e sovrascorrimenti appenninico, sistema che si propaga verso Nord-nordest; i sovrascorrimenti responsabili dello sciame sismico in atto sono come vedete "ciechi", ossia non se ne hanno evidenze in superficie, un classico esempio di sovrascorrimento superficiale tanto per rendere l'idea è rappresentato dall'Appennino tosco-romagnolo. Non vi è differenza tra il sistema che notiamo in superficie e quello che è presente in profondità, regionalmente parlando la struttura è la stessa, ma ciò che fa la differenza è il grado di raccorciamento che ha consentito l'impilamento di più unità l'una sulle altre fino a formare una catena montuosa emersa.
Col passare dei tempi geologici il grado di raccorciamento che ora ritroviamo in sede appenninica, lo ritroveremo più a nord-est, proprio dove ora la pianura padana apparentemente tranquilla ed indisturbata nella sua morfologia superficiale. Nel contempo i distretti appenninici interni già sollevatisi nei tempi odierni verranno sottoposti a tettonica distensiva, proprio come già accade nel settore toscano, umbro ed abruzzese, ove il fronte distensivo ha già raggiunto aree come Città di Castello, Gubbio, Colfiorito, Norcia, L'Aquila. Proprio a ridosso della linea di massimo sollevamento della catena.
In questa immagine infine posto l'evoluzione di un classico sistema di questa tipologia (immagine che prendo direttamente dalle slide del corso di geodinamica):
Come si può ben osservare il fronte dei sovrascorrimenti tende a propagarsi verso destra a partire dal sottosuolo, solo in un secondo momento gli stessi sovrascorrimenti giungeranno ad essere evidenti fin sulla superficie.
Ipotizzate che a sinistra vi sia l'appennino tosco-romagnolo ed a destra, nell'area pianeggiante indisturbata vi sia ovviamente la pianura padana; ebbene, appare secondo me chiara la propagazione del sistema in tutte le sue evidenze, con raccorciamento sempre maggiore via via che si procede verso sinistra (impilamento delle unità maggiore, e quindi sollevamento maggiore), i sovrascorrimenti procederanno inoltre sempre più verso destra con i loro tentacoli.

Home
Forum
Cerca
Rete Meteo
Previsioni
Spaghi
Diventa socio!
Iscriviti
Login

















































